Un inciampo diplomatico causato da uno scherzo telefonico. Lo scorso 18 settembre due comici russi (Vladimir Kuznetsov e Aleksej Stoljarov) hanno avuto un colloquio telefonico con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, fingendosi presidente della Commissione dell’Unione Africana.

La telefona, presa seriamente dalla premier che era ignara di tutto, è durata poco più di dieci minuti duranti i quali Meloni ha espresso la sua opinione su diversi temi internazionali: dalla guerra in Ucraina al dossier immigrazione.

Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, la premier ha detto: «Vedo che molti sono stanchi. A dire la verità, potremmo essere vicini al momento in cui tutti capiranno che abbiamo bisogno di una via d’uscita». Ma ai suoi due interlocutori ha anche specificato che «il problema è trovare una soluzione che sia accettabile per entrambe le parti, senza violare il diritto internazionale. Ho alcune idee su come gestire questa situazione, ma sto aspettando il momento giusto per provare a presentare i miei pensieri. La controffensiva dell’Ucraina potrebbe non andare come previsto».

Migranti

«La situazione è piuttosto complicata: dall’inizio dell’anno sono arrivate più di 120mila persone, soprattutto dalla Tunisia. La situazione è molto difficile su tutti i fronti, la situazione umanitaria, la situazione logistica, la situazione della sicurezza. Credo che questo flusso possa aumentare a causa della situazione che si sta sviluppando in Africa», ha detto la premier nella telefonata.

«L’Europa per molto tempo ha pensato di poter risolvere il problema lasciando sola l'Italia. Non capiscono che ciò è impossibile, poiché la portata di questo fenomeno colpisce, secondo me, non solo l’Unione europea, ma anche le Nazioni unite. Ma il problema è che agli altri non interessa. Non hanno risposto al telefono quando li ho chiamati. E sono tutti d’accordo sul fatto che l’Italia deve risolvere da sola questo problema. Questa è una posizione molto stupida».

La Francia

Imbarazzo anche per un breve passaggio durante la telefonata sulla Francia. Con i due comici, Meloni si è lamentata dell’atteggiamento di Emmanuel Macron e di altri leader europei che non rispondono alle chiamate. «Credi che quello che è accaduto in Niger è un qualcosa contro la Francia?», domanda Meloni che aggiunge: «Vedo che la Francia sta spingendo per una specie di intervento, ma sto cercando di capire come possiamo supportare uno sforzo diplomatico». Sulla questione ha infine aggiunto che la Francia ha altri interessi in Niger che sono di portata nazionale e fanno passare la questione migratoria in secondo piano.

La replica

Dopo la pubblicazione della notizia, Palazzo Chigi ha diffuso una nota spiegando cosa sia accaduto: «L’Ufficio del Consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio dei Ministri si rammarica per essere stato tratto in inganno da un impostore che si è spacciato per il Presidente della Commissione dell’Unione Africana e che è stato messo in contatto telefonico con il Presidente Meloni. L’episodio è avvenuto il giorno 18 settembre nel contesto dell’intenso impegno sviluppato in quelle ore dal Presidente Meloni per rafforzare i rapporti con i leader africani con i quali ha avuto importanti incontri a margine dell’Assemblea Generale dell’Onu tra il 19 e il 21 settembre».

Sul caso è intervenuto anche il sottosegretario di Fratelli d’Italia all’Attuazione del programma, Giovanbattista Fazzolari: «La propaganda russa è disperata per il catastrofico andamento della loro cosiddetta “operazione speciale” che si è tramutata in una continua sconfitta dell'esercito russo in terra Ucraina». Fazzolari ha anche aggiunto che: «Giorgia Meloni non cade nella trappola dei propagandisti russi e conferma la linea italiana di sostegno all’Ucraina e di rispetto del diritto internazionale».

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