Continuano le pressioni diplomatiche sul governo israeliano per raggiungere un cessate il fuoco immediato dopo che il conflitto con l’operazione sui civili palestinesi della settimana scorsa ha fatto un ulteriore salto di qualità. Dopo la decisione di Israele di non inviare la propria delegazione al Cairo, Hamas dichiara di non aver fornito la lista degli ostaggi ancora in vita perché non sa quanti siano.

PUNTI CHIAVE

14:10

Hamas: «Non sappiamo quanti ostaggi sono ancora vivi»

13:10

Hamas invita i palestinesi a insorgere durante il Ramadan

11:20

Ben Gvir risponde alle richieste di Harris: «È ora di distruggere Hamas»

17:11

Il Consigliere di Biden a Beirut: «La via diplomatica riporterà stabilità nel Libano»

L’inviato speciale americano Amos Hochstein ha affermato che una «guerra limitata» tra Israele e il gruppo terroristico Hezbollah non sarebbe «contenibile». Tuttavia, Hochstein, ha aggiunto che gli Stati Uniti hanno fiducia negli sforzi per ripristinare la stabilità nel Libano meridionale e nel nord di Israele. Secondo il consigliere infatti, gli stessi Stati Uniti «sono convinti che una soluzione diplomatica sia la sola via per porre fine alle ostilità».

16:06

Borrell si unisce all'appello di Harris e chiede un cessate il fuoco

«Mi unisco all'appello del vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris per un immediato cessate il fuoco a Gaza. Non ci dovrebbero essere ostacoli per una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in tal senso». Queste le parole scritte dall'alto rappresentate Ue Joseph Borrell in un post su X. «È ora che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite agisca», conclude.

14:10

Hamas: «Non sappiamo quanti ostaggi sono ancora vivi»

Basim Naim, funzionario politico di Hamas, ha dichiarato durante un'intervista alla Bbc che l'organizzazione non è al momento in grado di fornire a Israele la lista degli ostaggi ancora in vita perché non sa quanti siano e dove si trovino. La dichiarazione arriva dopo la decisione di Israele di non inviare la propria delegazione al Cairo per prendere parte ai negoziati, a causa delle mancate risposte di Hamas riguardo la lista degli ostaggi ancora in vita. 

Secondo il funzionario, gli ostaggi si trovano in luoghi diversi e in mano a gruppi diversi, e non è possibile sapere con certezza «chi è ancora vivo, chi è morto per i raid israeliani o per fame a causa del blocco israeliano». «Abbiamo chiesto una tregua anche per raccogliere informazioni», ha aggiunto Naim.

13:10

Hamas invita i palestinesi a insorgere durante il Ramadan

Durante una conferenza stampa a Beirut, il portavoce dell'ufficio politico di Hamas, Osama Hamdan, ha invitato i palestinesi in Israele e nei territori occupati della Cisgiordania a ribellarsi contro lo Stato ebraico, rendendo «ogni momento del Ramadan uno scontro». 

Il portavoce ha poi fatto un appello ai paesi vicini affinché continuino a impegnarsi per interrompere l'assedio su Gaza. «È dovere dei nostri fratelli nei paesi intorno prendere l'iniziativa per rompere l'assedio alla Striscia di Gaza», ha affermato. «Le forze della resistenza stanno passando dalla fase di cooperazione e scambio di esperienze alla piena partecipazione alla lotta contro l'occupazione», avverte il funzionario.

Hamdan non si è invece espresso sull'andamento dei negoziati, ma ha dichiarato, rivolgendosi a Israele e agli Stati Uniti, che «ciò che non hanno ottenuto sul campo di battaglia, non lo otterranno attraverso macchinazioni politiche».

12:24

Adolescente ucciso dall'Idf a Ramallah, nella Cisgiordania occupata

Un ragazzo di 16 anni è stato ucciso dalle forze militari israeliane durante un raid notturno nel campo di Al Amari, vicino a Ramallah, nei territori occupati della Cisgiordania. Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, come riporta il Guardian, i militari dell'Idf sarebbero entrati nel campo e avrebbero aperto il fuoco, ferendo mortalmente il ragazzo al collo e al petto.

L'agenzia Wafa riferisce inoltre che 55 palestinesi sono stati arrestati durante la notte.

12:17

Israele: un morto e 7 feriti in un attacco proveniente dal Libano

Una persona è rimasta uccisa e 7 ferite in un attacco missilistico lanciato dal Libano vicino all'insediamento di Margaliot, nel nord di Israele, nei pressi della Linea blu tracciata dalle Nazioni Unite per separare i due paesi. 

12:06

Nazioni Unite: necessario evitare che il conflitto si estenda 

L'alto commissario delle Nazioni Unite Volker Türk, durante il Consiglio per i diritti umani a Ginevra, ha sottolineato come il conflitto tra Hamas e Israele minacci di estendersi, con pericolose ripercussioni per tutto il Medio Oriente. «Sono profondamente preoccupato che in questa polveriera, qualsiasi scintilla possa portare a un incendio molto più ampio», ha detto il commissario, ribadendo che l'allargamento delle tensioni «avrebbe implicazioni per tutti i paesi del Medio Oriente e molti altri al di fuori di esso». Il commissario, nel particolare, fa riferimento all'escalation militare nel sud del Libano tra Israele e il gruppo terroristico Hezbollah, che definisce «estremamente preoccupante».

 «È imperativo fare tutto il possibile per evitare una conflagrazione più ampia», ha concluso Türk.

11:20

Ben Gvir risponde alle richieste di Harris: «È ora di distruggere Hamas»

Il ministro della Sicurezza degli interni Itamar Ben Gvir ha risposto alle richieste di un cessate il fuoco immediato della vicepresidente Usa Kamala Harris, pubblicando un post su X:

Questa mattina, il ministro israeliano ha avuto uno scambio acceso anche con il leader dell'opposizione Yair Lapid, che ha criticato apertamente il suo operato, definendolo una minaccia per la sicurezza nazionale. «Il ministro della sicurezza nazionale è una minaccia per la sicurezza nazionale. Non puoi fidarti di lui con materiale sensibile, non puoi fidarti di lui intorno al personale dell’intelligence e non puoi fidarti di lui nel gabinetto della difesa», ha scritto sui suoi profili social Lapid. «Qualsiasi normale primo ministro lo avrebbe licenziato stamattina», ha poi concluso.

10:46

Sale il bilancio delle vittime a Gaza: più di 100 morti nelle ultime 24 ore

Secondo i dati riportati dal ministero della Sanità di Gaza, il numero di palestinesi rimasti uccisi dall'inizio del conflitto è salito a 30.534, con più di cento persone uccise nelle ultime 24 ore.

Nei territori della Cisgiordania occupata invece, riporta l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari, dall'attacco del 7 ottobre almeno 409 palestinesi sono stati uccisi e 4.611 sono rimasti feriti.

09:33

«Progressi significativi nei negoziati», riportano i media egiziani

Al secondo giorno di negoziati al Cairo, i media egiziani riferiscono che i mediatori e la delegazione inviata da Hamas hanno fatto «progressi significativi» verso un accordo per definire una tregua a Gaza. 

Egitto, Qatar e Stati Uniti continuano i loro sforzi per cercare di raggiungere un cessate il fuoco prima dell'inizio del Ramadan, il 10 marzo. La proposta dei mediatori chiede una sospensione dei combattimenti per sei settimane e il rilascio degli ostaggi. Al Cairo non è però presente la delegazione israeliana, che Tel Aviv ha deciso di non inviare dopo il rifiuto di Hamas di redigere un documento nel quale vengono specificati i nomi degli ostaggi ancora in vita. 

08:31

Sei morti a Rafah dopo un raid israeliano

Almeno sei palestinesi sono stati uccisi in un raid aereo delle Forze di difesa israeliane (Idf), che ha colpito un edificio residenziale nella città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha riferito l'emittente Al Jazeera, secondo cui è salito a 13 il bilancio totale degli attacchi notturni nella città meridionale. L'ultimo attacco ha preso di mira la casa della famiglia Madi, nella parte orientale di Rafah.

Secondo l'esercito, tra i morti ci sarebbe anche Mahmoud Muhammad Abed Khad, un importante esponente di Hamas. L'uomo era incaricato di reclutare nuovi agenti per Hamas, nello specifico per il battaglione Zeitoun, ed era anche coinvolto nella raccolta fondi per l'attività militare di Hamas.

08:11

L'accordo tra Israele e Hamas forse già prima del Ramadan

I negoziatori di una tregua temporanea nella Striscia di Gaza ritengono che Hamas e Israele stiano facendo lenti progressi e potrebbero raggiungere un accordo prima del Ramadan: lo hanno riferito funzionari egiziani a conoscenza del dossier mentre, secondo il Wall Street Journal, un alto esponente di Hamas avrebbe spiegato che la prima settimana di Ramadan sarebbe un obiettivo più realistico per un accordo.

Secondo un funzionario israeliano e un funzionario statunitense, Israele avrebbe accettato le linee generali di un accordo. Ma l'esponente dello Stato ebraico ha espresso preoccupazione sulla sincerità di Hamas nel raggiungere un'intesa dopo che la delegazione al Cairo non ha fornito un elenco di ostaggi in vita, una richiesta che secondo i mediatori Israele ha avanzato durante il fine settimana. Lo Stato ebraico starebbe negoziando in particolare sorte di circa 40 ostaggi malati, anziani o donne, ma non sa chi tra loro sia ancora vivo, ha detto il funzionario.

07:44

Harris chiede il cessate il fuoco immediato

La vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, ha chiesto un «cessate il fuoco immediato» nella Striscia di Gaza, intensificando la pressione politica dell'amministrazione del presidente Joe Biden sul governo israeliano per sospendere una campagna militare che ha già causato oltre 30mila vittime palestinesi. «Data l'immensa portata della sofferenza a Gaza, è necessario un cessate il fuoco immediato almeno per le prossime sei settimane», ha dichiarato la vicepresidente nel corso di una visita alla cittadina di Selma, in Alabama.

«Questo consentirà di liberare gli ostaggi e garantire una quantità significativa di aiuti – ha aggiunto - Questo ci consentirebbe di costruire qualcosa di più duraturo per garantire la sicurezza di Israele e rispettare il diritto del popolo palestinese alla dignità, libertà e autodeterminazione. Israele deve fare di più per aumentare significativamente il flusso di aiuti».

Anche il presidente Biden aveva auspicato la scorsa settimana un cessate il fuoco già a partire da oggi, ma la morte di oltre cento civili palestinesi durante la consegna di aiuti umanitari a Gaza, la scorsa settimana, ha ulteriormente complicato i negoziati per il rilascio degli ostaggi ancora nelle mani dell'organizzazione islamista palestinese Hamas.

Il New York Times ha anticipato che oggi Harris ha in programma un incontro alla Casa Bianca con Benny Gantz, membro del gabinetto di guerra israeliano, proprio per discutere del cessate il fuoco e degli aiuti umanitari alla popolazione di Gaza.

06:33

Si dimettono portavoce dell'Idf e quattro collaboratori

Il portavoce dell'esercito israeliano, e almeno altri quattro alti responsabili dei rapporti con i media si sono dimessi "per motivi personali e professionali". Secondo i media israeliani si tratta di una mossa sorprendente considerando che arriva in una fase delicatissima dell'offensiva militare nella Striscia di Gaza.

A lasciare sarebbe dunque anche Daniel Hagari, volto pubblico dei militari dall'inizio dell'offensiva nella Striscia di Gaza, a ottobre. Il 47enne brigadiere generale tra il 2012 e il 2014 era stato direttore dell'ufficio dell'allora capo di stato maggiore Benny Gantz, oggi ministro e nel gabinetto di guerra, ma rivale politico del premier, Bibi Netanyahu. Si sarebbero dimessi anche il tenente colonnello Richard Hecht, portavoce per i media stranieri, e gli ufficiali Merav Granot e Tzupia Moshkovich.

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