Crisi umanitaria in Afghanistan

E adesso accogliamoli tutti: l’obbligo morale dell’Italia e dell’Europa

  • Il grande esodo sta già cominciando: e l’Europa, a cominciare dall’Italia, ha l’obbligo morale di accogliere tutti.
  • Perché il fallimento di quello che con un gergo ormai passato di moda si chiamava “state building”, la costruzione di uno stato là dove non c’era, è un fallimento condiviso. Degli Stati Uniti, certo, ma anche dell’Unione europea e dell’Italia nello specifico.
  • C’è un precedente: nel 2015, di fronte a una crisi siriana nella quale l’Europa aveva responsabilità molto meno dirette, la cancelliera tedesca Angela Merkel annunciò la politica delle frontiere aperte.

Il governo canadese ha già una pagina online per raccogliere la disponibilità di tutti quelli che si vogliono mettere a disposizione per accogliere i profughi afghani in fuga dopo il ritorno al potere dei talebani. Mentre si prepara a elezioni anticipate, annunciate in questi giorni, il premier Justin Trudeau annuncia che il Canada accoglierà 20.000 rifugiati. Anche la Scozia guidata da Nicola Sturgeon, che si vuole mostrare portabandiera di ideali europeisti rinnegati dal resto della Gran Br

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