A Chicago il popolo della sinistra ha applaudito il presidente Biden, che esce di scena. La piattaforma del partito però non è aggiornata. Domina l’ottimismo su Harris. L’unica crepa è sulla posizione su Israele, troppo moderata per l’ala radicale. Il senatore Fetterman diserta
La riunione quadriennale dei democratici inizia sotto auspici migliori rispetto a qualche settimana fa, ma non mancano le note dolenti, prima tra tutte quella riguardante il sostegno del presidente a Israele che è la ragione per cui ci saranno diverse manifestazioni di protesta. I toni sono più ottimisti e a emergere non è la forza della candidata Harris, ma del partito come struttura
Il partito democratico americano, a differenza di quello repubblicano trumpizzato, non è un partito personale. Lo prova il fatto che alla convention democratica che è iniziata a Chicago Joe Biden non sarà il candidato alla presidenza per una seconda volta: fino al 27 giugno, il presidente in carica era il vincitore di ogni primaria che si era tenuta a livello statale e si apprestava ad affrontare nuovamente il rivale sconfitto nel 2020, l’ex presidente Donald Trump, usando toni cupi e minacciosi



