Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha affermato di avere chiesto al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu «di inviare una squadra a Washington per discutere come colpire Hamas senza una grande operazione di terra a Rafah». L’Anp ha condannato l’escalation dei bombardamenti e la distruzione sistematica portata avanti dalle forze israeliane a Rafah, che ignorano di proposito gli avvertimenti internazionali sul pericolo di invadere la città. Intanto nella notte ci sono stati nuovi attacchi americani nello Yemen contro gli Houthi, mentre il parlamento canadese ha chiesto al governo di riconoscere lo stato della Palestina.

Almeno 14 morti in una serie di raid aerei a Rafah da parte dell’esercito israeliano

PUNTI CHIAVE

15:33

Netanyahu a Biden: «Non si può distruggere Hamas senza l'operazione a Rafah»

13:19

Al Jazeera: Il gabinetto di guerra israeliano si riunisce

12:02

Qatar: un attacco a Rafah potrebbe compromettere i negoziati

18:09

Gli Usa respingono le accuse Onu secondo cui le restrizioni israeliane sugli aiuti potrebbero costituire un crimine di guerra

Gli Stati Uniti hanno respinto la valutazione fatta dal capo dei diritti umani delle Nazioni Unite, Volker Turk, secondo cui le restrizioni israeliane sugli aiuti potrebbero costituire un crimine di guerra. «Questo non è qualcosa che abbiamo osservato o assistito», ha detto il portavoce del dipartimento di Stato americano Vedant Patel, durante una conferenza stampa. «Stiamo vedendo aiuti e cibo... entrare a Gaza», ha detto Patel, chiarendo però che la quantità di aiuti è ancora insufficiente.

Patel ha poi ribadito che gli Stati Uniti sono «profondamente preoccupati» per la possibile carestia che potrebbe colpire Gaza entro maggio se i combattimenti non dovessero interrompersi. Ha infine sollecitato Israele a consentire ai funzionari delle Nazioni Unite di lavorare a Gaza, pur non commentando direttamente le accuse fatte dal capo dell'Unrwa Philippe Lazzarini, che ieri ha detto di essere stato bloccato nel suo tentativo di entrare a Rafah.

17:03

Meloni si oppone all'invasione israeliana a Rafah

La premier Giorgia Meloni ha dichiarato che l'Italia è contraria a un'incursione di terra delle forze israeliane nella città di Rafah. «Ribadiremo la nostra contrarietà a un'azione militare di terra da parte di Israele a Rafah che potrebbe avere conseguenze ancora più catastrofiche sui civili ammassati in quell'area», ha detto Meloni in aula al Senato parlando in vista del Consiglio europeo.

«Riaffermeremo - ha aggiunto - la necessità di assicurare la consegna in sicurezza degli aiuti umanitari e il sostegno all'iniziativa Amalthea per un canale marittimo da Cipro a Gaza finalizzato alla consegna degli aiuti stessi. Ferma restando, naturalmente, la necessità di aprire nuove vie terrestri che rimangono prioritarie».  

15:33

Netanyahu a Biden: «Non si può distruggere Hamas senza l'operazione a Rafah»

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha detto a una potente commissione della Knesset che l’Idf entrerà a Rafah con un’operazione di terra e di averlo riferito ieri al presidente degli Stati Uniti Joe Biden, durante la loro telefonata.

«Siamo in disaccordo con gli americani sulla necessità di entrare a Rafah», ha detto Netanyahu alla commissione Affari esteri e difesa. «Non sulla necessità di eliminare Hamas, sulla necessità di entrare a Rafah», ha specificato. Il premier ha quindi ribadito che non vede alcun modo di eliminare il gruppo terroristico senza un'operazione che consenta l'eliminazione dei battaglioni rimasti a Rafah. «Siamo determinati a farlo», ha aggiunto.

Netanyahu ha sottolineato di aver già chiarito al presidente Usa che Israele è determinata a portare a termine il proprio obiettivo, distruggere il 100 per cento di Hamas, e che «non c’è modo di farlo, se non andando a terra». I due leader, dice Netanyahu, hanno concordato un meccanismo affinché gli americani possano condividere le loro idee sugli aiuti umanitari e sull'evacuazione dei civili, una preoccupazione condivisa da Israele.

14:44

Houthi lanciano missili contro una petroliera nel Mar Rosso

Il portavoce militare degli Houthi Yahya Saree, ha affermato che il gruppo yemenita ha lanciato missili contro un petroliera, la Mado, nel mar Rosso e nella regione costiera di Eliat. Non ci sono al momento notizie su eventuali vittime.

14:38

Hamas si congratula con Putin: «La Russia è con i palestinesi»

Il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ha detto sul suo canale Telegram di aver inviato un messaggio di congratulazioni al presidente russo Vladimir Putin per la sua rielezione. Haniyeh ha omaggiato la «posizione russa a sostegno della causa palestinese alla luce della battaglia per la difesa del nostro popolo contro l'occupazione israeliana, uno dei più importanti bracci dell'egemonia Usa in Medio Oriente». 

Hamas auspica ora, scrive Haniyeh, di consolidare i legami di amicizia e cooperazione con la Russia, ai fini della costruzione «di un sistema globale multipolare che renda giustizia ai popoli oppressi».

13:19

Al Jazeera: Il gabinetto di guerra israeliano si riunisce

Al Jazeera scrive di aver ricevuto conferma dall'ufficio di Benny Gantz che il governo israeliano terrà una riunione del gabinetto di guerra questa sera, dopo il rientro del direttore del Mossad David Barnea a Tel Aviv dal Qatar. L’incontro esaminerà alcune delle proposte e controproposte avanzate a Doha dai mediatori.

13:16

Siria, raid israeliani vicino Damasco

Media statali siriani riferiscono di alcuni attacchi aerei israeliani diretti verso postazioni militari vicine alla capitale Damasco. Gli attacchi hanno causato alcuni danni materiali, ma non sono state riportate vittime. L'agenzia di stampa statale Sana ha citato un ufficiale militare, secondo il quale alcuni missili sono stati abbattuti dalle difese aeree prima di colpire i loro obiettivi. 

12:56

Idf: uccisi 50 terroristi nell'operazione all'ospedale al Shifa

In un aggiornamento operativo, l'Idf ha chiarito di star portando avanti «operazioni precise nell'ospedale di al Shifa per contrastare il terrorismo». Nel comunicato si legge: «Le truppe hanno eliminato i terroristi in combattimenti ravvicinati e hanno localizzato armi nell'area evitando danni ai civili, al personale medico e alle attrezzature mediche. Finora le truppe hanno ucciso oltre 50 terroristi e arrestato circa 180 sospetti».

«Siamo impegnati - ha aggiunto un portavoce militare israeliano - in operazioni contro infrastrutture terroristiche di Hamas e contro i suoi quadri, che sono incorporate di proposito entro infrastrutture civili».  

12:33

Onu: le restrizioni israeliane sugli aiuti possono equivalere all'uso della fame come metodo di guerra

«La portata delle continue restrizioni poste da Israele all'ingresso di aiuti a Gaza, insieme al modo in cui continua a condurre le ostilità, potrebbero equivalere all'uso della fame come metodo di guerra, il che costituisce un crimine di guerra». È quanto afferma l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Turk. I commenti del commissario fanno seguito a un rapporto pubblicato ieri dalla Fao, che prevede una situazione emergenziale di carestia nel nord della Striscia entro il prossimo maggio, se i combattimenti non dovessero cessare.

Mentre le agenzie umanitarie affermano che Israele non sta consentendo l’ingresso di aiuti sufficienti nell’enclave, il governo israeliano afferma che sta facilitando l'accesso agli aiuti e che le Nazioni Unite e i gruppi di soccorso sono responsabili dei problemi relativi alla quantità e al ritmo della consegna. Ieri, il portavoce del governo israeliano Eylon Levy, ha scritto sui suoi profili social che «non c’è limite alla quantità di aiuti che possono entrare a Gaza e alle bugie che la gente dirà per negarlo».

«Israele, in quanto potenza occupante, ha l’obbligo di garantire la fornitura di cibo e assistenza medica alla popolazione in misura adeguata ai suoi bisogni e di facilitare il lavoro delle organizzazioni umanitarie per fornire tale assistenza», ha affermato Turk tramite il portavoce Jeremy Laurence.

12:02

Qatar: un attacco a Rafah potrebbe compromettere i negoziati

Il Qatar ha espresso questa mattina un cauto ottimismo riguardo i negoziati iniziati ieri a Doha, per raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, ma ha chiarito che un attacco a Rafah potrebbe mettere a rischio l'andamento dei colloqui.

«È ancora troppo presto per parlare di una svolta nei negoziati, ma restiamo cautamente ottimisti», ha detto il portavoce del ministero degli Esteri di Doha, Majid Al-Ansari, nel briefing con la stampa, aggiungendo che «qualsiasi attacco a Rafah porterà a una catastrofe umanitaria e influenzerà negativamente l'andamento dei colloqui per il cessate il fuoco».

Durante il punto stampa, al Ansari ha annunciato che David Barnea, capo del Mossad, ha lasciato il Qatar, ma che le trattative proseguono. «Le squadre tecniche sono riunite proprio in questo momento», ha detto.

11:32

Cisgiordania, coloni israeliani attaccano una casa palestinese

Secondo diverse fonti locali, alcuni coloni israeliani hanno attaccato una casa palestinese e delle auto nei villaggi di Burin e Madama in Cisgiordania. 

L'agenzia di stampa palestinese Wafa riferisce che i coloni dell'insediamento di Yitzhar, a sud di Nablus, hanno attaccato lanciando pietre una casa appartenente alla famiglia Hindi, distruggendo le finestre e diverse auto appartenenti a palestinesi. Le forze israeliane sarebbero poi arrivate sul luogo dell'attacco per fornire protezione ai coloni, sparando proiettili veri e lacrimogeni contro i palestinesi. Lo raccontano alcuni testimoni al media palestinese. Non sono ancora stati segnalati feriti.

10:49

La Palestina accusa Israele di aver iniziato l'aggressione a Rafah senza annunciarlo

Il ministero degli Esteri dell'Autorità palestinese ha pubblicato un post su X nel quale accusa Israele di aver già iniziato la sua offensiva a Rafah senza annunciarlo, per evitare reazioni internazionali. 

Il ministero ha inoltre rilasciato una dichiarazione nella quale condanna l'escalation dei bombardamenti e la distruzione sistematica portata avanti dalle forze israeliane a Rafah, che ignorano di proposito gli avvertimenti internazionali sul pericolo di invadere la città, che oggi ospita 1,5 milioni di palestinesi, la maggior parte sfollati dal centro e dalle aree settentrionali della Striscia di Gaza.

10:17

Media: negoziati a Doha a rischio dopo il raid all'ospedale di al Shifa, funzionari egiziani convincono Hamas a continuare i colloqui

I negoziati iniziati ieri a Doha hanno rischiato di saltare dopo l'incursione delle truppe dell'Idf nell'ospedale al Shifa, a Gaza city. Alcuni funzionari egiziani, riferisce il quotidiano Al-Araby Al-Jadeed citando una fonte anonima, sono intervenuti per convincere Hamas a non sospendere la sua partecipazione ai colloqui. 

La fonte avrebbe inoltre affermato che sembra improbabile che le discussioni portino a un accordo per un cessate il fuoco permanente: Israele avrebbe infatti categoricamente escluso un cessate il fuoco permanente, in quanto determinata a distruggere completamente Hamas. «Nonostante il vivo interesse dei mediatori a far sì che l'attuale ciclo di negoziati abbia successo, le loro ambizioni non equivalgono al raggiungimento di un cessate il fuoco permanente nella Striscia di Gaza», ha detto la fonte.

10:01

L'incontro tra l'inviato cinese e Haniyeh

L'inviato cinese Wang Kejian ha incontrato il leader politico di Hamas Ismail Haniyeh. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri cinese, secondo cui il primo incontro noto dal 7 ottobre tra un funzionario cinese e un funzionario di Hamas riconosciuto da Pechino è avvenuto domenica in Qatar. Wang e Haniyeh ''si sono scambiati opinioni sul conflitto di Gaza e su altre questioni'', ha fatto sapere il ministero

09:15

Nella notte l'Idf ha attaccato Rafah: almeno 14 feriti

Sono almeno 14 i civili rimasti uccisi e decine i feriti dopo che alcuni raid aerei dell'esercito israeliano hanno colpito fli edifici residenziali nelle aree di Musabeh, Khirbat al-Adas, e al-Janena a Rafah, nel sud della Striscia.

08:23

Il tour di Blinken in Medio Oriente per un piano post guerra a Gaza

Il segretario di Stato americano Antony Blinken si recherà in Arabia Saudita ed Egitto domani e giovedì per discutere degli sforzi volti a garantire un accordo sul cessate il fuoco a Gaza e incrementare gli aiuti umanitari al territorio palestinese. Blinken ha annunciato di voler proseguire "le conversazioni iniziate a gennaio sulla Gaza post-bellica e sui passi da compiere per la sua ricostruzione. È imperativo che ci sia un piano per Gaza, e lo stiamo ripetendo a Israele", ha detto dalle Filippine dove è attualmente in visita di stato.

08:09

Il parlamento canadese spinge per il riconoscimento della Palestina

Dopo ore di discussione e dibattito il parlamento canadese ha approvato una mozione non vincolante che invita il governo canadese a mobilitarsi per giungere alla creazione dello stato della Palestina e fermare l'esportazione di armi verso Israele.

07:57

Nuovi attacchi Usa nello Yemen

Proseguono gli attacchi della missione militare Prosperity guardian a guida Usa-Uk nello Yemen contro il gruppo degli Houthi. Nella notte sono stati presi di mira droni, sistemi missilistici e contenitori di armi. "È stato stabilito che queste armi rappresentavano una minaccia imminente per le navi mercantili e le navi della marina statunitense nella regione", ha dichiarato il Comando centrale dell'esercito americano in una dichiarazione su X. Non è ancora chiaro se ci siano morti o feriti

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