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Elezioni in Iran, un’altra stretta del regime. I riformisti sono sempre più deboli

Il governo cerca di alzare il dato sull’affluenza, indicatore della sfiducia popolare. L’unica certezza è chi vincerà. Dopo la grande repressione, l’opposizione si fa più nella vita quotidiana che nei canonici luoghi della politica

L’Iran è tornato alle urne per eleggere parlamento e assemblea degli esperti. Pochi dubbi su quella che si prospetta come la cronaca di una vittoria annunciata della fazione conservatrice. La fazione riformista che, con diversi volti, accenti, responsabilità istituzionali, si è caratterizzata, dopo la fine dell’unanimismo seguita alla morte di Khomeini, come lo schieramento che più ha rappresentato l’esigenza di allargare la partecipazione popolare, estendere i diritti, anche quelli delle donne,

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