Sono passati 25 anni dalla notte del 31 agosto 1997 in cui lady Diana e Dodi al-Fayed morirono in un incidente d’auto in una galleria di Parigi, inseguiti dai flash dei paparazzi.

Lei era la principessa adorata dai sudditi britannici e dallo star system mondiale, che aveva mostrato tutti i limiti della famiglia reale arrivando a separarsi da Carlo, principe in eterna attesa del trono di Elisabetta II. Lui un imprenditore egiziano figlio dell’ex proprietario dei magazzini Harrods e il suo fidanzato del momento, dopo la difficile rottura con il marito e la Firm, come viene chiamata la famiglia Windsor.

Il giorno dopo la morte è stato uno dei più neri per la monarchia: l’etichetta prevedeva funerali privati per Diana Spencer, che da due anni non era più sua Altezza Reale. La regina Elisabetta e tutta la famiglia erano rimasti a Balmoral, l’amato castello in Scozia dove ancora oggi lei trascorre i mesi estivi, non capendo forse la portata di quella morte per l’intero popolo britannico.

(AP Photo/Adrian Dennis, File)

Solo il giorno dopo, in seguito agli attacchi della stampa e dei tabloid e il biasimo pubblico che stava montando, Elisabetta decise di esporre le bandiere a mezz’asta sul palazzo reale e di tornare a Londra. Intanto, la città aveva già cominciato a costruire il mito di lady D e un fiume di fiori bianchi si stava accumulando davanti ai cancelli di Buckingham palace. 

La regine aspettò fino al 5 settembre per rendere omaggio alla ex nuora, con un messaggio televisivo in cui la definiva «un essere umano straordinario». Il 6 settembre, per i funerali solenni, 3 milioni di sudditi scesero per strada per assistere al corteo funebre, ripreso anche in diretta tv e trasmesso dalle reti di tutto il mondo. Gli spettatori furono più di 2 miliardi, rendendolo uno degli eventi più visti della storia della televisione. 

Un’immagine è rimasta una delle più iconiche della fine del Novecento: il feretro di Diana davanti che attraversa Hyde Park, con dietro il corteo guidato dall’ex marito Carlo, il principe Filippo di Edimburgo, il fratello Charles Spencer e i due figli uno vicino all’altro, William e Harry.

Proprio i due figli che oggi vivono ai due capi opposti dell’Atlantico e non si parlano più, tanto da celebrare separatamente il venticinquesimo anniversario della morte della madre e da essersi scambiati solo qualche parola di circostanza nel giorno in cui hanno inaugurato insieme la statua a lei dedicata nei giardini di Kensington Palace.

Il principe Filippo, William, il fratello di Diana, Harry e il principe Carlo seguono il feretro della principessa Diana durante il funerale (Foto LaPresse)

La faida tra William e Harry

Uno, William, è l’erede al trono designato. Tre figli e una moglie quasi perfetta come Kate Middleton, che pur se cresciuta in una famiglia borghese ha subito preso le misure della famiglia reale e si sta rivelando una delle risorse migliori per ridare lustro alla Corona.

L’altro, Harry, il figlio cadetto che mai potrà aspirare al trono dopo la nascita del nipotino George, amato dagli inglesi come il principe un po’ scapestrato ma solare, quello in cui più rivedevano lo spirito di Diana. Proprio lui sta rovinando i sonni della regina novantaseienne, la nonna che sui nipoti e soprattutto su di lui ha riversato l’affetto che è sempre mancato al figlio Carlo.

Tutto è cominciato come un film di Hollywood: Harry incontra e si innamora dell’attrice americana Meghan Markle. Lei è nota per aver recitato nella serie televisiva Suits, è afroamericana da parte di madre e in Inghilterra è stata in gita scolastica, per scattarsi una foto proprio davanti a Buckingham palace. 

Il matrimonio viene celebrato nel 2018 e Harry e Meghan divengono i duchi di Sussex. La corona la accoglie a braccia aperte, lei asseconda le aspettative per una “working royal” (come vengono chiamati i membri della famiglia reale che svolgono attività istituzionale e per questo ricevono un generoso sussidio economico, il sovereign grant) e chiude i suoi profili social e il suo blog di moda.

2018 Getty Images

Tutto sembra procedere come una favola e il quartetto formato dai due fratelli con le rispettive mogli viene ribattezzato i Fab Four: esattamente quello di cui la Corona ha bisogno per proiettare la monarchia nel nuovo millennio e silenziare gli attacchi dei repubblicani per i costi di mantenimento e dei paesi del Commonwealth che vorrebbero sganciarsi definitivamente dal Regno Unito.

Invece, piano piano tra le coppie scoppia lo scontro. Le voci sono molte e non tutte confermate, veicolate dai tabloid e da pettegolezzi di palazzo. I sostenitori di Meghan dicono che sia stato uno scontro con la cognata Kate Middleton; i suoi detrattori sostengono invece che William sia intervenuto e abbia litigato con il fratello perchè Meghan bullizzava il personale di Kensington palace e la tesi sarebbe confermata dai molti forfait nell’entourage della duchessa.

La Megxit

Tutto questo ha portato a quella che è stata ribattezzata Megxit dai taboloid: la scelta di Harry e Meghan di lasciare il ruolo di working royals e anche la Gran Bretagna, per trasferirsi prima in Canada e poi in California e «guadagnarsi da vivere», come si è letto nel loro comunicato stampa.

Con la Megxit dell’8 gennaio 2020, infatti, sulla corona si è abbattuto il peggior ciclone mediatico dopo la morte di Diana.

A gestirlo è direttamente la regina, che applica il principio del non ingaggiare lo scontro: accetta la richiesta del nipote, a cui fa firmare un contratto rispetto alle attività che non potrà svolgere per non appannare l’immagine della Corona pur potendo lavorare da privato cittadino, e fissa un periodo cuscinetto entro il quale i termini potranno essere rivisti. Intanto, con la perdita del ruolo di working royal, Harry viene spogliato dei suoi titoli reali e delle charities di cui si occupava e alla famiglia viene revocata anche la protezione a spese del governo britannico.

Per giustificare la scelta Harry parla del fatto che la sua famiglia sarebbe stata al centro di una carneficina mediatica, in particolare scatenata contro la moglie Meghan, e che in questo avrebbe rivisto quel che poi è successo alla madre Diana. Per questo avrebbe deciso di portare via la famiglia dal Londra.

Nei mesi e negli anni successivi, la distanza tra la royal family e i duchi del Sussex si allarga. Continuano gli screzi, alimentati dal fatto che Meghan, più a suo agio negli Stati Uniti che a corte, voglia recuperare spazio mediatico e costruirsi una carriera.

Tra i momenti di maggiore crisi c’è la messa in onda dell’intervista alla decana del gossip americano Oprah Winfrey, durante la quale Harry e Meghan hanno detto che ad allontanarli definitivamente da corte sarebbe stata la domanda di un familiare che non hanno voluto identificare, che gli avrebbe chiesto di che colore sarebbe stata la pelle del loro bambino non ancora nato, Archie.

(Ap)

Meghan come Diana?

Ora, proprio nell’anniversario per la morte della suocera, il settimanale americano The Cut ha pubblicato una lunga intervista in cui Meghan parla di sè e soprattutto torna sulla frattura con la famiglia reale.

Secondo gli osservatori britannici, non certo teneri con la duchessa, il suo tentativo è quello di proporsi ai media internazionali come la nuova Diana, tormentata dai paparazzi e modernissima in quanto in rotta con le rigide gerarchie della famiglia reale.

La duchessa ha avuto parole dure nei confronti dei Windsor, dicendo che «Alcuni di loro non sono in grado di lavorare e vivere insieme», e che l’addio al Regno Unito è avvenuto perchè «semplicemente esistendo, stavamo sconvolgendo la dinamica della gerarchia. Quindi ci siamo detti: “Ok, va bene, andiamocene da qui”».

Rispetto alla questione economica, ha detto che «non era reinventare la ruota» e che ci sarebbero molti altri membri di altre famiglie reali ad avere la stessa situazione. Le dichiarazioni più pesanti, però, riguardano il suocero Carlo e il rapporto con Harry: «Spero che tra loro non accada quanto successo a me con mio padre, ma è una decisione di Harry», aggiungendo parole non chiare su un padre «perso», senza chiarise se si riferiscano al suo o al principe di Galles. 

Le dichiarazioni hanno scatenato nuovi attacchi da parte dei tabloid britannici, storicamente conservatori e legati alla famiglia reale. Reazioni però sono arrivate anche dal Sudafrica, perchè Meghan ha raccontato che «Un membro sudafricano del cast del musical Il re leone mi ha detto che in occasione del mio matrimonio con Harry la gente è scesa in strada a festeggiare come quando avevano liberato Mandela dalla prigione». Il nipote di Mandela le ha risposto a distanza, dicendo che la prigionia di Mandela e il matrimonio con un principe «non possono essere paragonati».

Inoltre, Meghan ha anche lanciato le prime puntate del suo podcast Archetypes, in cui continua a lanciare bordate contro la famiglia reale. Nell’intervista con la tennista Serena Williams la voce è stata soprattutto quella di Meghan, che ha detto che «Prima di frequentare Harry nessuno mi trattava come “una donna di colore”», alludendo al fatto che ci sia stato un attacco contro di lei a sfondo razziale.

L’attesa

Ora, l’attesa è tutta per il libro di memorie che Harry ha già scritto e che sarà pubblicato entro la fine dell’anno. La famiglia reale teme che all’interno possano essere contenute dichiarazioni che allontanino definitivamente il figlio del principe Carlo dalla famiglia e che impongano interventi ufficiali della Corona, che per ora ha scelto la linea del non commentare mai le dichiarazioni provenienti da oltre oceano.

Intanto, i giornali mostrano immagini dei due sposi e dei piccoli Archie e Lillibet e di Harry che è diventato un giocatore di polo per una squadra statunitense, e scommettono su quanto ancora durerà il matrimonio. 

Certo è che la Megxit continua ad essere il terremoto che minaccia la stessa esistenza della Corona inglese, mostrandola però – come fu nel 1995 il divorzio tra Carlo e Diana –  anche nel suo lato più umano, fatto di scontri, invidie e odi tra parenti.

Sopra il gossip, l’etichetta istituzionale e gli sgarbi tra fratelli ormai nemici, c’è la sovrana. Dopo la morte dell’amato marito Filippo (a cui ha partecipato solo Harry e non anche la sua famiglia, rimasta in California), Elisabetta II ha appena festeggiato il giubileo di platino e i suoi 70 anni di regno, il primo per la monarchia britannica. 

L’avvicendamento con il figlio settantenne Carlo sembra ormai vicino, anche se la regina non ha alcuna intenzione di abdicare, nonostante i problemi di mobilità che la limitano moltissimo negli spostamenti e ne impediscono la partecipazione a eventi ufficiali. Avrebbe deciso infatti di voler essere lei a ricevere il nuovo premier inglese dopo la crisi del governo di Boris Johnson. Nelle previsioni sarà Lizz Truss, che per l’occasione però dovrà recarsi in Scozia, a Balmoral.

(Jane Barlow/Pool via AP)

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