Funzionari israeliani e statunitensi stanno lavorando per concordare una nuova data per una visita ufficiale della delegazione del premier israeliano Benjamin Netanyahu a Washington. I colloqui riguarderanno principalmente l’offensiva su Rafah, che Israele ha dichiarato più volte essere necessaria per portare a termine la guerra e distruggere l'autorità militare e di governo di Hamas nella Striscia. Nonostante l’approvazione della risoluzione Onu per il cessate il fuoco, nella notte a Gaza sono continuati bombardamenti aerei e scontri con le truppe israeliane. Alta la tensione anche al confine con il Libano.

PUNTI CHIAVE

17:46

Netanyahu: «Ci stiamo preparando a entrare a Rafah»

15:32

L'Autorità palestinese annuncia la creazione di un nuovo governo

14:35

Il vice leader di Hamas si dice non ottimista sui colloqui

17:46

Netanyahu: «Ci stiamo preparando a entrare a Rafah»

«Abbiamo conquistato il nord della Striscia di Gaza e Khan Younis. Abbiamo messo in sicurezza la Striscia e ci stiamo preparando a entrare a Rafah», ha detto il premier Benjamin Netanyahu durante un incontro con le famiglie dei soldati dell’Idf tenuti in ostaggio da Hamas, ribadendo che solo la pressione militare assicurerà il rilascio dei prigionieri. «Me ne occupo personalmente giorno e notte. Solo la continuazione della potente pressione militare che abbiamo esercitato ed eserciteremo… farà ritornare tutti», ha affermato.

Il primo ministro ha concluso il suo intervento ricordando che tutti gli ostaggi trattenuti da Hamas sono «eroi» e ha promesso di «non lasciare indietro nessuno».

16:51

Corte dell'Aja: Israele deve garantire accessi senza restrizioni agli aiuti

La Corte di Giustizia Internazionale ha stabilito che «lo Stato di Israele, in conformità con i propri obblighi relativi alla Convenzione per la Prevenzione del crimine di Genocidio, e in vista delle condizioni di vita sempre peggiori dei palestinesi a Gaza, dovrà adottare tutte le misure necessarie ed efficaci per assicurare, senza ulteriori ritardi e in piena cooperazione con le Nazioni Unite, l'accesso senza restrizioni [...] aumentando la capacità e il numero dei valichi e mantenendoli aperti per tutto il tempo necessario». La corte ha quindi riaffermato le misure già ordinate a gennaio e esorta Israele a garantire l'accesso senza ostacoli a tutti i servizi necessari, compresi cibo, acqua, elettricità, carburante, alloggio, igiene, forniture mediche. 

15:32

L'Autorità palestinese annuncia la creazione di un nuovo governo

Il presidente Mahmoud Abbas, alla guida dell’Autorità Palestinese da quasi due decenni, ha approvato il nuovo governo con un decreto presidenziale. Il rinnovo arriva in un momento in cui la comunità internazionale sta facendo pressioni sul presidente per intraprendere riforme istituzionali, in particolare per prepararsi al periodo post-bellico nella Striscia di Gaza.

Alla guida del governo Abbas ha scelto Mohammad Mustafa, economista politicamente indipendente istruito negli Stati Uniti, che aveva promesso di formare un governo tecnocratico e creare un fondo fiduciario indipendente per aiutare a ricostruire Gaza. 

15:02

La Francia donerà 30 milioni di euro all'Unrwa nel 2024

La Francia fornirà quest'anno oltre 30 milioni di euro all'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Unrwa, per sostenere le sue operazioni nel contesto della devastante guerra a Gaza. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri a Parigi. Christophe Lemoine, portavoce del ministero, ha detto ai giornalisti: «Daremo il nostro contributo assicurandoci che siano soddisfatte le condizioni affinché l'Unrwa possa compiere le sue missioni in uno spirito privo di incitamento all’odio e alla violenza». Non è stato però chiarito quando verrà effettuato il prossimo pagamento all'agenzia. Secondo il consueto calendario trimestrale, il prossimo pagamento dovrebbe essere erogato ad aprile.

14:35

Il vice leader di Hamas si dice non ottimista sui colloqui

Khalil al Yahya, numero due dell'ufficio politico di Hamas, Intervistato a Teheran dall'emittente Press Tv, ha detto di non essere ottimista in merito a un prossimo accordo sul cessate il fuoco per la Striscia di Gaza. Secondo al Yahya il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu vuole prolungare l'attacco a Gaza.

13:39

Hezbollah: «Continueremo lo scontro per difendere Gaza e il Libano»

Durante le esequie pubbliche per un combattente ucciso da Israele, un alto rappresentante di Hezbollah, lo shaykh Ali Daghmush, ha affermato che il gruppo libanese proseguirà il suo «scontro» con Israele «per difendere il Libano e sostenere Gaza».

Le sue parole giungono a poche ore da sanguinosi raid israeliani nel sud del Libano, sia contro combattenti di Hezbollah e di gruppi armati alleati, sia contro civili. «Risponderemo rapidamente e in maniera decisiva a ciascun attacco israeliano», ha detto Daghmush. Questa mattina infatti una serie di almeno dieci razzi è stata lanciata verso le comunità israeliane vicino al confine, con obiettivo alcune basi militari dell'Idf.

13:06

Iran: istituzioni internazionali fermino i crimini di guerra di Israele

«Le istituzioni internazionali devono impedire fermamente i crimini di guerra di Israele contro la popolazione della Striscia di Gaza e della Cisgiordania». È l'appello del presidente del parlamento dell'Iran, Mohammad Baqer Qalibaf, lanciato durante un incontro con il capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, che si trova da martedì a Teheran per una serie di incontri diplomatici. «La resistenza è l'unica soluzione per sbarazzarsi delle azioni feroci del regime di Israele», ha detto Haniyeh, lodando il sostegno della Repubblica islamica per i palestinesi.

13:00

Amman, quarta giornata di proteste davanti l'ambasciata israeliana

Centinaia di persone si sono radunate ad Amman, Giordania, davanti all'ambasciata di Israele, nella quarta giornata di protesta consecutiva. Durante la manifestazione, riferiscono alcuni media israeliani, i manifestanti avrebbero fatto riferimento al messaggio lanciato ieri dal comandante militare di Hamas Mohammed Deif, in cui sollecitava le masse arabe a marciare verso la Palestina. «'Siamo con te, Abu Khaled», sarebbe stato gridato dalla folla.

12:44

Herzog definisce Biden «un grande amico di Israele»

In un momento di alta tensione tra Israele e gli Stati Uniti, vista la decisione degli Usa di non porre il veto alla risoluzione per il cessate il fuoco approvata in consiglio di Sicurezza Onu, il presidente israeliano Isaac Herzog ha dichiarato davanti a un gruppo di deputati democratici in visita, che il presidente Joe Biden è «un grande amico di Israele». Herzog ha affermato che il legame tra i due paesi è «essenziale per il benessere delle nostre nazioni, e dovremmo semplicemente concentrarci sul miglioramento, miglioramento e rafforzamento di questo legame».

Il presidente ha insistito quindi dicendo che l’alleanza è «più forte che mai» e che i due paesi «lavoreranno insieme per alleviare e aumentare gli aiuti umanitari a Gaza e lavoreremo insieme senza fine per riportare a casa gli ostaggi». «E lavoreremo senza sosta per combattere il terrorismo, opporci all’impero del male e condurre il mondo e la regione verso un futuro migliore», ha aggiunto a conclusione del discorso. 

12:42

Ynet: delegazione a Washington la prossima settimana

Secondo quanto riportato dal sito Ynet, il premier Benyamin Netanyahu avrebbe informato il gabinetto di Guerra che invierà una delegazione a Washington la prossima settimana. La notizia confermerebbe quindi quanto annunciato ieri dalla Casa Bianca.

Alcune fonti politiche citate da Ynet hanno riferito che «Netanyahu si è reso conto di aver sbagliato» ad annullare in un primo momento l'invio della delegazione a Washington come reazione al voto di astensione degli Usa sulla risoluzione approvata dal Consiglio di sicurezza dell'Onu per il cessate il fuoco a Gaza. 

12:36

Attentato in Cisgiordania, 3 feriti. L'Idf chiude la frontiera con la Giordania mentre cerca il terrorista

Questa mattina almeno almeno 3 persone sono state ferite, di cui una in maniera grave, in un attacco a colpi d'arma da fuoco contro autovetture sulla strada 90 a nord di Gerico, in Cisgiordania. I feriti sono stati portati in ospedale a Gerusalemme. L'esercito israeliano sta dando la caccia del responsabile dell'attacco.

Le autorità avrebbero anche chiuso il ponte Allenby/King Hussein tra la Cisgiordania e la Giordania, scrive l'agenzia di stampa palestinese Wafa. Il passaggio, situato nella Valle del Giordano a circa 5 chilometri a est di Gerico, è un asse di traffico chiave tra la Cisgiordania e la Giordania, e serve solo palestinesi e turisti, mentre agli israeliani non è permesso usarlo.

12:28

Razzi dal Libano verso postazioni militari israeliane

Continua la tensione tra Israele e Libano. L'esercito israeliano ha resto noto che questa mattina una serie di almeno dieci razzi è stata sparata dal Libano verso postazioni militari vicine al confine, aggiungendo che nove razzi sono stati intercettati dal sistema di difesa Iron Dome. Al momento sono sono stati segnalati danni o vittime. L'Idf ha detto che in risposta, l'artiglieria israeliana sta colpendo oltre il confine. 

11:51

Hamas denuncia l'uccisione di palestinesi disarmati da parte delle truppe israeliane

Due uomini palestinesi disarmati, che agitavano ripetutamente un pezzo di stoffa bianca in segno di resa, sono stati colpiti a distanza ravvicinata e uccisi dalle truppe israeliane, che hanno poi seppellito i loro corpi con un bulldozer, vicino a Gaza City. Hamas ha condannato l'episodio parlando di «crimine atroce» e di «un’ulteriore prova del fascismo e del comportamento criminale sionista, nel contesto della brutale guerra di sterminio contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza».

Hamas ha poi lanciato un appello alle Nazioni Unite e alla Corte Penale Internazionale affinché «adottino azioni urgenti per fermare l’uccisione sistematica del nostro popolo» e ritenere responsabili i «criminali di guerra» contro civili indifesi.

11:20

L'Irlanda interverrà con il Sudafrica sulla causa di genocidio contro Israele

Nella serata di ieri, il ministro degli Esteri e della Difesa irlandese Micheal Martin ha annunciatoche Dublino interverrà nel caso avviato dal Sudafrica contro Israele ai sensi della convenzione sul genocidio presso la Corte internazionale di Giustizia dell'Aja. «Dopo l'analisi delle questioni legali e politiche emerse nel caso e la consultazione con i partner internazionali il Tanaiste (vicepremier irlandese, ndr) ha ordinato ai funzionari di iniziare i lavori su una dichiarazione di intervento ai sensi dell'articolo 63 dello statuto della Corte internazionale di Giustizia. L'intenzione è che la dichiarazione di intervento sarà depositata una volta che il Sudafrica avrà depositato la sua memoria», si legge in comunicato del governo della repubblica d'Irlanda.

«Spetta alla corte stabilire se si stia commettendo un genocidio» ha dichiarato Martin, «ma voglio essere chiaro nel ribadire che ciò che abbiamo visto il 7 ottobre in Israele e ciò che stiamo vedendo ora a Gaza rappresenta la palese violazione del diritto umanitario internazionale su vasta scala: la presa di ostaggi; il rifiuto intenzionale dell'assistenza umanitaria ai civili; il prendere di mira i civili e le infrastrutture civili; l'uso indiscriminato di armi esplosive nelle aree popolate; l'uso di beni civili per scopi militari; la punizione collettiva di un intero popolo. L'elenco potrebbe continuare, invece deve finire. Il punto di vista della comunità internazionale è chiaro: quando è troppo è troppo».

10:58

Media: giornalista palestinese ucciso dall'Idf nell'ospedale al Shifa

Diversi media locali riferiscono che le forze israeliane hanno sparato e ucciso il giornalista palestinese dell'emittente palestinese Sawt al Quds Radio, Muhammad Abu Sakhil, nell'ospedale al Shifa di Gaza City. Sono quasi 100 i giornalisti palestinesi uccisi dagli attacchi israeliani dal 7 ottobre.

10:43

Raid e scontri nella notte a Gaza, almeno 66 morti

Durante la notte nella Striscia di Gaza non si sono fermati i raid aerei e gli scontri tra l'esercito israeliano e i combattenti di Hamas, in particolare vicino alla città di Gaza e a quella di Khan Younis. Il ministero della Sanità gestito da Hamas ha riferito di almeno 66 palestinesi uccisi nell'enclave nella notte tra mercoledì e giovedì.

10:23

Idf: uccisi 200 terroristi nell'ospedale al Shifa

«Circa 200 terroristi» sono stati uccisi dall'esercito israeliano in oltre una settimana di operazioni negli edifici dell'ospedale Shifa di Gaza. Lo ha reso noto un portavoce militare israeliano, il quale ha riferito anche di nuovi scontri a fuoco avvenuti ieri notte tra l'Idf e terroristi appostati «all'interno e nelle vicinanze dell'edificio del pronto soccorso». Sempre secondo quanto detto dal portavoce, nella struttura sono stati catturati centinaia di membri di Hamas e della Jihad islamica. «Operiamo con precisione avendo cura di non arrecare danno ai degenti, al personale medico e ai macchinari», ha precisato.

10:19

Il governo israeliano riprogramma la visita a Washington

L'ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu ha concordato di riprogrammare l'incontro della sua delegazione con gli Stati Uniti per discutere dell'offensiva su Rafah. Lo ha riferito la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre, aggiungendo che sono in corso i lavori per decidere una data conveniente da entrambe le parti. Un funzionario americano ha detto ai giornalisti dell'Associated Press, che il ministro degli affari strategici Ron Dermer e il consigliere per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi faranno parte della delegazione che verrà inviata a Washington.

Il premier israeliano aveva annullato i colloqui con gli Stati Uniti dopo la decisione Usa di non porre il veto alla risoluzione per il cessate il fuoco a Gaza approvata dal Consiglio di sicurezza Onu.

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