Preoccupazioni anche dal presidente francese Macron. Il portavoce dell’Idf: «Siamo altamente pronti per qualsiasi scenario». Rabbia dell’Iran con il presidente Ebrahim Raisi che ha condannato l’uccisione del numero due di Hamas
Per il leader di Hezbollah Hasan Nasrallah l’attacco militare israeliano a Beirut di ieri, che ha ucciso Saleh al Arouri, vice capo politico di Hamas e leader del braccio militare del gruppo terroristico in Cisgiordania, è un evidente attacco di Israele e una «vergognosa aggressione sionista». Nasrallah, nel suo discorso in occasione dell’anniversario della morte Qassem Soleimani, ucciso da un attacco aereo statunitense nel 2020 a Baghdad, ha ricordato che il generale iraniano è «presente in questa battaglia con forza e quello che vediamo oggi è il frutto dei sacrifici di questo grande leader». Hezbollah non era a conoscenza dell’attacco del 7 ottobre, spiega il leader, «era un’operazione palestinese di cui non eravamo al corrente» e l’«elemento di segretezza è stato il fulcro di questo successo dell’operazione» ma, precisa, «non lo dico per prendere le distanze da questa operazione».
«Israele vuole cacciare tutti i palestinesi», commenta il leader del gruppo libanese riferendosi all’offensiva israeliana in corso dal 7 ottobre, che «ha fallito», non riuscendo «a raggiungere i suoi obiettivi di guerra» e a liberare gli ostaggi. «Non è riuscita a controllare la Striscia di Gaza», continua Nasrallah, e «il sangue e i sacrifici dei martiri caduti di recente» – come al Arouri – avranno conseguenze positive sulla Palestina, sul Libano, sull'Iraq, sulla Siria, sullo Yemen e sull’intera regione».
Il numero due dell’ufficio politico di Hamas è stato ucciso con un attacco chirurgico compiuto da un drone militare che ha preso di mira il suo appartamento in un palazzo nel sud della capitale libanese. D’altronde, lo stesso premier israeliano Benjamin Netanyahu aveva detto lo scorso 18 novembre che «tutti i leader di Hamas sono passibili di morte», anche quelli che trovano rifugio all’estero in paesi come Libano, Qatar e Turchia.
L’entusiasmo delle autorità israeliane per la riuscita dell’operazione militare, però, si è scontrata con la preoccupazione da parte della comunità internazionale. Al Cairo nelle ultime ore è arrivata una delegazione americana per continuare a discutere di trattative, ma i funzionari egiziani hanno annunciato di sospendere le mediazioni dopo l’uccisione di Arouri. «È essenziale evitare qualsiasi atteggiamento di escalation, soprattutto in Libano», ha detto il presidente francese Emmanuel Macron, in una conversazione telefonica con il ministro israeliano del gabinetto di guerra Benny Gantz. Candice Ardell, vice direttrice dell’ufficio stampa della missione Unifil, si è detta profondamente preoccupata «per ogni possibilità di escalation che potrebbe avere conseguenze devastanti per le popolazioni su entrambi i lati della Linea Blu». L’uccisione di al Arouri ha anche scatenato tensioni a Teheran viste le sue relazioni con il regime iraniano. Il portavoce dell’esercito israeliano ha detto: «Siamo altamente pronti per qualsiasi scenario».
«Gli Stati Uniti hanno sconvolto l'equilibrio nella regione e le conseguenze di questo assassinio li tormenteranno», ha detto il ministro della Difesa iraniano, Mohammed Reza. Anche il presidente Ebrahim Raisi ha condannato l’uccisione del numero due di Hamas. Domani sarà in Turchia per discutere con il presidente Recep Tayyip Erdogan, il quale ha lavorato nelle ultime settimane per stilare una proposta di pace per Gaza. L’ultima, quella avanzata dall’Egitto, era stata bocciata categoricamente dai leader di Hamas e della Jihad islamica.
Lo scontro sul terreno
Nel terreno, però, i combattimenti non si sono fermati. D’altronde, le forze armate israeliane (Idf) avevano già annunciato che le operazioni militari sarebbero durate anche per tutto il 2024. Un attacco con droni è stato compiuto nel campo profughi di Nur Shams in Cisgiordania, vicino Tulkarem. In risposta Hamas ha diffuso appelli agli scontri con le forze di sicurezza israeliane, per vendicare la morte di Al Arouri.
«A Khan Younis – si legge nel canale Telegram dell’Idf – continuano le intense battaglie contro gli agenti terroristici. Le truppe di terra dell'Idf hanno identificato un terrorista che aveva tentato di piazzare un ordigno esplosivo su un carro armato e hanno ordinato a un aereo dell'Idf di colpirlo insieme ad altri tre terroristi nell'area. Inoltre, a Khan Younis, un aereo da caccia dell'Idf ha colpito un complesso di produzione di armi della Jihad islamica». Intanto secondo il bilancio del ministero della Salute di Hamas, dal 7 ottobre scorso sarebbero morti oltre 22mila palestinesi.
© Riproduzione riservata


