Beppe Grillo ha messo in discussione le accuse pubblicate nel rapporto degli Stati Uniti sullo stato della tutela dei diritti umani in Cina. Non ha invece parlato l’ex premier Conte ora a capo del Movimento, mentre Di Maio firma congiuntamente articoli con Antony Blinken, il segretario di Stato americano
- In un rapporto reso pubblico dal dipartimento di Stato il 30 marzo e relativo allo stato della tutela dei diritti umani nel mondo gli Stati Uniti accusano formalmente la Cina di aver commesso un genocidio nei confronti della minoranza musulmana degli uiguri e di altre minoranze etniche e religiose nello Xinjiang.
- Il 31 marzo, giorno successivo alla pubblicazione del rapporto del dipartimento di Stato, è apparso sul blog di Beppe Grillo un post a firma di Fabio Massimo Parenti dal titolo “Un Maccartismo disastroso. Usa e Eu hanno perso la ragione?”
- Sarebbe interessante sapere cosa pensa l’ex presidente del Consiglio di questa vicenda. Magari potremmo ritrovarci con nuove «analisi lucide a particolarmente controcorrente».
L’arrivo di Joe Biden alla presidenza degli Stati Uniti sta producendo scosse sismiche e riposizionamenti di politici e apparati in numerosi paesi. Fa una certa impressione vedere uno a fianco all’altro i nomi di Luigi Di Maio e Antony Blinken, che hanno firmato un editoriale congiunto per sottolineare i legami «sempre più profondi» fra Italia e Stati Uniti. Chissà se nello scrivere l’articolo i due ministri degli Esteri hanno avuto modo di discutere anche del recente rapporto reso pubblico dal



