Dopo essere stato in Arabia Saudita ed Egitto, il Segretario di Stato americano è arrivato in Israele per proseguire le trattative e per discutere della proposta di una tregua che serve a liberare gli ostaggi israeliani e a far entrare massicci aiuti umanitari nella Striscia. Blinken ha poi sollecitato Netanyahu affinché vengano prese in considerazione alternative all’offensiva di terra su Rafah, ma il premier israeliano ha ribadito la necessità di entrare nella città per eliminare Hamas. Intanto, durante il Consiglio di sicurezza Onu, Cina e Russia hanno posto il veto sulla risoluzione proposta dagli Stati Uniti, bloccandola.

PUNTI CHIAVE

18:44

Domani il consiglio Onu voterà una nuova risoluzione sul conflitto

16:55

Blinken sottolinea a Netanyahu l'importanza di proteggere i civili a Gaza

15:31

Netanyahu: azione su Rafah necessaria, con o senza sostegno Usa

18:44

Domani il consiglio Onu voterà una nuova risoluzione sul conflitto

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite voterà domani un nuovo progetto di risoluzione firmato dall'Algeria che chiede un cessate il fuoco immediato a Gaza, dicono i diplomatici, ma gli Stati Uniti hanno indicato che potrebbero porre il veto.

Il progetto di risoluzione, secondo i giornalisti dell'Afp che hanno visionato la bozza del testo, richiede "un cessate il fuoco immediato" per il mese sacro musulmano del Ramadan, che porterà "a un cessate il fuoco permanente e sostenibile” rispettato da tutte le parti. Richiede inoltre sia il rilascio “immediato e incondizionato” degli ostaggi sequestrati nell’attacco di Hamas del 7 ottobre e nessuna restrizione all’accesso umanitario nella Striscia di Gaza.

16:55

Blinken sottolinea a Netanyahu l'importanza di proteggere i civili a Gaza

Antony Blinken, segretario di stato americano, ha parlato con i giornalisti dell'incontro con il primo ministro israeliano. Secondo il segretario, nelle ultime due settimane sono stati compiuti progressi nei negoziati per la liberazione degli ostaggi ancora trattenuti a Gaza, ma "c'è ancora molto lavoro da fare". "Siamo determinati a provare a realizzarlo", ha aggiunto. Blinken ha poi detto di aver discusso con Netanyahu "dell'imperativo di aumentare e sostenere” la situazione umanitaria a Gaza . “Il 100 per cento della popolazione di Gaza soffre di grave insicurezza alimentare, il 100 per cento".

Il segretario ha ricordato che gli Stati Uniti condividono gli obiettivi di Israele di sconfiggere Hamas e di garantire la sicurezza di Israele a lungo termine, ma ha affermato che una grande operazione militare di terra a Rafah non sarebbe la soluzione giusta. "Rischia di uccidere più civili. Rischia di provocare il caos con la fornitura di assistenza umanitaria. Rischia di isolare ulteriormente Israele nel mondo e di mettere a repentaglio la sua sicurezza e la sua posizione a lungo termine", ha affermato. 

16:25

La Francia lavora a una nuova bozza di risoluzione per Gaza

Il presidente francese, Emmanuel Macron, dopo il blocco della risoluzione Usa per un cessate il fuoco a Gaza, ha annunciato che la Francia lavorerà a una nuova bozza di risoluzione per portare una tregua nei combattimenti tra Israele e Hamas. "Dopo il veto di Cina e Russia, pochi minuti fa, riprenderemo il lavoro sulla base della bozza di risoluzione francese e lavoreremo con i nostri partner americani, europei e arabi per raggiungere un accordo", ha affermato. 

15:31

Netanyahu: azione su Rafah necessaria, con o senza sostegno Usa

“Ho incontrato il Segretario di Stato Blinken oggi a Lincoln. Gli ho detto che apprezzo davvero il fatto che da più di cinque mesi combattiamo insieme contro Hamas. Gli ho anche detto che riconosciamo la necessità di evacuare la popolazione civile dalle zone di guerra e ovviamente di occuparci anche dei bisogni umanitari e stiamo lavorando a tal fine. Ma ho anche detto che non c’è modo di sconfiggere Hamas senza andare a Rafah ed eliminare il resto dei battaglioni. E gli ho detto che spero che lo faremo con il sostegno degli Stati Uniti, ma se sarà necessario, lo faremo da soli”, ha scritto su X il premier israeliano Benjamin Netanyahu, dopo l'incontro con il segretario americano. 

15:14

Russia: la risoluzione Usa dava il via libera all'attacco a Rafah

"Supportare questo testo significa coprirsi di vergogna, non possiamo permettere al Consiglio di Sicurezza di essere uno strumento di Washington per le sue politiche in Medio Oriente. E il testo americano dà a Israele la luce verde per un attacco a Rafah", ha detto l'ambasciatore russo all'Onu, Vassily Nebenzia, che ha posto il veto sulla bozza Usa per il cessate il fuoco a Gaza. "Per sei mesi il Consiglio di Sicurezza è stato incapace di chiedere un cessate il fuoco a Gaza a causa del ripetuto veto degli Usa, e ora dopo sei mesi con la Striscia praticamente spazzata via, gli Stati Uniti chiedono un cessate il fuoco", aggiunge.

14:47

Consiglio di sicurezza Onu, respinta la risoluzione americana

Russia e Cina hanno posto il veto in Consiglio di Sicurezza Onu alla risoluzione elaborata dagli Usa sulla tregua a Gaza, che "determina l'imperativo di un cessate il fuoco immediato e prolungato per proteggere i civili di tutte le parti, consentire la consegna di assistenza umanitaria essenziale e alleviare la sofferenza umanitaria".

Il testo ha ottenuto 11 voti a favore, 3 voti contrari (l'Algeria oltre al veto di Russia e Cina), e un astenuto, la Guyana.

Prima del voto, l’ambasciatore russo all’Onu Vassily Nebenzia, ha detto che Mosca sostiene un cessate il fuoco immediato, ma ha messo in dubbio il linguaggio utilizzato nella risoluzione e ha accusato il segretario di stato americano Antony Blinken e l’ambasciatrice americana Linda Thomas-Greenfield di “fuorviare la comunità internazionale”.

14:31

Quattro paesi europei pronti a riconoscere lo Stato palestinese

In una riunione focalizzata sulla crisi in Medio Oriente a margine del Consiglio Ue, i primi ministri di Spagna, Irlanda, Malta e Slovenia hanno rilasciato una dichiarazione congiunta dove si dicono "pronti a riconoscere lo Stato palestinese" e hanno specificato che lo faranno "quando ciò porterà un contributo positivo" alla situazione.

Nel testo i quattro paesi chiedono "un immediato cessate il fuoco, che prevede il rilascio incondizionato degli ostaggi e un massiccio aumento degli aiuti a Gaza". "Siamo d'accordo sul fatto che solo la soluzione dei due Stati può portare una pace durevole e stabile" nella regione, hanno aggiunto i leader europei.

13:44

Blinken incontra il ministro israeliano Benny Gantz

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha avuto un incontro personale con il ministro del gabinetto di guerra Benny Gantz dopo il suo incontro con il primo ministro Benjamin Netanyahu. Lo ha detto un portavoce del ministro.

Secondo quanto riferito da Times of Israel, Gantz avrebbe espresso il suo apprezzamento per il continuo sostegno che gli Stati Uniti hanno dato a Israele ha ricevuto e per il suo impegno per la sicurezza dello stato ebraico. I due avrebbero poi discusso dell'operazione nella città di Rafah, nel sud di Gaza, alla quale gli Stati Uniti si erano dichiarati contrari e che Israele ritiene necessaria per distruggere Hamas. Gantz, riferisce il suo ufficio, ha rassicurato il segretario americano sul fatto che Israele continuerà a consentire soluzioni umanitarie per aiutare i civili a Gaza.

12:57

Israele annette nuovi terreni della Cisgiordania occupata

Israele porta avanti la costruzione di nuovi insediamenti nonostante le proteste internazionali. Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich, ha dichiarato oggi 800 ettari di terreno nella Valle del Giordano, nella Cisgiordania occupata, come terra statale, così da facilitare la costruzione di eventuali insediamenti. L'assegnazione segue quella di 300 ettari nell'area di Maale Adumim, sempre in Cisgiordania, area che i palestinesi vogliono come nucleo di un futuro stato indipendente.

Gli Stati Uniti hanno affermato il mese scorso che l’espansione degli insediamenti israeliani in Cisgiordania era in contrasto con il diritto internazionale.

La Palestina ha prontamente condannato l'annessione dei territori da parte di Israele. Il ministero degli Affari Esteri palestinese ha affermato che l'annessione è “una continuazione dello sterminio e dello sfollamento del nostro popolo dalla propria terra”. "L'incapacità internazionale di proteggere il nostro popolo è complicità e copertura della continua elusione della punizione da parte di Israele", ha aggiunto il ministro.

12:32

Il Portogallo dona 10 milioni all'Unrwa

Il Portogallo ha dichiarato giovedì che donerà 10 milioni di euro all'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione della Palestina come contributo una tantum destinato a fornire cibo, medicine e aiuti umanitari ai palestinesi, riferisce Reuters. L'importo è stato annunciato dal ministro ad interim degli affari di gabinetto Mariana Vieira da Silva al termine di una riunione di gabinetto.

Philippe Lazzarini, commissario generale dell'Unrwa, ha ringraziato il paese con un post su X, specificando che la decisione di rinnovare le donazioni all'agenzia Onu "arriva in un momento di sfide senza precedenti e sosterrà i nostri sforzi per invertire l’impatto dell’incombente carestia a Gaza e per fornire servizi di vitale importanza ai rifugiati palestinesi in tutta la regione. Spero che altri paesi seguano la vostra solidarietà”.

11:58

Katz convoca il vice ambasciatore turco dopo le parole di Erdogan: «Dio possa distruggere Netanyahu»

Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha convocato il vice ambasciatore turco per "un severo rimprovero", dopo le parole del presidente Recep Tayyip Erdogan a un comizio elettorale, che ha promesso di "inviare [Netanyahu] ad Allah affinché si prenda cura di lui, lo renda infelice e lo maledica".

"Voi che sostenete i bruciatori di bambini, gli assassini, gli stupratori e i mutilatori dei criminali di Hamas, siete gli ultimi che possono parlare di Dio", ha scritto Katz, rivolto al presidente turco. “Non c’è Dio che ascolterà coloro che sostengono le atrocità e i crimini contro l’umanità commessi dai vostri barbari amici di Hamas. Stai zitto e vergognati", ha concluso, confermando la convocazione del vice ambasciatore.

11:31

Iniziato l'incontro tra Blinken e Netanyahu

Un comunicato ufficiale conferma che è iniziato l'incontro tra il premier Benyamin Netanyahu e il segretario di stato americano Antony Blinken con focus sulla situazione della guerra a Gaza. Al colloquio con il premier seguirà un incontro con il gabinetto di guerra.

L'incontro si sta svolgendo nel quartiere generale dell'esercito, noto come la "Kirya". Blinken ha dichiarato che cercherà di sollecitare alternative all'attacco di terra di Israele alla città di Rafah.

Ieri Blinken e i leader arabi hanno discusso degli sforzi per un cessate il fuoco e delle idee per il futuro postbellico di Gaza.

10:55

Bloccato l'accesso a centinaia di fedeli alla moschea di al Aqsa

Nel secondo venerdì del mese sacro di Ramadan, le forze israeliane hanno bloccato l'accesso alla moschea di al Aqsa a centinaia di fedeli. Lo ha riportato l'agenzia di stampa palestinese Wafa. "Testimoni oculari hanno riferito che le forze israeliane hanno aumentato significativamente la loro presenza militare intorno ai posti di blocco a Qalandia, a nord di Gerusalemme, ad al Zaytouna, a est di Gerusalemme, e a Betlemme, a sud", scrive Wafa. "Le forze hanno respinto centinaia di fedeli, adducendo la mancanza dei necessari permessi d'ingresso" come motivazione, continua. 

10:49

L'Onu voterà oggi la risoluzione americana su Gaza

Il portavoce della missione americana all'Onu, Nate Evans, ha dichiarato alla Cnn che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite voterà oggi la risoluzione proposta dagli Stati Uniti su Gaza, che chiede un "cessate il fuoco immediato e prolungato, in connessione con il rilascio di tutti gli ostaggi rimanenti" nella Striscia.

Gli Stati Uniti hanno posto il veto a numerose precedenti risoluzioni, ma ieri il segretario di Stato americano Antony Blinken, che oggi è atteso in Israele, ha dichiarato di auspicare "vivamente che i paesi la sostengano", perché invierebbe un "segnale forte".

10:25

Regno Unito e Australia chiedono un cessate il fuoco immediato

I ministri degli Esteri e della Difesa di Australia e Regno Unito, dopo i colloqui ad Adelaide, hanno sottolineato "l'urgenza di un'immediata cessazione dei combattimenti a Gaza per consentire l'afflusso di aiuti e il rilascio degli ostaggi". Lo riferisce Afp.

Entrambi i paesi hanno definito la crisi umanitaria a Gaza “catastrofica” e hanno esortato Israele "a consentire un’immediata, sicura, senza ostacoli e maggiore azione umanitaria sollievo per raggiungere i palestinesi a Gaza”. Hanno poi avvertito delle conseguenze devastanti che porterebbe un'invasione di terra nella città di Rafah. “Dato il gran numero di sfollati che si rifugiano nell’area e la mancanza di spazi sicuri a Gaza, i ministri hanno condiviso profonda preoccupazione per le conseguenze potenzialmente devastanti per la popolazione civile di un’operazione militare israeliana estesa a Rafah”, si legge nella dichiarazione congiunta.

09:37

La Finlandia riprende i finanziamenti all'Unrwa

La Finlandia riprenderà i finanziamenti all’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi. Lo ha affermato il ministro per il Commercio estero e lo sviluppo, Ville Tavio.

“Il miglioramento della gestione del rischio dell'Unrwa, ovvero la prevenzione e l'avvio di un attento monitoraggio dei comportamenti scorretti, ci fornisce a questo punto garanzie sufficienti per continuare il nostro sostegno”, ha detto il ministro durante una conferenza stampa, sottolineando che parte del denaro finlandese sarà destinato proprio alla gestione del rischio.

09:14

Il direttore della Cia a Doha per le mediazioni

Secondo quanto riportato dalla Cnn, il direttore della Cia Bill Burns arriverà a Doha oggi per prendere parte ai negoziati sul rilascio degli ostaggi in cambio di un cessate il fuoco provvisorio,

08:34

L'operazione militare israeliana nell'ospedale al Shifa

Secondo quanto riportato dall'Idf sarebbero almeno 350 le persone arrestate nell'ambito dell'operazione militare nell'ospedale al Shifa, nel nord della Striscia, iniziata lo scorso lunedì. Sono accusate di essere parte di Hamas e della Jihad islamica.  Il portavoce dell'esercito ha sottolineato che si tratta dell'operazione che ha visto il più alto numero di "terroristi" catturati dall'inizio della guerra e ha affermato che "si stanno arrendendo, li stiamo interrogando e ci stanno fornendo informazioni di intelligence molto preziose e importanti".

08:27

Il cardinale Pizzaballa: "Occorre fermare questa catastrofe"

"La realtà è estremamente tesa oltre che complessa - spiega -. È urgente un cessate il fuoco. Occorre fermare queste catastrofi quotidiane. A Gaza la gente è stremata. Sono ormai sei mesi di sangue e morte", ha detto il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei latini, in un'intervista alla Stampa. "L'Occidente - prosegue - deve attuare una pressione diplomatica decisiva. Bisogna far sentire questa pressione, in modo da convincere, più che costringere, le parti ad arrivare a un accordo e a pensare al bene comune degli abitanti della Terra Santa e in particolare di Gaza. Penso che questo pressing spetti soprattutto agli Stati Uniti perché hanno il peso geopolitico preponderante"

08:05

Blinken in Israele per il cessate il fuoco

Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, è atteso nelle prossime ore in Israele per sollecitare il governo di Tel Aviv ad accettare una tregua a Gaza, in vista del voto del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite su un progetto di risoluzione statunitense che chiede un cessate il fuoco. "I negoziatori continuano a lavorare. Il divario si sta riducendo e continuiamo a spingere per un accordo a Doha. C'è ancora un lavoro difficile per arrivarci. Ma continuo a credere che sia possibile", ha detto ieri Blinken mentre si trovava in Egitto dove ha incontrato i mediatori. In settimana era anche stato a Gedda, in Arabia Saudita.

07:56

Abbattuti due missili balistici lanciati dagli Houthi

Il Central command dell'esercito Usa ha comunicato l'abbattimento di due missili balistici e di un battello senza equipaggio partiti dalla regione dello Yemen controllata dagli Houthi. L'operazione militare si inserisce nell'ambito della missione Prosperity guardian guidata dagli Stati Uniti e dal Regno Unito a cui partecipano circa una decina di paesi con l'obiettivo di garantire la libertà di navigazione dagli attacchi degli Houthi filoiraniani.

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