Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, l'esercito israeliano ha compiuto «un orribile massacro». Online circolano video delle tende dei civili andate a fuoco in seguito all’attacco. Nel frattempo è stato aperto il primo centro di distribuzione della Ghf
Continua il massacro di civili nella Striscia di Gaza. Nella notte l’esercito israeliano ha bombardato la scuola Fahm al Jarjawi nel quartiere di Al Daraj a Gaza City. Sono almeno 30 i palestinesi uccisi e oltre 60 quelli feriti. Nella struttura avevano trovato rifugio civili sfollati le cui tende hanno preso fuoco nell’attacco.
Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, l'esercito israeliano ha compiuto «un orribile massacro». L’Idf ha invece affermato che nella struttura erano presenti anche esponenti di Hamas. Mentre aumenta la conta delle morti civili, la Gaza humanitarian foundation (Ghf) ha aperto il suo primo centro di distribuzione del cibo nella Striscia. Dopo settimane di discussioni e pressioni, il governo israeliano ha così dato il via al suo nuovo piano della consegna degli aiuti umanitari che bypassa il ruolo dell’Onu. Per la prima volta la distribuzione degli aiuti viene privatizzata e militarizzata. Nei centri di distribuzione, infatti, la sicurezza sarà garantita da contractors privati mentre il cibo sarà distribuito dalla Ghf. Decine di organizzazioni internazionali, tra cui le Nazioni unite, hanno criticato il piano affermando che viola i principi del diritto umanitario. Nel frattempo l’inviato di Donald Trump per il Medio Oriente ha smentito la notizia secondo cui Hamas avrebbe accettato la proposta americana per arrivare a una tregua.
PUNTI CHIAVE
17:18
Witkoff smentisce Hamas sulla proposta di tregua
11:25
Oltre 52 morti a Gaza negli attacchi di questa mattina
09:15
L'esercito israeliano colpisce una scuola in cui c'erano sfollati: 33 morti e 60 feriti
Netanyahu: "Spero in annuncio su scambio ostaggi tra oggi e domani"
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha espresso l'auspicio di fare un annuncio sugli ostaggi "oggi o domani". Durante tutta la giornata si sono rincorse notizie su una proposta sul tavolo di cessate il fuoco che prevederebbe una tregua di 60-70 giorni e la liberazione di 10 rapiti.
Entrati a Gaza i restanti 6 camion di Food for Gaza
Dopo l'ingresso ieri dei primi 9 camion campioni finanziati dal progetto Food for Gaza e affidati al Programma Alimentare Mondiale, oggi sono arrivati anche i restanti 6 sul lato palestinese del valico israeliano di Kerem Shalom. Lo rende noto la Farnesina, precisando che i camion sono stati modificati per poter fungere da "muletti" all'interno della Striscia e distribuire farina e altri aiuti alimentari nei vari punti di distribuzione gestiti o riconosciuti dal Pam. Donati dall'Italia al Programma alimentare mondiale, l'impiego dei 15 camion verrà deciso dal Pam stesso sulla base della situazione e della valutazione del rischio a Gaza, preservando l'incolumità e la sicurezza del personale in loco.
Leader dell'opposizione israeliana: "Non c'è nulla di ebraico nelle violenze contro gli arabi"
"La festa dell'odio e del razzismo, in cui adolescenti ebrei attaccano i quartieri arabi, è già diventata una tradizione in occasione del Jerusalem Day nella Città Vecchia. Questa è una vergogna e un insulto all'ebraismo. Non c'è nulla di ebraico in questa violenza". Lo ha affermato uno dei leader dell'opposizione israeliana, Yair Lapid, condannando le violenze di giovani estremisti ebrei contro palestinesi nel giorno in cui si commemora la riunificazione della città con la controversa marcia della bandiera. "I ministri del governo che restano in silenzio di fronte a questi eventi sono complici di questa vergogna",
Witkoff smentisce Hamas sulla proposta di tregua
L'inviato di Donald Trump, Steve Witkoff, nega le affermazioni di Hamas secondo cui il gruppo ha accettato la sua proposta per un accordo per la liberazione degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza e un cessate il fuoco nell'enclave palestinese. Lo rende noto il giornalista di Axios, Barak Ravid. "Quello che ho visto da Hamas è deludente e completamente inaccettabile", ha detto Witkoff a Ravid, secondo un post su X del giornalista. "Witkoff mi ha detto che - scrive Ravid - Israele accetterà un cessate il fuoco temporaneo con la liberazione di metà degli ostaggi vivi e metà dei deceduti e che conduca a 'negoziati concreti per trovare una strada verso un cessate il fuoco permanente, che ho accettato di presiedere. Questo accordo è sul tavolo, Hamas dovrebbe accettarlo'"
Media: Hamas ha accettato proposta di tregua di Witkoff
Hamas ha accettato la proposta dell'inviato speciale del presidente degli Stati Uniti, Steve Witkoff, per un cessate il fuoco a Gaza. Lo riferisce Ynet. Una fonte palestinese vicina all'organizzazione terroristica ha dichiarato che la nuova proposta include il rilascio di 10 ostaggi e un cessate il fuoco di 70 giorni. E ha aggiunto che i negoziati proseguiranno durante la tregua per raggiungere un cessate il fuoco permanente basato sulle garanzie degli Stati Uniti.
Hamas ai cittadini di Gaza: "Pagherete se prendete aiuti dalla Ghf"
Il ministero degli Interni di Hamas ha diffuso un comunicato in cui condanna il nuovo piano di distribuzione degli aiuti a Gaza (organizzato dalla Fondazione Ghf), definendolo "un'iniziativa pericolosa, finalizzata a servire obiettivi di sicurezza israeliani e a indebolire le organizzazioni internazionali nella Striscia". Hamas ha invitato i residenti a non collaborare con il nuovo meccanismo, minacciando: "Chi collabora pagherà, saranno adottate le misure necessarie". Secondo Hamas "il meccanismo sarà utilizzato per raccogliere informazioni come la scansione dell'iride", "Israele sfrutterà gli aiuti per reclutare collaboratori".
Fonti Gaza, fanteria Idf sta entrando nel centro della Striscia
Fonti palestinesi di Gaza riferiscono che le forze di fanteria dell' Idf stanno entrando a Deir al-Balah, al centro della Striscia. Nella zona si registra fuoco dell'artiglieria verso la strada Salah a-Din.
Merz: non capisco più obiettivi guerra Israele a Gaza
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha duramente criticato la guerra israeliana a Gaza, affermando di "non comprendere più l'obiettivo dell'esercito" e minacciando di non poter più sostenere il governo di Benjamin Netanyahu. "Il governo israeliano non deve fare nulla che i suoi migliori amici non sono più disposti ad accettare", ha ammonito il leader tedesco, criticando con rara fermezza le azioni di questo Paese, di cui Berlino è uno degli alleati più leali, insieme agli Stati Uniti.
Commissario Ue sport: ripensare presenza di Israele nelle gare
Il commissario Ue allo sport, Glenn Micallef, in un'intervista a Politico.eu condanna la terribile situazione umanitaria a Gaza e afferma che il mondo dello sport deve far sentire la sua voce. "Quando si parla di sport, penso che non dovrebbe esserci spazio negli eventi sportivi per chi non condivide i nostri valori", afferma, senza nominare direttamente Israele ma rispondendo a una domanda sull'opportunità che il Paese subisca sanzioni sportive. "Lo sport è uno strumento che usiamo per promuovere la pace, attraverso il quale promuoviamo i diritti umani. Il movimento sportivo è autonomo e prende le proprie decisioni aggiunge - ma noi abbiamo il dovere e la responsabilità di parlare di questi temi e di far conoscere le nostre opinioni".
Tra le vittime dell'attacco alla scuola ci sono 18 bambini
L'ufficio stampa del governo di Gaza ha rilasciato una dichiarazione in cui condanna quello che ha definito il "brutale massacro" nella scuola trasformata in rifugio nella città di Gaza, in cui nella notte sono morte più di 30 persone. Tra le persone rimaste vittime dell'attacco, c'erano 18 bambini, che rappresentano, secondo l'amministrazione della città, "un'estensione diretta del crimine di pulizia etnica e genocidio" che l'esercito israeliano sta commettendo contro i palestinesi da quasi 600 giorni consecutivi.
Lettera dei dipendenti ai vertici Ue: "La risposta delle istituzioni su Gaza non è abbastanza"
In una lettera indirizzata ai vertici europei inviata a nome di oltre duemila dipendenti dell'Ue, si critica "la risposta delle istituzioni dell'Ue" alla situazione umanitaria a Gaza, sostenendo che "si è limitata troppo spesso a dichiarazioni di preoccupazione, con poche o nessuna azione significativa". L'iniziativa porta la firma dell'EU Peace Staff che già nel maggio 2024 aveva sollecitato le istituzioni europee a "intraprendere azioni concrete". "Da allora - si spiega nella missiva - oltre duemila dipendenti dell'Unione europea hanno appoggiato la nostra iniziativa firmando la lettera - un'indicazione della crescente frustrazione provata da molti dipendenti pubblici che lavorano nelle istituzioni europee di fronte al peggioramento delle condizioni umanitarie a Gaza". I funzionari lamentano il "ritardo devastante" con cui l'Ue ha deciso di avviare una revisione del rispetto da parte di Israele dei suoi obblighi di diritto internazionale, come indicato nell'accordo di associazione Ue-Israele. "Nel complesso - si legge ancora - notiamo che le azioni delineate nella vostra risposta si sono dimostrate inadeguate ad alleviare la situazione sul campo o a sostenere le norme internazionali e lo Stato di diritto, in conformità con i principi e le linee guida dell'Ue sulla promozione del rispetto del diritto umanitario internazionale". I funzionari esprimono quindi preoccupazione per "l'apparente doppio standard nella cooperazione dell'Ue con la Corte penale internazionale". "Ci rammarichiamo - scrivono - che quando diversi leader dell'Ue hanno ventilato la possibilità di ospitare visite del latitante Benjamin Netanyahu, tali prospettive non siano state prontamente condannate dall'Alto rappresentante, ma siano state invece ampiamente ignorate". "Le istituzioni europee non sono riuscite a far valere l'influenza politica, diplomatica ed economica dell'Unione europea per migliorare la situazione a Gaza" osservano i dipendenti, sostenendo che è "anche questa inazione" ad aver "contribuito a creare un clima di irresponsabilità che ha portato all'invasione su larga scala della Striscia di Gaza in questo momento".
Oltre 52 morti a Gaza negli attacchi di questa mattina
È salito ad almeno 52 morti nella Striscia di Gaza il bilancio delle vittime degli attacchi israeliani da stamattina e 36 di questi sono stati registrati nell'attacco che ha colpito una scuola trasformata in rifugio per sfollati a Gaza City, nel quartiere di Daraj. Lo riferiscono le autorità sanitarie locali. Il raid sulla scuola è avvenuto mentre le persone dormivano e ha fatto scattare un incendio. L'esercito israeliano (Idf) ha dichiarato che con questo attacco ha preso di mira dei militanti che operavano dalla scuola.
Israele smentisce di aver accettato la bozza di una tregua
Da Israele arriva la smentita della notizia diffusa in Libano secondo cui il governo avrebbe accettato una bozza di accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e la liberazione degli ostaggi ancora nelle mani del movimento islamista palestinese Hamas. Secondo un funzionario di alto livello citato dal quotidiano "Times of Israel", "la proposta ricevuta non puo' essere accettata da nessun governo responsabile". In precedenza, il quotidiano libanese "Al Mayadeen", affiliato al movimento sciita filo-iraniano Hezbollah, citando un funzionario palestinese, ha riferito che Israele avrebbe accettato in linea di principio una bozza di accordo. La presunta proposta prevede un cessate il fuoco della durata di circa 70 giorni, durante i quali 10 ostaggi (cinque vivi e cinque morti) sarebbero rilasciati in due fasi, secondo il quotidiano libanese. La fonte riportata da "Times of Israel" ha affermato che "non c'e' una reale volonta' da parte di Hamas di procedere con un accordo" e che dunque "Israele rimane fedele al quadro Witkoff", il quale prevede un cessate il fuoco piu' breve per il rilascio di circa 10 ostaggi vivi.
Tajani: "Israele ha vinto la guerra contro Hamas, ora basta guerra"
"Siamo amici di Israele ma diciamo 'ora basta' guerra, ora è il momento di fare la tregua''. Lo afferma il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Restart, sostenendo che ''Israele ha vinto la guerra contro Hamas'' e ora ''la popolazione civile di Gaza sta soffrendo troppo''. ''La trappola di Hamas ha trascinato Israele in una guerra che la popolazione civile sta pagando'', ha proseguito il vicepremier sottolineando che ''Hamas ha un'enorme responsabilità rispetto al proprio popolo, che sta usando come scudo umano''. Ma, ha aggiunto, "Israele comprenda che c'è un diritto umanitario internazionale che va sempre rispettato".
Secondo Sky News Arabia Trump potrebbe annunciare un cessate il fuoco
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump potrebbe annunciare un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza nei prossimi giorni. Lo hanno riferito delle fonti all'emittente emiratina "Sky News Arabia", aggiungendo che l'accordo porterebbe anche al rilascio degli ostaggi detenuti dal movimento islamista palestinese Hamas. Secondo quanto rivelato da fonti dell'amministrazione Usa, questa sta facendo pressione sul governo del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per porre fine alla guerra. I media internazionali hanno inoltre riferito che oggi una delegazione israeliana si recherà al Cairo per la ripresa dei colloqui, ma Tel Aviv non ha ancora confermato.
L'esercito israeliano colpisce una scuola in cui c'erano sfollati: 33 morti e 60 feriti
È di almeno 33 morti e circa 60 feriti, il bilancio del bombardamento compiuto dall'esercito israeliano sulla scuola di Fahmi Al-Jarjawi nel quartiere di Al-Daraj a Gaza City, in cui dormivano sfollati palestinesi. Nell'attacco, avvenuto durante la notte, hanno perso la vita molti bambini. Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, l'esercito israeliano ha compiuto "un orribile massacro", poiché nel raid hanno preso fuoco anche molte tende di civili accampati che sono bruciati vivi. Le forze armate israeliane, invece, hanno risposto che quella presa di mira era "un centro di comando di Hamas che veniva utilizzato dai terroristi per pianificare e raccogliere intelligence allo scopo di eseguire attacchi terroristici contro civili e truppe israeliane". Nonostante l'ennesimo massacro, l'Idf ha detto di aver "preso numerose misure, prime dell'attacco, per mitigare il rischio di colpire i civili, tra cui l'utilizzo di munizioni di precisione e sorveglianza aerea".
Apre a Gaza il primo punto centro di distribuzione della Ghf
Il primo punto di distribuzione nella Striscia gestito dalla Gaza Humanitarian Foundation inizierà oggi le operazioni nella Striscia. Lo hanno confermato funzionari israeliani all'emittente pubblica Kan. Si prevede che altri punti verranno aperti gradualmente. L'organizzazione intanto ha reso noto l'annuncio in una nota esprimendo anche la sua delusione per le improvvise dimissioni del suo amministratore delegato, Jake Wood, il quale ha affermato che é "chiaro che non è possibile attuare questo piano nel rigoroso rispetto dei principi umanitari, neutralità, imparzialità e indipendenza".
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