Qualche panificio sta riaprendo a sud dopo due mesi di chiusura, mentre le persone in cammino sono tantissime sotto i bombardamenti di Israele nelle zone di Deir al Balah, Abasan al-Jadida, Gaza City e Khan Yunis. Nell’area di Rafah dovrebbero essere allestiti i principali punti di distribuzione dei beni. L’obiettivo è costringere la popolazione a spostarsi là dove il piano di Netanyahu prevede la sua deportazione
«Ho finalmente ricevuto la farina e ho subito riacceso il forno», lo racconta Ahmed Al-Banna, proprietario di un panificio nel sud di Gaza che, dopo due mesi di chiusura, ha ricominciato a sformare pagnotte. «Stiamo distribuendo sacchi che contengono 23-24 pezzi di medie dimensioni a un costo simbolico di 2 shekel», spiega Al-Banna. Per ora hanno riaperto solo alcuni panifici al sud della Striscia, quelli sostenuti dal Programma alimentare mondiale (WFP) mentre quelli nella zona nord sono ancora



