Il grande finanziatore democratico

Da Facebook alla politica: la parabola di Dustin Moskovitz

FILE-In this April 26, 2012 file photo, Dustin Moskovitz, a Facebook co-founder, poses outside of his office in San Francisco. Moskovitz says he is giving $20 million to help defeat Donald Trump, calling the Republican presidential candidate divisive and dangerous and his appeals to Americans who feel left behind \\\"quite possibly a deliberate con.\\\" (AP Photo/Eric Risberg)
FILE-In this April 26, 2012 file photo, Dustin Moskovitz, a Facebook co-founder, poses outside of his office in San Francisco. Moskovitz says he is giving $20 million to help defeat Donald Trump, calling the Republican presidential candidate divisive and dangerous and his appeals to Americans who feel left behind "quite possibly a deliberate con." (AP Photo/Eric Risberg)

Il co-fondatore del social network è stato uno dei finanziatori più generosi del Partito democratico nell’ultima tornata elettorale. Il suo profilo è molto diverso da quello di classici foraggiatori della macchina politica: è un millennial attento alle cause progressiste ma senza passioni antisistema 

  • Lo stereotipo del miliardario che finanzia la politica negli Stati Uniti è quello di un anziano petroliere o banchiere che vive o a New York, oppure in qualche località remota del Kansas o del Nebraska. Dustin Moskovitz non è niente di tutto questo
  • Da quando ha lasciato Facebook nel 2008 ha messo insieme un patrimonio di 24 miliardi di dollari, secondo le stime di Forbes, che ha speso anche per finanziare candidati democratici. Non sempre i suoi sforzi sono stati ripagati con il successo elettorale.
  • La sua firma del Giving Pledge, il giuramento scritto lanciato da George Soros, lo impegna a donare la maggior parte della loro fortuna per opere filantropiche e a buone cause. Come ad esempio l’elezione di politici democratici.

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