«L’ubicazione della nostra sede era perfettamente nota a Israele. Questo attacco è una grave violazione del diritto internazionale umanitario e compromette in modo grave la nostra operatività», denuncia la ong. Intanto i leader dei partiti di opposizione israeliani propongono lo scioglimento della Knesset e il voto anticipato. Smotrich: «Sarebbe un pericolo esistenziale». Due degli attivisti della nave Madleen, tra cui l’eurodeputata Rima Hassan, sono stati messi in isolamento nelle carceri israeliane.
La sede dell’organizzazione umanitaria Médicos del Mundo a Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza, è stata distrutta da un attacco israeliano. L’edificio, ufficialmente registrato e comunicato alle autorità militari di Tel Aviv come struttura umanitaria, è stato colpito da due droni senza alcun preavviso. Otto persone sono morte, tra cui quattro bambini e un adolescente, che si trovavano all’ultimo piano. Il personale dell’ong è salvo: era assente per la festività dell’Eid.
L’organizzazione, che aveva indicato l’edificio come deconflicted, quindi da escludere dai bombardamenti secondo gli accordi umanitari, ha precisato di non aver ricevuto alcun allarme, né istruzioni per l’evacuazione, come già accaduto in altre occasioni. «Questo colpo compromette in modo grave la nostra operatività: sono state distrutte le installazioni solari, le condutture idriche e l’intera struttura. Abbiamo dovuto spostare le attività presso la sede francese dell’Ong», ha spiegato la coordinatrice di Médicos del Mundo nella Striscia, Sally Saleh.
Intanto, un nuovo rapporto della Commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite ha documentato numerosi attacchi condotti da Israele contro scuole, università, moschee e altri edifici civili, sostenendo che alcuni di questi episodi potrebbero configurare crimini di guerra. Le Nazioni Unite parlano di un «attacco sistematico contro le infrastrutture essenziali della vita civile», che in alcuni casi potrebbe rientrare nella definizione giuridica di crimine contro l’umanità.
Le accuse si aggiungono alla denuncia della Protezione civile di Gaza, che martedì ha riferito della morte di 31 persone e del ferimento di circa 200 nei pressi del checkpoint di Netzarim, nella zona centrale della Striscia, durante la distribuzione di aiuti. Secondo le autorità locali, i colpi sarebbero partiti da droni e carri armati israeliani.
Mentre Greta Thunberg è già rientrata in Svezia, otto attivisti della nave Madleen restano in carcere in attesa di espulsione. Due di loro sono stati trasferiti in isolamento: il brasiliano Thiago Ávila, in sciopero della fame e della sete, e la parlamentare europea Rima Hassan, punita per aver scritto «Free Palestine» sul muro della sua cella.
PUNTI CHIAVE
18:43
Due attivisti della flottiglia per Gaza trasferiti in isolamento
14:30
Israele, Smotrich: "Far cadere governo ora è rischio esistenziale"
12:10
«Colpiti senza preavviso»: Medici del Mondo accusa Israele
11:50
Israele, opposizione presenta mozione per sciogliere Knesset
11:00
Freedom Flotilla, quattro attivisti francesi ancora detenuti in Israele
06:40
Greta Thunberg è tornata in Svezia dopo l'espulsione da Israele
Due attivisti della flottiglia per Gaza trasferiti in isolamento
Il centro legale Adalah ha riferito che due dei volontari internazionali a bordo della nave Madleen, detenuti in Israele, sono stati posti in isolamento. Il brasiliano Thiago Ávila è stato trasferito nel carcere di Ayalon dopo aver iniziato uno sciopero della fame e della sete. La deputata europea Rima Hassan è stata invece spostata nel carcere di Neve Tirza per aver scritto «Free Palestine» su un muro della prigione di Givon. Secondo Adalah, si tratta di una forma di pressione politica e psicologica. L’organizzazione chiede l’immediato rilascio di tutti i volontari.
Deputato accusa Netanyahu: «Nessuno sforzo reale per salvare gli ostaggi»
Vladimir Beliak, parlamentare centrista del partito Yesh Atid, ha accusato Benjamin Netanyahu di anteporre la propria sopravvivenza politica alla liberazione degli ostaggi israeliani. «Non vediamo alcuno sforzo reale da parte del premier per riportarli a casa», ha detto alla radio pubblica. «È responsabilità del governo salvarli».
Protesta degli ultraortodossi contro l’arruolamento militare
A Gerusalemme, membri estremisti della comunità ultraortodossa israeliana hanno bloccato l’ingresso dell’ufficio di arruolamento delle forze armate. I manifestanti si sono seduti nei pressi del cancello e hanno urlato slogan contro il servizio militare obbligatorio. La protesta arriva mentre la coalizione di governo è in trattativa con i partiti religiosi per evitare che votino lo scioglimento della Knesset.
Francesca Albanese: «Detenzione dei volontari della Madleen è arbitraria e illegale»
La relatrice speciale dell’Onu per i territori palestinesi, Francesca Albanese, ha definito su X la detenzione degli otto attivisti ancora in custodia in Israele «arbitraria, illegale e da interrompere immediatamente». Ha esortato i governi dei paesi d’origine a intervenire «in modo deciso e senza indugio». Nel post è linkata anche la dichiarazione del centro legale Adalah, che assiste gli attivisti e definisce la loro detenzione «completamente illegale».
Zamir: «La guerra continuerà fino alla sconfitta totale di Hamas»
Il capo di stato maggiore dell’esercito israeliano, Eyal Zamir, ha dichiarato che il conflitto proseguirà «fino alla sconfitta decisiva di Hamas». Parlando alle truppe nel nord della Striscia, ha annunciato riforme nell’esercito, con nuovi reparti di leva e riserva per ridurre il peso sui riservisti. Zamir ha riconosciuto la stanchezza dei soldati e le pressioni per un cessate il fuoco, ma ha ribadito che «la campagna non è ancora finita». Tra gli obiettivi indicati: liberare gli ostaggi ancora a Gaza e riorganizzare le operazioni militari.
Il presidente della Camera Usa parlerà alla Knesset il 22 giugno
Mike Johnson, presidente della Camera dei rappresentanti statunitense, sarà a Gerusalemme il 22 giugno per un intervento alla Knesset. Lo riferisce Reuters. Johnson, noto sostenitore di Israele, ha elogiato più volte il premier Benjamin Netanyahu. «I legami tra Stati Uniti e Israele vanno oltre la cooperazione militare o commerciale», ha dichiarato.
L’Ue: «Israele revochi lo stop alla cooperazione bancaria con i palestinesi»
L’Unione europea ha chiesto a Israele di annullare la decisione del ministro delle Finanze Bezalel Smotrich di revocare la deroga che consente la cooperazione tra banche israeliane e palestinesi. Il provvedimento, se attuato, rischia di isolare le banche palestinesi, paralizzare il sistema finanziario e causare il collasso dell’Autorità Nazionale Palestinese. «L’Ue è profondamente preoccupata – ha dichiarato il portavoce Anouar El Anouni – e invita Israele ad astenersi da azioni che aggravino ulteriormente la crisi economica nei territori».
Mattarella: "Inaccettabile quanto avviene a Gaza"
"Il nostro paese ha sempre mantenuto l'amicizia sia per i palestinesi che per Israele. Quello che sta avvenendo a Gaza è inaccettabile. Occorre arrivare immediatamente a un cessate il fuoco e al rilascio, da parte di Hamas, di tutti gli ostaggi". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel colloquio oggi a Lussemburgo con il primo ministro Luc Frieden.
La Jihad islamica: «Scontri violenti con l’esercito israeliano» a nord di Khan Younis
Le Brigate al-Quds, ala armata della Jihad islamica palestinese, affermano che i loro combattenti sono impegnati in «violenti scontri» con le forze israeliane e i mezzi militari entrati in un’area a nord di Khan Younis. In un messaggio su Telegram, il gruppo parla di scontri ancora in corso. In precedenza aveva rivendicato la distruzione di un veicolo militare con una «bomba a barile».
Hamas rivendica l’uccisione di un soldato israeliano a Khan Younis
Le Brigate Qassam, ala armata di Hamas, affermano di aver ucciso un soldato israeliano nei pressi della città di Abasan al-Kabira, a est di Khan Younis. La notizia è stata diffusa con un post su Telegram. L’esercito israeliano non ha ancora rilasciato commenti. Secondo la Jihad islamica, scontri armati sono in corso nella stessa area.
Israele, Smotrich: "Far cadere governo ora è rischio esistenziale"
Far cadere il governo in tempo di guerra rappresenterebbe un "pericolo esistenziale" per Israele. È l'avvertimento lanciato dal ministro delle Finanze israeliano e leader di estrema destra, Bezalel Smotrich, in vista del voto preliminare atteso per oggi sulla mozione di scioglimento della Knesset. "La storia non perdonerà nessuno che trascini lo Stato di Israele alle elezioni durante una guerra e ne causi una sconfitta", ha dichiarato il leader di Sionismo Religioso dal podio della Knesset. A minacciare la caduta del governo sono i partiti ultraortodossi, in contrasto con il premier Benjamin Netanyahu per la mancata approvazione di una legge che esenti i giovani haredi dalla leva militare obbligatoria. "Abbiamo bisogno che i nostri fratelli ultraortodossi siano parte integrante del servizio militare con noi. È un grande comandamento ed è anche un'esigenza esistenziale, nazionale e di sicurezza", ha affermato Smotrich, sostenendo che questo deve essere realizzato "pur preservando il governo". Andare alle elezioni ora costituisce "un pericolo esistenziale per il futuro dello Stato di Israele" e farlo è una "terribile irresponsabilità nazionale", ha aggiunto.
Giani, lunedì delibera Toscana su riconoscimento Stato Palestina
"Preparerò per lunedì prossimo la delibera di giunta che ci porti a approvare in Consiglio regionale il riconoscimento dello Stato di Palestina come proposta al Parlamento". Lo ha detto oggi il governatore della Toscana Eugenio Giani al termine della discussione in aula su tre diverse mozioni riguardanti i rapporti tra la Regione Toscana e Israele, una del Pd, le altre di M5s e centrodestra. "Dobbiamo indurre - ha spiegato - il Parlamento a un atto formale che finalmente dia alla Palestina quel territorio, la titolarità di uno Stato libero e sovrano che consenta di avere maggiore argine rispetto alle scorribande, che sono veri e propri atti criminali del governo Netanyahu, che vediamo ogni giorno portare alla morte bambini, donne, persone indifese in quello che è un vero e proprio scandalo da un punto di vista del rispetto dei diritti a livello internazionale".
Israele, media: governo riempie agenda legislativa per ritardare voto su scioglimento Parlamento
La coalizione del governo israeliano ha "riempito" l'agenda della Knesset con numerosi progetti di legge per tentare di "guadagnare tempo" mentre negozia con i partiti ultraortodossi in merito al voto per lo scioglimento del Parlamento, previsto per oggi. Lo riferisce il quotidiano "The Times of Israel", sottolineando che in questo modo "probabilmente" il voto preliminare sullo scioglimento della Knesset sarà ritardato fino a questa sera. In una dichiarazione congiunta di questa mattina, i partiti dell'opposizione - che hanno presentato la mozione - hanno annunciato che avrebbero tolto dall'ordine del giorno tutte le altre proposte di legge "per concentrare gli sforzi su un unico obiettivo: rovesciare il governo". In seguito, la Knesset ha pubblicato l'agenda legislativa di oggi, lunga nove pagine, che include le varie proposte di legge per lo scioglimento della Knesset che saranno prese in considerazione solo dopo un lungo elenco di misure di coalizione.
La coalizione di governo guidata dal primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, attualmente detiene 68 dei 120 seggi parlamentari (quelli necessari per ottenere la maggioranza semplice sono 61). A seguito della presentazione della proposta, i due partiti ultraortodossi Ebraismo della Torah unito e Shas - che detengono complessivamente 18 seggi - hanno annunciato che avrebbero lasciato la coalizione di governo e votato per lo scioglimento del Parlamento se l'esecutivo non avesse approvato la legge che esenta gli studenti della yeshiva (istituzione educativa ebraica che si basa sullo studio dei testi religiosi tradizionali) dal servizio militare.
In queste ore, funzionari governativi di alto livello sono in trattativa con gli ultraortodossi con lo scopo di trovare un terreno comune sulla questione delle esenzioni militari e impedire l'avanzamento della legislazione dell'opposizione.
Otto attivisti della Madleen ancora detenuti
Otto dei dodici attivisti della nave Madleen restano in carcere in Israele, dopo aver tentato di rompere il blocco navale su Gaza. Lo riferisce l’organizzazione per i diritti civili Adalah, secondo cui il gruppo si trovava in acque internazionali. Tra i detenuti ci sono attivisti di Francia, Turchia, Germania, Brasile e Paesi Bassi, tra cui la parlamentare europea francese Rima Hassan. Il tribunale ha stabilito che resteranno in custodia fino all’espulsione. Altri quattro, tra cui Greta Thunberg, sono già stati rimpatriati.
«Colpiti senza preavviso»: Medici del Mondo accusa Israele
L’Ong Medici del Mondo conferma che la sede colpita ieri da un drone israeliano a Deir al Balah era «ufficialmente designata come deconflicted», cioè segnalata e protetta dagli accordi di coordinamento umanitario. «Non abbiamo ricevuto alcun preavviso che consentisse l’evacuazione», afferma l’organizzazione, che definisce l’attacco «una grave violazione del diritto internazionale umanitario». Nell’attacco sono morti almeno otto civili, tra cui quattro bambini, un adolescente e tre adulti. Erano i giorni dell’Eid e nessuno dello staff dell’Ong si trovava nell’edificio, che si trova in una zona finora relativamente risparmiata dai bombardamenti e sede di numerose organizzazioni umanitarie.
In volo verso l’Italia 69 palestinesi feriti
Sono usciti da Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom i 69 palestinesi feriti e i loro accompagnatori. In queste ore stanno raggiungendo un aeroporto israeliano, dove li attendono tre C-130 dell’Aeronautica militare italiana. Il volo umanitario atterrerà a Milano-Linate intorno alle 19:30, grazie al supporto del ministero della Difesa.
Israele, opposizione presenta mozione per sciogliere Knesset
I leader dei partiti di opposizione israeliani hanno annunciato di aver presentato una mozione per chiedere lo scioglimento del Parlamento. Il testo verrà discusso oggi durante la plenaria della Knesset e potrebbe essere approvato con i voti di due partiti di destra religiosa che sostengono il governo di Benjamin Netanyahu. Sia Shas che United Torah Judaism hanno infatti espresso l'intenzione di votare a favore della mozione se la maggioranza non troverà un compromesso sull'estensione dell'obbligo di leva militare agli studenti ultraortodossi, che i due partiti rimproverano a Netanyahu di non aver fermato. Sono in corso in questo momento, scrivono i media israeliani, trattative all'interno della coalizione e contatti con rappresentanti della comunità ultraortodossa per evitare la caduta del governo, che porterebbe a nuove elezioni. Secondo il Times of Israel, Shas sta lavorando dietro le quinte per posticipare il voto di qualche giorno.
Colpito centro aiuti nel centro della Striscia: 31 morti
Secondo il portavoce della Protezione civile di Gaza, Mahmoud Basal, 31 persone sono state uccide questa mattina vicin a un centro di distribuzione degli aiuti nel centro della Striscia. Almeno 200 i feriti portati in ospedale. Basal accusa «carri armati e droni israeliani» per l'attacco.
Freedom Flotilla, quattro attivisti francesi ancora detenuti in Israele
Quattro attivisti francesi fermati a bordo della nave Madleen della Freedom Flotilla sono ancora detenuti in Israele con l’accusa di essere entrati illegalmente nel Paese. Tra loro c’è anche la deputata di La France Insoumise Rima Hassan. Due attivisti connazionali hanno accettato l’espulsione immediata, mentre gli altri quattro si sono rifiutati di firmare i documenti per il rimpatrio. Lo ha riferito l’ambasciatore israeliano a Parigi Joshua Zarka, spiegando che saranno sottoposti al giudizio di un tribunale che dovrà decidere se autorizzarne l’espulsione o consentire la permanenza temporanea in Israele.
A Torino tre bambini arrivati da Gaza per essere curati
Tre bambini palestinesi feriti sono arrivati a Torino dalla Striscia di Gaza e sono stati ricoverati all’ospedale Regina Margherita. A darne notizia è Davide Nicco (FdI), presidente del consiglio regionale del Piemonte: «Li curiamo in silenzio, senza urlare né incitare all’odio», ha scritto, rivendicando l’impegno della Regione.
Tajani: in arrivo da Gaza 80 palestinesi, tra cui il piccolo Adam
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha annunciato che oggi arriveranno in Italia circa 80 palestinesi da Gaza, distribuiti su tre voli. Tra loro anche Adam, un bambino con fratture multiple, che sarà curato all’ospedale Niguarda di Milano. Tajani ribadisce: «Basta bombardamenti, la situazione è inaccettabile».
Madrid condanna l’attacco a Médicos del Mundo: «Possibile violazione del diritto internazionale»
Il governo spagnolo ha condannato con fermezza il bombardamento israeliano contro la sede dell’Ong Médicos del Mundo a Deir al Balah, nel centro della Striscia di Gaza. Secondo il ministero degli Esteri, la posizione dell’edificio era stata segnalata a Israele come sede umanitaria, e l’attacco «è plausibile che costituisca una violazione del diritto internazionale umanitario». Madrid chiede la ripresa immediata degli aiuti e che Tel Aviv consenta alle Ong di operare in modo indipendente.
Rubio difende Ben-Gvir e Smotrich: «Hamas è il vero nemico»
Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha criticato le sanzioni decise da Canada, Australia, Nuova Zelanda, Norvegia e Regno Unito contro i ministri israeliani di estrema destra Itamar Ben-Gvir e Bezalel Smotrich, accusati di aver «istigato violenza estremista» nei territori palestinesi. «Rifiutiamo qualsiasi nozione di equivalenza», ha scritto Rubio, sostenendo che Hamas è il solo responsabile delle violenze e degli ostaggi. In risposta, Ben-Gvir ha lodato l’amministrazione Trump definendola «una bussola morale» di fronte alla confusione dell’Occidente.
Greta Thunberg è tornata in Svezia dopo l'espulsione da Israele
Dopo l’espulsione da Israele, Greta Thunberg è atterrata in nottata a Stoccolma. A bordo della nave della Freedom Flotilla diretta a Gaza, era stata intercettata in acque internazionali e portata a Ashdod. «Siamo stati condotti lì contro la nostra volontà», ha detto. Otto attivisti restano detenuti in attesa della decisione del giudice.
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