- Il tempo è il secondo miglior alleato di Vladimir Putin, il primo è l’Occidente che non riesce a trovare un accordo sull’unico punto davvero pericoloso per l’economia russa: le sanzioni al settore energetico.
- Il problema ormai si chiama Germania: ieri il bollettino mensile della Bundesbank, l’influente banca centrale tedesca, ha complicato ogni possibilità di un embargo prima al petrolio e poi al gas russo.
- Come spesso accade in Europa, le dinamiche di consenso interne alla Germania paralizzano l’azione congiunta: l’idea del premier italiano Mario Draghi, di costruire un “cartello” dei compratori per fissare un prezzo unico e più conveniente al gas russo viene apertamente osteggiata.
Il tempo è il secondo miglior alleato di Vladimir Putin, il primo è l’Occidente che non riesce a trovare un accordo sull’unico punto davvero pericoloso per l’economia russa: le sanzioni al settore energetico. Il problema ormai si chiama Germania: ieri il bollettino mensile della Bundesbank, l’influente banca centrale tedesca, ha complicato ogni possibilità di un embargo prima al petrolio e poi al gas russo. Se ne parlava da giorni, le istituzioni dell’Unione europea ormai si erano determinate



