L’esercito israeliano ha colpito il campo profughi di Al-Bureij, uccidendo almeno19 gazawi. Tensioni interne al governo israeliano sulla nuova proposta di tregua statunitense
Non si fermano i raid nella Striscia di Gaza. Nella notte sono stati uccisi almeno 44 persone, di cui 19 nell’attacco al campo profughi di Al-Bureij. Secondo il Programma alimentare mondiale almeno due palestinesi sono morti nel saccheggio a un deposito di cibo. La crisi umanitaria è sempre più grave e il nuovo piano di consegna degli aiuti varato dal governo israeliano è totalmente insufficiente a colmare il fabbisogno di due milioni di civili.
Nel frattempo proseguono le trattative per arrivare a un cessate il fuoco. Attualmente le discussioni vertono sulla nuova proposta statunitense che prevede il rilascio di 10 ostaggi e 60 giorni di tregua, ma il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich si è detto contrario alla firma di un accordo simile. Lo ha definito una «follia» e ha annunciato che si «opporrà».
PUNTI CHIAVE
12:24
Israele approva 22 nuovi insediamenti in Cisgiordania
Axios: Netanyahu pronto andare avanti su proposta Witkoff
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha detto alle famiglie degli ostaggi che Israele è pronto ad andare avanti verso un accordo di ostaggi e di cessate il fuoco a Gaza sulla base della nuova proposta dell'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff. Lo riferisce Axios citando una fonte presente all'incontro.
Onu: "C'è tensione lungo la Linea blu tra Libano e Israele"
La situazione lungo la linea blu di demarcazione tra Libano e Israele "è tesa e imprevedibile". Lo ha detto oggi il generale Aroldo Lazaro, comandante in capo di Unifil, la missione Onu schierata dal 1978 nel sud del Libano e di cui fanno parte un migliaio di soldati italiani. "Ci sono violazioni ripetute e rischi di escalation dalle conseguenze imprevedibili", ha detto il generale spagnolo. Il prossimo agosto il Consiglio di sicurezza dell'Onu è chiamato a rinnovare il mandato semestrale di Unifil, che opera in un contesto diverso da quello precedente all'ultima guerra tra Israele e Hezbollah, innescata l'8 ottobre 2023 e interrotta da un cessate il fuoco il 27 novembre 2024. Lazaro ha ribadito l'importanza del ruolo svolto da Unifil: "Grazie ai meccanismi di collegamento e coordinamento (tra Libano e Israele) offriamo un canale di dialogo e di de-escalation, contribuendo a porre le basi per un'eventuale soluzione", ha detto. Da quando, sei mesi fa, è entrato in vigore il cessate il fuoco, Israele ha ucciso in Libano 165 persone secondo i conteggi concordanti dei media libanesi e del ministero della sanità di Beirut. Di questi 165, 70 sono civili e gli altri 95 sono membri di Hezbollah. Come ulteriore violazione dell'accordo del cessate il fuoco, l'esercito israeliano occupa ancora alcune posizioni in territorio libanese a ridosso della Linea Blu. Dal canto suo, l'esercito regolare libanese continua il suo dispiegamento nel sud del Libano con l'obiettivo di neutralizzare, in coordinamento con Unifil, la capacità militare di Hezbollah. La missione Onu ha riferito di aver identificato negli ultimi sei mesi più di 225 depositi di armi nell'area che va dal fiume Litani alla Linea Blu.
Netanyahu discute oggi con i ministri ultima bozza Usa su tregua
Il primo ministro Benyamin Netanyahu terrà una riunione, alle 17 ora locale, con la sua ristretta cerchia di ministri per discutere l'ultima proposta di tregua Usa: lo ha riferito al Times of Israel un consigliere di uno dei ministri.
Piccola protesta pro-Gaza fuori dal campus di Harvard
Una cinquantina di manifestanti pro-Palestina si sono radunati oggi lungo Massachusetts Avenue, nei pressi di Harvard, per protestare contro i legami dell'Università con Israele durante la guerra a Gaza. La protesta si è svolta mentre i laureandi e le loro famiglie facevano ingresso ad Harvard Yard per la cerimonia dei diplomi 2025. La manifestazione lungo tutto il marciapiede dalla Johnston Gate alla Widener Gate è stata organizzata dalle sezioni locali di diverse organizzazioni pro-Palestina tra cui Massachusetts Peace Action, Alliance for Water Justice in Palestine e Jewish Voice for Peace. I manifestanti esponevano cartelli che chiedevano ad Harvard di porre fine alla repressione della libertà di parola pro-Palestina, con frasi come "Sostenete gli studenti puniti per essersi opposti al genocidio" e "Smettete di armare Israele".
Lavrov: "Sostegno Usa a Israele che nega lo Stato palestinese"
Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha accusato gli Stati Uniti di sostenere "incondizionatamente" le azioni di Israele, che mirano ad eliminare ogni prospettiva di creazione di uno Stato palestinese. La situazione in Medio Oriente, ha affermato Lavrov in una conferenza euroasiatica sulla sicurezza, si "sta sviluppando in modo drammatico" e la regione è stata portata "sull'orlo della destabilizzazione dall'Occidente". In particolare, ha aggiunto il ministro degli Esteri russo, citato dalla Tass, "Gli Stati Uniti, sebbene talvolta esprimano qualche critica, sostengono le azioni di Israele che mirano essenzialmente ad eliminare tutte le prospettive e le speranze per la creazioni di uno Stato palestinese", in violazione delle risoluzioni dell'Onu.
Netanyahu discute oggi con i ministri ultima bozza Usa su tregua
Il primo ministro Benyamin Netanyahu terrà una riunione, alle 17 ora locale, con la sua ristretta cerchia di ministri per discutere l'ultima proposta di tregua Usa: lo ha riferito al Times of Israel un consigliere di uno dei ministri
Hamas: "Nuove colonie una palese sfida a volontà internazionale"
L'approvazione da parte di Israele di 22 nuovi insediamenti in Cisgiordania rappresenta "una palese sfida alla volontà internazionale e una grave violazione delle risoluzioni Onu". Lo ha dichiarato Hamas in una nota citata da Al Jazeera. "Invitiamo la comunità internazionale ad adottare misure concrete per contrastare le politiche di annessione e di espansione degli insediamenti, che costituiscono un crimine di guerra", ha dichiarato il gruppo.
Idf ordina evacuazione quartieri settentrionali di Gaza
Le forze israeliane stanno colpendo obiettivi in tutta la Striscia di Gaza, tra cui il quartiere di Shujayieh, nella parte orientale della città di Gaza. Lo riportano i media palestinesi, aggiungendo che l'Idf ha distribuito volantini per esortare i residenti dei quartieri settentrionali di Gaza sfollare verso sud. Il portavoce in lingua araba dell'esercito, Avichay Adraee, ha scritto su X che le infrastrutture civili nell'area di Nuseirat sono state colpite a causa del loro utilizzo per attività terroristiche.
Oxfam, 2 milioni di persone rinchiuse in meno del 20% di Gaza
"Assieme al brutale attacco in corso a Gaza, Israele sta utilizzando una campagna sistematica di sfollamento per rinchiudere oltre 2 milioni di civili in 5 aree costiere sovraffollate e prive di qualsiasi servizio, che costituiscono meno del 20% del territorio della Striscia. Un elemento che sommato all'uso della fame come arma di guerra, rivela la strategia di occupare completamente Gaza, non di neutralizzare specifici obiettivi militari". È l'allarme lanciato oggi da Oxfam, a oltre 600 giorni dall'inizio del conflitto. Una nuova analisi di Oxfam rivela infatti come dalla rottura del cessate il fuoco lo scorso 18 marzo, Israele abbia emesso oltre 30 ordini di sfollamento della popolazione, quasi uno ogni due giorni, che hanno coinvolto oltre 600 mila persone, anche più volte. Le evacuazioni forzate hanno interessato 68 aree abitate su 79, che se sommate alle zone militari israeliane inaccessibili, coprono un'estensione pari all'80% di Gaza. "Questa situazione sta rendendo praticamente impossibile alla popolazione trovare un rifugio sicuro", ha detto Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia. "E' evidente come il piano di Israele non sia semplicemente neutralizzare una minaccia, ma attuare un completo sfollamento della popolazione, e questo è un crimine di guerra. Per oltre 600 giorni, Israele ha dichiarato di voler colpire esclusivamente Hamas, mentre ogni giorno venivano compiute uccisioni di massa di civili innocenti. Non si tratta di un'operazione anti-terroristica, come sostiene Israele, quanto del sistematico internamento in enclave sempre più ristrette di un intero popolo, tenuto costantemente sotto minaccia". Nel frattempo, Israele ha esteso la sua presenza militare lungo cinque cosiddetti "corridoi di sicurezza" - Filadelfi, Murag, Kisufim, Netzarim e Mefalsim - che dividono Gaza in cinque zone isolate l'una dall'altra, separando il nord dal sud e limitando ulteriormente le possibilità di spostamento della popolazione. A questo si aggiunge quanto già dichiarato apertamente dalle autorità israeliane per la distribuzione degli aiuti alimentari, che sta avvenendo solo all'interno di hub allestiti in aree recintate e presidiate all'esterno dall'IDF e internamente da contractor privati della sicurezza. "Questa proposta trasformerà la popolazione civile in prigionieri e di fatto consoliderà l'occupazione militare", aggiunge Pezzati. "E' una prospettiva terrificante e del tutto contraria a qualsiasi principio umanitario". "Questa campagna di annientamento deve finire al più presto. I Governi occidentali devono andare oltre le mere dichiarazioni di intenti, che li rendono di fatto complici, ed esercitare una pressione reale su Israele affinché interrompa l'assedio in corso e qualsiasi progetto di annessione di Gaza o della Cisgiordania", conclude Pezzati.
Media: "Incontro Witkoff-Dermer a Washington non facile"
Il recente incontro a Washington su Iran e Hamas tra il ministro israeliano degli Affari Strategici Ron Dermer e l'inviato speciale Usa per il Medio Oriente Steve Witkoff non e' stato facile. E' quanto ha dichiarato un funzionario israeliano a Times of Israel, sottolineando che Witkoff sta diventando impaziente con Israele, soprattutto per quanto riguarda il "dramma" dei rapiti. Un riferimento al video diffuso lunedi' in cui il premier israeliano Benjamin Netanyahu esprimeva la speranza di fare un annuncio in merito agli ostaggi "oggi o domani", tranne poi il suo ufficio chiarire che non si trattava di un'indicazione temporale quanto di un modo per sottolineare lo sforzo negoziale. Ieri familiari ed ex ostaggi hanno commemorato i 600 giorni di prigionia per i rapiti, attaccando il governo per non aver ancora raggiunto un accordo per la loro liberazione, preferendo invece ampliare la campagna militare a Gaza.
Israele approva 22 nuovi insediamenti in Cisgiordania
Il governo israeliano ha confermato l'approvazione di 22 nuovi insediamenti in Cisgiordania, una misura che include la costruzione di nuove colonie nel territorio palestinese e la legalizzazione di altre preesistenti. Il provvedimento è stato confermato dal ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich, che ha affermato che "si tratta di una decisione generazionale" che arriva "58 anni dopo la liberazione della Giudea e della Samaria", riferendosi all'occupazione israeliana della Cisgiordania dal 1967.
"Abbiamo preso una decisione storica sugli insediamenti. Ci saranno 22 nuovi insediamenti in Giudea e Samaria (il nome biblico della Cisgiordania, ndr), gli insediamenti nella Samaria settentrionale saranno rinnovati e la parte orientale dello Stato di Israele, muro di protezione di Israele, sarà rafforzata", ha dichiarato su X, definendo l'iniziativa un "grande giorno per gli insediamenti" e un "giorno importante per lo Stato di Israele", e sottolineando che il provvedimento giunge dopo un "duro lavoro" e una "leadership tenace". "Siamo riusciti a creare un profondo cambiamento strategico".
Il ministro ha quindi sottolineato che "lo Stato di Israele è tornato sulla via della costruzione, del sionismo e della visione". "Gli insediamenti ereditati dai nostri antenati costituiscono un muro protettivo per lo Stato di Israele e abbiamo compiuto un enorme passo avanti verso il suo rafforzamento. Il prossimo passo è la sovranità", ha concluso, riferendosi all'annessione della Cisgiordania. Da parte sua, il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha dichiarato che la decisione "rafforza il controllo" del territorio palestinese occupato e rappresenta "una risposta decisa al terrorismo palestinese", come riportato dal quotidiano israeliano Times of Israel.
Tajani: "Quello fatto a Gaza non l'ha fatto nessun governo Ue"
"Quello che abbiamo fatto noi a Gaza non l'ha fatto nessun governo europeo, queste sono le parole del ministro degli Esteri palestinese quando è venuto a Roma per l'insediamento di papa Leone XIV". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine dell'evento all'Università Cattolica, 'Europa: domande aperte per un futuro in comune. L'Università Cattolica incontra le istituzioni europee', replicando a chi accusa il governo di non avere alzato subito la voce per quanto accade a Gaza. "Quello che dice l'opposizione lo ascolto ma preferisco la gratificazione e la valutazione dei palestinesi - ha aggiunto -, che conta molto di più di chi fa propaganda sulle spalle dei palestinesi". "Noi abbiamo sempre detto e condannato le cose che non andavano, abbiamo sempre condannato, è inutile che facciamo polemica su questo, 'perché non hai citato Netanyahu e perché non hai detto così - ha spiegato -. Questo diventa tutto pretestuoso, noi siamo stati sempre coerenti e abbiamo sempre difeso la dignità della persona".
Gaza: "44 persone uccise in ultimi attacchi israeliani"
La Protezione civile di Gaza ha dichiarato che i raid israeliani hanno ucciso nell'ultimo giorno 44 persone, di cui 23 in un attacco a un'abitazione nel centro della Striscia. "Quarantaquattro persone sono state uccise nei raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza", ha dichiarato all'Afp il funzionario della Protezione civile Mohammad Al-Mughayyir. "23 persone sono state uccise, altre ferite e diverse risultano disperse in seguito a un raid aereo israeliano sulla casa della famiglia Qreinawi a est del campo profughi di Al-Bureij, nella Striscia di Gaza centrale".
Media: "10 ostaggi liberi in piano Usa, non promette fine guerra"
I media israeliani stanno correggendo quanto riportato inizialmente sui dettagli della nuova proposta Usa, sostenendo che il piano includerebbe il rilascio di 10 ostaggi vivi e non nove come riferito in precedenza. Analogamente, il canale panarabo Al Ghad riporta che la bozza è stata presentata durante la notte sia ad Hamas che a Israele e che include un cessate il fuoco di 60 giorni, durante i quali 10 ostaggi viventi e 18 corpi di ostaggi verrebbero rilasciati: metà il primo giorno di tregua e l'altra metà il settimo giorno. In cambio, Israele rilascerebbe 125 detenuti palestinesi condannati all'ergastolo per terrorismo, 1.111 cittadini di Gaza detenuti dall'inizio della guerra e 180 corpi di palestinesi attualmente trattenuti da Israele. Un funzionario israeliano ha confermato al Times of Israel i dettagli della nuova proposta, ribadendo che non conterrà la promessa israeliana di porre fine alla guerra.
Israele, esenzione da leva: Shas potrebbe lasciare governo
Il partito ultraortodosso sefardita Shas potrebbe lasciare il governo israeliano se non verra' trovato un accordo che porti all'approvazione di una legge sull'esenzione dei giovani haredi dal servizio militare. Fonti interne, citate da Haaretz, hanno riferito che la leadership del partito decidera' all'inizio della prossima settimana, dopo la festivita' ebraica di Shavuot. Secondo la newsletter del partito HaDerech, la decisione dipendera' dai progressi nei negoziati sulla normativa: "Gli sforzi si sono intensificati negli ultimi giorni, ma non e' stato ancora raggiunto alcun accordo". Le fonti hanno aggiunto di sperare che "il premier si assuma la responsabilita' e acceleri immediatamente i negoziati". La questione dell'esenzione degli ultraortodossi dalla leva obbligatoria e' molto sentita nel Paese: lo scorso giugno l'Alta Corte di Giustizia ha stabilito che l'esonero non poteva piu' essere prorogato e che le forze armate dovevano iniziare ad arruolarli. Ma i partiti haredi, membri chiave nella coalizione di governo, si sono opposti a qualsiasi compromesso, minacciando di far cadere l'esecutivo.
Almeno 41 palestinesi uccisi a Gaza nella notte
Sono 41 i palestinesi uccisi a Gaza in raid israeliani da mezzanotte. E' il bilancio fornito dal ministero della Salute nella Striscia, gestito da Hamas, secondo il quale tra le vittime in 19 hanno perso la vita sotto i bombardamenti dell'Idf nel campo profughi di Al-Bureij, nella Striscia di Gaza centrale.
La nuova proposta di tregua sottoposta dagli Usa a Israele
È stata presentata dagli Usa a Israele e Hamas una nuova proposta che prevederebbe un cessate il fuoco di 60 giorni, durante il quale verrebbero rilasciati 10 ostaggi vivi e 18 corpi, metà il primo giorno di tregua e l'altra metà il settimo giorno. È quanto riporta Times of Israel, secondo il quale lo Stato ebraico, in cambio, rilascerebbe 125 detenuti palestinesi che scontano l'ergastolo per reati di terrorismo, 1.111 cittadini di Gaza detenuti dall'inizio della guerra e 180 corpi di palestinesi attualmente detenuti da Israele
Metsola: "A Gaza situazione catastrofica"
“La situazione a Gaza è catastrofica: troppi figli, uomini, donne sono morti e questo non è accettabile. Noi lo dobbiamo dire in modo più chiaro. Stiamo lavorando e dobbiamo lavorare molto sul cessate il fuoco, dobbiamo lavorare sul rilascio degli ostaggi, sul processo dei due Stati, ma non dobbiamo mai ignorare la tragedia e la catastrofe che c’è a Gaza”. Lo ha detto Roberta Metsola, presidente del Parlamento Europeo, nell’ambito dell’incontro “Europa: domande aperte per un futuro comune”, in corso all’Università Cattolica di Milano.
Pam: almeno due morti e molti feriti nel saccheggio al deposito di Gaza
Il Programma Alimentare Mondiale (Pam) delle Nazioni Unite afferma che almeno due persone sono morte e molte altre sarebbero rimaste ferite dopo che ieri "orde di persone affamate" hanno fatto irruzione nel magazzino di scorte alimentari di Al-Ghafari a Deir Al-Balah rubando sacchi di farina e cartoni di cibo mentre risuonavano colpi d'arma da fuoco. Lo scrive la Bbc affermando che non è stato immediatamente chiaro da dove provenissero gli spari. Il Wfp ha affermato che i bisogni umanitari a Gaza sono "sfuggiti al controllo" dopo un blocco israeliano durato quasi tre mesi, allentato la scorsa settimana.
Israele annuncia 22 nuovi insediamenti in Cisgiordania
Israele ha annunciato la creazione di 22 nuovi insediamenti ebraici in nella Cisgiordania occupata, a rischio di inasprire ulteriormente i suoi rapporti con gran parte della comunità internazionale, già compromessi dalla condotta della guerra a Gaza. La decisione, presa dal gabinetto di sicurezza israeliano, e' stata resa pubblica su X dal Ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, colono di estrema destra e ministro della Difesa responsabile della gestione civile in Cisgiordania, ovvero la gestione degli insediamenti. "Abbiamo preso una decisione storica riguardo allo sviluppo degli insediamenti: 22 nuove comunita' in Giudea e Samaria", ha dichiarato Smotrich, utilizzando il nome che gli israeliani usano per la Cisgiordania. "Questa è una decisione storica che cambia il volto della regione e plasma il futuro degli insediamenti israeliani in Cisgiordania per gli anni a venire", ha aggiunto il ministro della Difesa Israel Katz in una dichiarazione. L'attività di insediamento israeliana viene regolarmente denunciata dalle Nazioni Unite come illegale secondo il diritto internazionale e come uno dei principali ostacoli a una soluzione di pace duratura tra israeliani e palestinesi, poiché impedisce la creazione di uno Stato palestinese.
Smotrich: "Pura follia ora firmare un accordo parziale"
Il ministro delle Finanze israeliano ed esponente dell'estrema destra Bezalel Smotrich ha dichiarato che sarebbe "pura follia" per Israele accettare un accordo parziale sugli ostaggi e avverte che non tollererà una simile mossa, dopo che l'inviato speciale statunitense Steve Witkoff ha dichiarato di avere "buone sensazioni" riguardo alla nuova proposta Usa per la tregua. "Sarebbe pura follia allentare la pressione ora e firmare un accordo parziale", scrive Smotrich, insistendo sul fatto che ciò permetterebbe al gruppo terroristico di riprendersi. "Non permetterò che una cosa del genere accada. Fine".
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