- Vale la pena discutere se e fino a che punto l’asimmetria che contraddistingue i rapporti transatlantici costituisca una fonte di instabilità per la Nato.
-
Gli stati europei, venuta meno la minaccia sovietica, non hanno esitato a incassare il loro “dividendo della pace”, ovvero la possibilità di ridurre le spese per la difesa.
-
Il risultato fu che, nello stesso periodo in cui gli Stati Uniti investivano nella rivoluzione negli affari militari, gli altri alleati riducevano i bilanci della difesa, chiudevano le caserme e, come nel caso dell’Italia, si impegnavano a passare da un sistema basato sulla coscrizione a un esercito di soli professionisti.
In una delle definizioni forse più celebri della Nato, una ventina d’anni fa lo storico inglese Michael Howard chiosò l’alleanza come un matrimonio infelice ma di successo: di successo, poiché si avvicina ormai a festeggiare il settantacinquesimo anniversario nell’apprezzamento generale dei suoi membri (un apprezzamento ovviamente enfatizzato in seguito all’aggressione russa dell’Ucraina); ma anche un matrimonio infelice, perché attraversato da fratture e tensioni tra gli alleati. Molte di ques



