La trasferta di giugno

Draghi, Scholz e Macron uniti nel viaggio a Kiev, ma divisi nelle strategie

Foto Ap
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  • Il presidente francese, Emmanuel Macron, è prudente sull’ingresso di Kiev nella Ue. La Francia sta andando al voto legislativo a due turni, e se il presidente dovesse perdere la maggioranza parlamentare si andrebbe alla cosiddetta “coabitazione” con Jean-Luc Mélenchon della France Insoumise.
  • Quello delle legislative è un appuntamento cruciale per il presidente che, dopo la conferma all’Eliseo, vede a rischio la maggioranza di deputati sulla quale il governo poteva contare. Ed è una risalita della sinistra, “riunita” dopo la batosta delle presidenziali, potrebbe fare di Macron un presidente “azzoppato” nel suo secondo mandato.
  • Anche il cancelliere Scholz è prudente sulle sanzioni energetiche alla Russia. In questa situazione di paralisi del motore franco-tedesco Mario Draghi, come fece da governatore nella crisi dei debiti sovrani con il “whatever it takes”, ha preso in mano il filo della trattativa con Putin cercando di concentrarsi su obiettivi strategici come l’ingresso di Kiev nella Ue.

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