I ministri degli Esteri di Iran e Arabia Saudita, in un incontro avvenuto a Pechino, hanno stabilito la riapertura delle rispettive ambasciate entro maggio, dopo l’accordo raggiunto lo scorso marzo con la mediazione cinese.
I due paesi proseguono sulla linea del disgelo, iniziato nel 2021, dopo sette anni di rapporti diplomatici interrotti. Riad e Teheran considereranno anche la possibilità di ripristinare i voli tra le due nazioni e di facilitare i visti per l’ingresso nei paesi. 

La ripresa della diplomazia

L’Arabia Saudita aveva interrotto i rapporti con l’Iran nel 2016, dopo l’assalto alla sua ambasciata a Teheran, mentre era in corso una disputa tra i due paesi dopo l’esecuzione di un musulmano sciita in Arabia Saudita. In realtà, un deterioramento nelle diplomazie era già avvenuto nel 2015, dopo l’intervento nella guerra in Yemen da parte di Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, mentre il movimento huthi allineato con l’Iran aveva estromesso il governo sostenuto dai sauditi.

La mediazione di Pechino è stata determinante, ma la scelta dei due paesi è legata a questioni di sicurezza e agli interessi di Riad, determinata a portare avanti una diversificazione economica con “Saudi Vision 2030”. A questo si aggiunge la strategia preventiva dell’Arabia Saudita nel caso in cui scoppiasse una crisi in medio oriente e nel Golfo. 

Si tratta, comunque, di una vittoria diplomatica determinante per la Cina, che sta provando a riabilitare la propria immagine all’estero. 

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