Per Washington, il gesto di diversi alleati che in questo momento stanno riconoscendo lo stato palestinese è «puramente simbolico»
Dopo la decisione di diversi capi di governo europei e non solo (tra cui Regno Unito, Australia e Canada, oggi seguirà la Francia) di riconoscere la Palestina, gli Stati Uniti si mostrano come prevedibile freddi e parlano di un gesto «esibizionistico».
PUNTI CHIAVE
18:29
Trump convoca i leader arabi per discutere la fine della guerra a Gaza
18:10
Oggi 11 Paesi riconosceranno la Palestina all'Onu
07:44
Dipartimento di Stato: "Il riconoscimento da parte degli alleati è simbolico"
Dall'alba sono morti 37 palestinesi
Oggi, almeno 37 palestinesi sono stati uccisi dagli attacchi israeliani nella Striscia, di cui 30 nella città di Gaza.
Trump convoca i leader arabi per discutere la fine della guerra a Gaza
Il presidente americano Donald Trump ha invitato domani a New York un gruppo di leader arabi e musulmani per discutere la fine alla guerra a Gaza e l'eventuale fase post bellica. Secondo Axios, sono stati invitati i leader di Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Egitto, Giordania e Turchia. Lo stesso giorno, Trump dovrebbe incontrare separatamente anche alcuni leader dei Paesi del Golfo che, dopo l'attacco israeliano a Doha, chiedono assicurazioni sulla sicurezza della regione.
Oggi 11 Paesi riconosceranno la Palestina all'Onu
Australia, Belgio, Canada, Finlandia, Francia, Lussemburgo, Portogallo, Malta, Nuova Zelanda, Regno Unito e San Marino riconosceranno oggi lo Stato di Palestina dinanzi le Nazioni Unite.
Israele: "La Flotilla serve Hamas, non raggiungerà la Striscia"
Israele non consentirà alla Global Sumud Flotilla di raggiungere le coste della Striscia di Gaza. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri scrivendo su X: "Israele non permetterà alle imbarcazioni di entrare in una zona di combattimento attiva e non permetterà la violazione di un blocco navale legittimo". Secondo Tel Aviv, la Flotilla è "organizzata da Hamas".
Direttore UNRWA: "Il riconoscimento è inutile senza un cessate il fuoco"
Philippe Lazzarini, direttore dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA), ha dichiarato che "il riconoscimento di uno Stato palestinese non significa molto se non c'è un cessate il fuoco". "Il riconoscimento deve essere seguito da un impegno autentico per un processo di pace nella regione", ha affermato Lazzarini.
Hamas pubblica un video dell'ostaggio Ohel
Le Brigate Qassam, ala armata di Hamas, hanno diffuso un video del prigioniero israeliano Alon Ohel in cui afferma che è detenuto a Gaza da più di 700 giorni "a causa della testardaggine di Netanyahu". Nel video, l'ostaggio chiede all'inviato speciale degli Stati Uniti in Medio Oriente, Steve Witkoff, di non permettere "a Netanyahu di ucciderci". Aggiungendo che i prigionieri "sono diventati un peso per il governo, che sta cercando di sbarazzarsi di noi".
Un altro drone sopra la Global Sumud Flotilla
Arturo Scotto, parlamentare Dem a bordo della Flotilla, ha testimoniato la presenza di un altro drone "nel cielo sopra un'imbarcazione, la 'Karma', della Global Sumud Flotilla". In un video si riconosce il velivolo vicino alla barca.
Hamas scrive a Trump di garantire una tregua per il rilascio degli ostaggi
Hamas ha scritto una lettera al presidente americano Donald Trump chiedendogli di garantire un cessate il fuoco di 60 giorni in cambio dell'immediato rilascio della metà degli ostaggi detenuti a Gaza. Lo riferisce Fox News. Si prevede che la lettera, attualmente nelle mani del Qatar, venga consegnata a Trump questa settimana.
La Germania mette in guardia Israele dall'estendere l'annessione della Cisgiordania
Il portavoce del governo tedesco si è unito al coro dei funzionari mondiali che sta mettendo in guardia Israele dall'estendere l'annessione della Cisgiordania occupata in risposta al riconoscimento dello Stato di Palestina da parte di altri Paesi. Il ministro della Sicurezza israeliano, Itamar Ben-Gvir, aveva dichiarato di voler sollevare la questione dell'annessione alla prossima riunione di governo. Bezalel Smotrich, ministro delle Finanze, aveva già proposto a inizio mese l'annessione dell'82 per cento della Cisgiordania.
Il Cremlino ribadisce: "Soluzione due Stati è l'unica via"
La Russia ha ribadito che la soluzione dei due Stati è "l'unico modo possibile per trovare una soluzione a questo conflitto" in Medio Oriente. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, interrogato sulla decisione di alcuni Paesi di riconoscere la Palestina, ha dichiarato: "Restiamo fedeli alle risoluzioni fondamentali del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e alla posizione internazionale sulla possibilità di risolvere il problema palestinese-israeliano sulla base di un approccio a due Stati".
Tajani: "Riconosceremo la Palestina quando sarà riunita e libera da Hamas"
"Ribadirò il sostegno italiano al processo per il riconoscimento del futuro Stato palestinese, una volta che esso sarà stato costituito, con la riunificazione di Gaza e Cisgiordania. Uno Stato palestinese libero da Hamas, come sancito dalla Risoluzione Onu co-sponsorizzata dall'Italia adottata il 12 settembre scorso". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Raid israeliano in Libano uccide tre bambini
Un attacco israeliano nel sud del Libano ha ucciso cinque persone, un miliziano di Hezbollah e tre civili, un padre e i suoi tre figli. L'Idf ha dichiarato l'apertura di un inchiesta per esaminare l'accaduto.
Alle 21, ora italiana, inizierà il vertice franco-saudita all'Onu
Questa sera (alle 15 ora locale a New York) inizierà alle Nazioni Unite il vertice franco-saudita sulla soluzione dei due Stati. Il presidente francese Emmanuel Macron inaugurerà l'incontro. Successivamente interverranno il principe ereditario saudita, Muhammad bin Salman, il Segretario generale Onu, Antonio Guterres, e la presidente dell'Assemblea generale, Annalena Baerbock. Seguiti dai vari rappresentanti di Stato. L'evento durerà tre ore.
Netanyahu: "Determinati a raggiungere tutti gli obiettivi di guerra"
"Continueremo ad agire con determinazione finché non raggiungeremo tutti gli obiettivi della guerra, per garantire il nostro futuro nella nostra meravigliosa terra". Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu nel suo messaggio di Rosh Hashanah, il capodanno ebraico, aggiungendo che: "Le nostre forze stanno ora operando con grande forza nella Striscia di Gaza per sconfiggere definitivamente Hamas e riportare a casa tutti i nostri ostaggi".
Ambasciatore palestinese all'Onu: "Ora sanzioni severe a Israele"
"I Paesi che hanno riconosciuto lo Stato di Palestina, ora devono applicare sanzioni severe contro Israele per fermare le violenze a Gaza". È l'appello dell'ambasciatore palestinese, Riyad Mansour, alle Nazioni Unite.
Ambasciatore israeliano in Usa: "Starmer premia nuovi nazisti"
Riconoscendo lo Stato di Palestina, il primo ministro britannico Keir Starmer "ha premiato i nuovi nazisti e riceverà solo vergogna". Lo ha scritto l'ambasciatore israeliano negli Stati Uniti, Yechiel Leiter, su X.
Pechino: "La fine del conflitto è una priorità per la comunità internazionale"
Dal punto di vista di Pechino, la fine del conflitto nella Striscia di Gaza e l'instaurazione di una pace duratura sono una priorità per la comunità internazionale. Lo ha dichiarato oggi nella quotidiana conferenza stampa a Pechino il portavoce del ministero degli Esteri cinese Guo Jiakun. "La comune aspirazione dei popoli di Palestina, Israele e Medio Oriente consiste nella rapida fine del conflitto e nell'instaurazione di una pace duratura, che rappresenta una priorità per la comunità internazionale" ha detto Guo Jiakun.
"Gaza appartiene al popolo palestinese ed è una parte inalienabile del territorio palestinese" e ha ribadito che "nelle circostanze attuali, per alleviare la catastrofe umanitaria, è imperativo ottenere senza alcun indugio un cessate il fuoco totale nella Striscia di Gaza".
Gaza, le vittime salgono a 15
Sarebbe salito a quindici il numero delle vittime gazawi da stamattina. Solo a Gaza City i morti sarebbero 12.
Gaza, stamani altre 11 vittime
Almeno 11 palestinesi sono stati uccisi da stamattina negli attacchi israeliani a Gaza, riporta al Jazeera Arabic, precisando che sette delle vittime sono state uccise a Gaza City.
Global Sumud Flotilla: "Ci seguono droni non identificati"
Il gruppo di attivisti della Global Summit Flotilla ha segnalato di essere stato seguito da alcuni droni non identificati. "Si sono avvistati più droni, la cui origine non è stata ancora identificata, vicino alla flotta e che la seguono. Questo improvviso aumento dell'attività aerea ci preoccupa". Si legge così in un messaggio postato sul suo canale Telegram della Flotilla.
Germania: "Il riconoscimento della Palestina dopo la soluzione dei due stati"
In vista del dibattito dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, il ministro degli Esteri tedesco, Johann Wadephul, ha chiesto un cessate il fuoco a Gaza e l'avvio di un processo per la creazione di due Stati con i palestinesi. "Per la Germania, il riconoscimento di uno Stato palestinese avverrà probabilmente alla fine del processo", ha detto Wadephul prima della partenza. Tuttavia, un processo negoziale corrispondente deve "iniziare ora". "Uno Stato palestinese è il nostro obiettivo", ha continuato Wadephul. Non c'è altra via se non quella della soluzione a due Stati. Tuttavia, uno Stato palestinese deve essere raggiunto attraverso i negoziati. Prima del dibattito all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il ministro degli Esteri tedesco prevede di partecipare a una conferenza organizzata da Francia e Arabia Saudita a New York questo pomeriggio per rafforzare la soluzione a due Stati tra Israele e palestinesi.
Israele: "La decisione mina la possibilità di raggiungere un accordo"
Israele si oppone con forza al riconoscimento dello Stato palestinese da parte di Australia, Canada e Regno Unito, un passo che, secondo lo Stato ebraico, mina la possibilità di raggiungere un accordo con il movimento palestinese Hamas. Lo ha dichiarato oggi il portavoce del ministero degli Esteri israeliano, Oren Marmorstein.
"Israele respinge categoricamente la dichiarazione unilaterale di riconoscimento dello Stato palestinese da parte del Regno Unito e di diversi altri paesi. Questa dichiarazione non promuove la pace, ma al contrario destabilizza ulteriormente la regione e mina la possibilità di ottenere in futuro una soluzione pacifica", ha scritto Marmorstein su X.
Dipartimento di Stato: "Il riconoscimento da parte degli alleati è simbolico"
Gli Stati Uniti hanno definito "puramente simbolico" il riconoscimento di uno stato palestinese da parte di diversi alleati chiave. "Il nostro obiettivo rimane una diplomazia seria, non gesti di scena - ha detto un portavoce del Dipartimento di Stato -. Le nostre priorità sono chiare: il rilascio degli ostaggi, la sicurezza di Israele e la pace e la prosperità per l'intera regione, possibili solo senza Hamas".
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