- Ciò che colpisce maggiormente nel trattamento delle minoranze lgbt e dei cosiddetti “liberi pensatori” (atei, apostati, blasfemi, umanisti) egiziani e tunisini è il fatto che entrambe le categorie si trovano spesso accomunate nella riprovazione sociale e nella persecuzione giuridica come due facce della stessa medaglia, portatrici di una simile minaccia all’etica religiosa e al buon costume della collettività.
- Questa triste comunanza di sorti trova infatti conferma nelle condanne inferte a omosessuali e liberi pensatori in tribunale, spesso basate sugli stessi riferimenti testuali e concettuali.
- In Tunisia, seppur nel nuovo corso autoritario, alcuni spazi di libertà si sono aperti, ma serve la garanzia di una piena tutela. Il testo fa parte del nuovo numero di Scenari.
La strada interrotta verso i diritti in Egitto e Tunisia
19 ottobre 2022 • 18:30