Ad agosto scorso, mentre i jet eurofighter tedeschi sfrecciavano sull’Australia settentrionale, il ministro della Difesa australiano Richard Marles era in visita ufficiale in Germania. Nel suo articolo per il Frankfurter Allgemeine Zeitung, il ministro ha descritto l’ammirazione per le capacità dei piloti tedeschi e per il rapido dispiegamento dei jet della Bundeswehr durante le esercitazioni congiunte.

Marles nell’articolo cita anche la «crescente determinazione della cooperazione tedesco australiana sulle questioni di sicurezza nella regione». Una citazione che diversi analisti hanno elencato tra i tanti segnali di una intensa proiezione strategica della Germania nell’Indo Pacifico e di una decisa adesione alla coalizione diplomatica, a guida statunitense, contro l’egemonia cinese nell’area.

Dall’Australia al Giappone

La guerra in Ucraina ha cambiato in maniera radicale la percezione della popolazione tedesca rispetto alle forze armate e alla necessità di investimenti nella difesa. La necessità di dotare la forze armate di attrezzature moderne e colmare il divario con gli altri paesi europei è sempre più condivisa sia nell’opinione pubblica, sia nella politica.

L’esercitazione militare Pitch black si è tenuta in Australia dal 19 agosto all’8 settembre 2022 con la partecipazione di diciassette nazioni, e ha visto operare circa cento aerei e 2.500 membri principalmente dalla base Darwin della Royal australian air force (Raaf) e dalle basi Raaf di Tindal e Amberley.

All’esercitazione sui cieli dell’Australia ha preso parte anche l’aviazione tedesca, con sei jet eurofighter, 250 soldati, quattro aerei da trasporto e tre petroliere per il rifornimento aria-aria di nuova acquisizione, insieme a circa cento tonnellate di materiale. Mentre il mese successivo, settembre scorso, i jet eurofighter tedeschi sono arrivati in Giappone per tre giorni di esercitazioni con l’aeronautica giapponese. 

L’addestramento congiunto fa parte dell’operazione Rapid Pacific 2022 dell’aeronautica tedesca, la prima missione aeronautica della nazione nell’Indo Pacifico.

A metà agosto, nella prima parte della stessa esercitazione a Singapore,il trasferimento dei caccia e degli aerei di rifornimento è stato completato in appena 24 ore. Si tratta di un’operazione che in gergo militare si chiama “capacità di dispiegamento strategico”, ossia un piano per migliorare le capacità organizzative in condizioni di incertezza e l’utilizzo della stessa strategia per raggiungere obiettivi prefissati.

Proiezione strategica

L’esercitazione militare Pitch black potrebbe essere letta esclusivamente nella prospettiva di un rinnovato impegno di Berlino in ambito strategico; tuttavia, la scelta della regione indo pacifica implica altre interpretazioni.

L’aviazione tedesca ha voluto dimostrare di poter operare, in maniera rapida ed efficiente, nell’area. La Germania ha già dichiarato la volontà di partecipare a una serie di esercitazioni il prossimo anno in Australia, questa volta con il suo esercito, secondo un’intervista rilasciata a Reuters dal massimo ufficiale militare tedesco a fine agosto. Una ulteriore mossa che dimostra la volontà tedesca di una partecipazione, insieme ai partner strategici, all’architettura della sicurezza della regione.

La proiezione strategica tedesca nell’Indo Pacifico è ufficialmente iniziata nell’agosto del 2021, con il dispiegamento della fregata Bayern. La prima nave da guerra tedesca a prendere rotta per l’Asia in quasi vent’anni ha segnalato chiaramente alla comunità internazionale la volontà di Berlino di un ruolo attivo nella regione. 

La decisione della marina tedesca di programmare uno scalo della Bayern nell’atollo di Diego Garcia, la struttura di supporto della marina degli Stati Uniti che fornisce supporto logistico alle forze operative nell’Indo Pacifico, ha generato diverse controversie.

Lo status dell’atollo, affittato dal Regno Unito agli Stati Uniti, è al centro di una controversia internazionale su cui le Nazione unite si sono ripetutamente espresse accogliendo le rivendicazioni delle Mauritius su Diego Garcia.

Lo scalo nella base navale statunitense, non giustificato da stringenti esigenze logistiche, è stato descritto da diversi analisti come una dichiarazione d’intenti. Le esercitazioni Pitch black dell’estate successiva sono state lette come l’ennesimo segnale della vicinanza strategica di Berlino con il patto di sicurezza trilaterale tra Australia, Regno Unito e Stati Uniti per la regione indo pacifica.

L’esercitazione in Australia segna un deciso cambiamento per le forze armate tedesche. Per decenni, al termine della Seconda guerra mondiale, la Bundeswehr della Germania occidentale si era concentrata esclusivamente sulla difesa nazionale. Sia la missione in Kosovo del 1999 sia la partecipazione alla missione in Afghanistan nel 2004 avevano poi creato enormi contrasti nel paese, ancora fortemente legato a principi antimilitaristi.

Documenti strategici

L’importanza attribuita da Berlino all’Indo Pacifico negli ultimi anni è chiaramente espressa in diversi documenti politici e strategici.

Nel settembre del 2020 è stata pubblicata una linea guida sull’Indo Pacifico, in cui si sottolinea il ruolo cruciale della regione per gli equilibri politici ed economici globali. Secondo il documento, l’area sta diventando il quadrante chiave per plasmare l’ordine internazionale del Ventunesimo secolo e, pur non menzionando mai apertamente la Repubblica popolare cinese, il policy paper evidenzia la crescente competizione strategica per l’egemonia nella regione.

Sin dalla pubblicazione di queste linee guida, la Germania ha avviato un’inedita strategia, partecipando attivamente nella coalizione diplomatica contro l’egemonia cinese. In particolare, l’allora ministro della Difesa Kramp-Karrenbauer ha incontrato numerose volte le sue controparti provenienti da Australia, Giappone, Singapore e Repubblica di Corea.

Inoltre, nel suo discorso sullo stato dell’Unione del 2021, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha presentato – in concomitanza con il progetto Global gateway – la strategia dell’Ue per la cooperazione nell’Indo Pacifico, incentrata su sette settori prioritari.

La parte dedicata alla sicurezza e alla difesa descrive priorità chiave come il rafforzamento delle capacità e la maggiore presenza navale degli Stati membri dell’Ue nell’Indo Pacifico, oltre alla necessità di maggiori esercitazioni congiunte con i partner regionali per combattere la pirateria e proteggere la libertà di navigazione.

La tutela dell’ordine liberale

Anche se la nuova strategia non assume un atteggiamento conflittuale nei confronti della Cina, è comunque «sintomatica di un cambiamento nella percezione delle relazioni di potere internazionali e del loro potenziale impatto sull’Europa». In quanto tale, l’introduzione stessa del concetto di “Indo-Pacifico” mostra chiaramente che l’Ue e i suoi stati membri sono sempre più preoccupati per l’ascesa di Pechino. La Germania, insieme alla Francia e ai Paesi Bassi, è stata la forza trainante dell’elaborazione dell’approccio europeo verso l’Indo Pacifico.

La Cina resta un partner economico essenziale per la Germania e la possibilità di una diversificazione dal mercato cinese è impensabile, nel breve e medio termine, per molti settori strategici dell’industria tedesca. Tuttavia, l’impegno della Germania nella regione ha l’obiettivo di sostenere i princìpi dell’ordine liberale e lo status quo politico e territoriale degli alleati.

Le scelte di Berlino nel quadrante degli ultimi anni sono una palese dichiarazione d’intenti: l’adesione all’alleanza britannico australiana a motore statunitense dell’Aukus.

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