In attesa di sapere se e come le forze della maggioranza reagiranno al discorso di Mario Draghi c’è già un primo effetto chiaro: è tornata la disciplina di partito. O meglio i leader, forse incapaci di gestire il dissenso interno, hanno deciso di silenziarlo.

Nelle previsioni della vigilia il tempo previsto per la discussione generale era di cinque ore e 30 minuti. Ne servirà meno visto che, col passare delle ore, i partiti stanno cancellando gli interventi previsti. Ha iniziato Forza Italia. In discussione generale parlerà solo Maurizio Gasparri, per venti minuti. Non prenderanno quindi la parola, come previsto inizialmente, Giacomo Caliendo, Andrea Cangini, Franco Dal Mas, Maria Alessandra Gallone e Licia Ronzulli.

Tutti zitti o quasi

E se la Lega aveva deciso che a parlare fosse solo il capogruppo Massimiliano Romeo (15 minuti), anche il M5s ha tagliato gli interventi di Vito Crimi e Susy Matrisciano lasciando solo quello di Ettore Licheri (10 minuti).

Evidentemente Giuseppe Conte, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, nelle cui mani sono in questo momento le sorti del governo, preferiscono non scoprire le loro carte. «Si vota stasera», risponde un esponente del centrodestra alla domanda su una possibile rottura da parte della Lega. Come a dire che la giornata ancora lunga, c’è tempo per trattare, irrigidirsi, cambiare idea. Anche per questo meglio non parlare troppo.  

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