Gli oppositori al Cremlino stanno formando lunghe file nei seggi elettorali e nelle ambasciate all'estero per la protesta "Mezzogiorno contro Putin" indetta dagli alleati del defunto leader dell'opposizione Aleksej Navalny. Intorno all’una, almeno 51 persone in 14 città russe sarebbero state arrestate durante le operazioni di voto nell'ultimo giorno delle presidenziali. Lo riferisce la Ong, Ovd-Info: secondo gli attivisti, il maggior numero di detenuti è stato a Kazan (almeno 23 persone) e Mosca (almeno 10 persone). 

La protesta avviene nell'ultimo giorno di votazioni per le presidenziali 2024 che conferiranno a Vladimir Putin altri sei anni al potere. Già nei giorni scorsi diversi cittadini hanno compiuto azioni di sabotaggio nei seggi, pesantemente presidiati da esercito e forze dell’ordine. 

Le immagini di lunghe file di elettori in attesa fuori dai seggi delle città di Mosca e San Pietroburgo sono state diffuse dai media indipendenti come il Moscow Times, per mostrare l'adesione alla protesta. L'iniziativa, lanciata dal carcere prima di morire dall'oppositore Aleksei Navalny e rilanciata dalla vedova Yulia e da numerosi altri oppositori del regime di Mosca che si trovano all'estero o in Russia, prevedeva l'accesso in massa nell'ultima delle tre giornate elettorale a mezzogiorno per votare per uno qualsiasi dei candidati alternativi a Putin e creare file ai seggi.

Ma la protesta è anche uscita dalle grandi città. Adesioni in Georgia, dove un gruppo di manifestanti ha sfilato sulla strada principale della capitale Tbilisi, mostrando uno striscione rosso con la slogan "Basta con Putin. Basta caos, guerra e repressione" e altri cartelli.

A Kazan, in Tatarstan, secondo il sito di notizie russo 24liveblog un uomo è stato fermato per essere arrivato al seggio a mezzogiorno. Al seggio del dipartimento di fisica dell'Università di stato di Kazan la polizia in borghese ha respinto gli aventi diritto al voto, giovani studenti dell'ateneo, che si erano presentati a mezzogiorno per protestare contro Putin, chiedendo loro di tornare dopo un paio d'ore. 

Yulia Navalnaya, la vedova di Navalny, è arrivata verso le ore 12 all'ambasciata russa a Berlino, riferiscono Bild al canale tv Dozhd.

La partecipazione in Transnistria

Nell'autoproclamata repubblica della Transnistria, in Moldova, si sono formate lunghe code davanti ai seggi aperti all'estero per le elezioni presidenziali russe. Lo ha reso noto l'emittente "Radio Chisinau". I seggi sono aperti dalle ore 8 e chiuderanno alle 20 (dalle 7 alle 19 ora italiana).

Come ha riferito l'emittente, nel territorio della Transnistria - molti dei cui abitanti hanno la doppia cittadinanza moldava e russa – sono stati aperti sei seggi senza l'autorizzazione delle autorità di Chisinau. L'unico seggio consentito, infatti, è quello presso l'ambasciata della Federazione Russa nella capitale moldava.

© Riproduzione riservata