Gli sceneggiatori televisivi e cinematografici americani hanno indetto uno sciopero per martedì 2 maggio, il primo in 15 anni, per il mancato accordo con l’Alliance of Motion Picture and Television Producers (Amptp), rappresentante degli studios nella trattativa.
Alla luce dei cambiamenti che stanno attraversando il settore, sempre più orientato verso i servizi di streaming, i lavoratori avanzano diverse richieste per tutelare la loro professione, tra cui un aumento salariale e una quota maggiore dei nuovi ricavi ottenuti attraverso la fruizione online. La Writers Guild of America (Wga) ha annunciato che oltre 11mila sceneggiatori aderiranno alla protesta, bloccando le produzioni del settore e impedendo l’accesso agli studi, inclusi quelli di Amazon, Disney e Netflix.

Le richieste del settore


L’ultima volta che gli sceneggiatori di Hollywood hanno scioperato è stato nel 2007, quando avevano chiesto un aumento dei benefici dei professionisti in proporzione agli introiti degli studios. La protesta ha messo in crisi il settore che è rimasto bloccato per cento giorni subendo perdite pari a circa 2 miliardi di dollari.

Stavolta, dopo sei settimane di trattative tra Wga e Amptp, lo sciopero ha fatto seguito alle «risposte del tutto insufficienti» che, secondo i sindacati, i produttori avrebbero dato alla «crisi esistenziale che gli scrittori stanno affrontando». 

I sindacati accusano gli studios di aver tagliato fuori la «loro forza lavoro» dalle produzioni mediatiche, per trasformare la scrittura in una «professione interamente freelance». Oltre a chiedere un aumento nella retribuzione, gli sceneggiatori pretendono un minimo di autori, tra i sei e i dodici, per show e un minimo garantito di settimane di lavoro per stagione.

Altro tema discusso nelle negoziazioni è quello dell’avanzata dell’intelligenza artificiale nella scrittura o riscrittura di testi. Gli sceneggiatori hanno chiesto di vietare l’uso di bot nella creazione di materiale. 

Hollywood in streaming

L’Amptp lunedì ha dichiarato di essere disposta a trattare sugli aumenti, ma non sulle altre richieste, perché ritenute non valide. In particolare, sull’impiego dell’Ia nel settore gli studi hanno proposto delle riunioni per aggiornamenti sui progressi tecnologici.

Come sottolinea Cnn, l’industria cinematografica e televisiva è andata incontro ha notevoli cambiamenti dallo sciopero del 2007, accentuatisi con lo scoppio della pandemia da Covid-19 nel 2020.
L’industria di Hollywood si è sempre più orientata, e continua a orientarsi, sulla produzione di contenuti per le piattaforme di streaming, modificando in tal senso anche i propri modelli di business. Se lo sciopero di martedì dovesse prolungarsi, probabilmente si verificheranno dei ritardi nella produzione di nuovi show programmati per il prossimo anno. 

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