Il presidente del consiglio italiano, Mario Draghi, quello Francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz si stanno preparando ad andare a Kiev prima del prossimo G7 che si terrà da domenica 26 a martedì 28 giugno a Elmau, in Baviera. Lo riporta Reuters aggiungendo che l’Eliseo non ha voluto commentare. Nessuno dei tre leader è stato a Kiev dall'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca a febbraio. Prima ci saranno altri appuntamenti per Draghi, tra cui il viaggio in Israele del 12 e 13 giugno dove il premier affronterà ancora una volta il tema dell’approvvigionamento gas.

L’invito

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky lo scorso aprile, durante una conferenza stampa nella metro di Kiev, aveva detto di aspettare il presidente del consiglio italiano. Del viaggio si parla da settimane, ma per ragioni di sicurezza non dovrebbe essere comunicata in anticipo la data esatta. Anche la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, sabato ha deciso di recarsi a sopresa in Ucraina prima che si svolga venerdì prossimo il voto sull’iter di annessione del paese.

Non sono ancora noti i contorni della visita dei tre presidenti. Il presidente francese Emmanuel Macron ha cercato di mantenere un dialogo con il presidente russo Vladimir Putin dall'inizio della guerra anche se la sua posizione è stata criticata da alcuni partner dell'est e del Baltico in Europa, vista come un indebolimento degli sforzi per spingere Putin al tavolo dei negoziati, tuttavia di recente si è speso nuovamente per «l’integrità territoriale» dell’Ucraina.

Il viaggio in Israele

Intanto il presidente Draghi andrà in Israele il 13 e 14 giugno. In un recente incontro con la stampa ha ricordato gli studi di fattibilità finanziati dall'Unione europea per il progetto del gasdotto Eastmed, che sono in via di conclusione.

Nei prossimi giorni la stessa presidente della Commissione UE von der Leyen sarà in Israele. Inoltre Italia e Israele sono membri fondatori dell'East Mediterranean Gas Forum, nel quale continuano a collaborare per l'utilizzo comune delle risorse di gas del Mediterraneo orientale, nonché per lo sviluppo di energie rinnovabili, come l'idrogeno, e la loro commercializzazione. «L'Italia condivide anche con Israele la volontà di accelerare la trasformazione dei sistemi energetici, di fare leva sull'innovazione tecnologica e di rilanciare continuamente la cooperazione su "ricerca e sviluppo" e le sue ricadute industriali». Oltre al gas, si discuterà anche di energie rinnovabili; idrogeno; reti digitali intelligenti; veicoli elettrici.

Infine anche la lotta all'antisemitismo avrà un suo spazio: «Costituisce un tradizionale tema di dialogo con le autorità israeliane. L'Italia è impegnata sul piano nazionale e internazionale: per la conservazione della memoria dell'Olocausto; con la partecipazione all'International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA) e l'adozione della definizione di lavoro di antisemitismo».

Da parte dell'Italia, si ricorda, è stato forte il sostegno all'iniziativa israeliana per una Risoluzione dell'Assemblea Generale ONU sulla negazione dell'Olocausto. L'Italia e' stata tra i primi a co-sponsorizzare il testo (approvato lo scorso 20 gennaio)", conclude la nota di background del viaggio del premier.

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