In una convention “anomala” i dem devono ricompattare la sinistra e mantenere il morale alto. Lo scopo è trasmettere l’identità di una candidata che il paese non conosce ancora bene
È una convention presidenziale sui generis quella che il partito democratico tiene in questi giorni a Chicago. Non una vecchia convention aperta, pre-anni Settanta, dove i delegati si confrontano per scegliere il ticket presidenziale, come auspicato da taluni quando Joe Biden ha annunciato che non si sarebbe ricandidato. Ma nemmeno una convention classica come quelle dell’ultimo mezzo secolo, dove s’incorona il vincitore (o la vincitrice) delle lunghe primarie iniziate il gennaio precedente. Kam


