In un’intervista all’Associated Press il papa ha criticato le leggi che criminalizzano l’omosessualità e i vescovi che le sostengono. Un messaggio ai settori della chiesa conservatrice che dopo la morte di Benedetto XVI sono tornati ad agitarsi
- Dopo la morte di Ratzinger la vita della chiesa entra in una nuova fase: l’opposizione a Francesco sta cercando di organizzarsi, mentre il papa spiega all’Associated Press che nonostante l‘età e i problemi di salute non ha alcuna intenzione di dimettersi. Alle porte un difficile viaggio in Congo e Sud Sudan.
- Il crdinale Müller prova intanto a guidare il fronte conservatore e attacca su messa in latino e omosessualità, critiche però sono rivolte anche a Ratzinger responsabile di aver mondanizzato il papato con le sue dimissioni, un gesto di cui non avrebbe valutato bene gli aspetti teologici.
- Francesco da parte sua rilancia e spiega che le critiche fanno bene, che il papa non è un imperatore. Difende il principio di una chiesa accogliente anche per gli omosessuali che sono peccatori ma non criminali. Per questo sono peccatori anche quei vescovi che sostengono leggi che criminalizzano le persone omosessuali.
La scomparsa di Joseph Ratzinger ha aperto una fase nuova nel pontificato e nella vita della chiesa. La morte del papa emerito, infatti, ha messo in luce la necessità per il fronte conservatore che si oppone a Francesco di individuare un leader sufficientemente autorevole da rappresentarne umori, aspettative, intenti. Un’esigenza di visibilità rafforzata dalla composizione di un collegio cardinalizio largamente plasmato dal pontefice argentino. D’altro canto, quasi subito sono cominciate le



