Sempre più città americane scelgono di non affidarsi ai fuochi d’artificio per celebrare il 4 luglio, giorno dell’ indipendenza americana. Il cielo notturno non rimarrà però spoglio. Dei droni sostituiranno i tradizionali fuochi. Questi sono corredati da pixel che illumineranno il buio simulando fuochi d’artificio, mostrando animazioni aeree e raccontando storie attraverso la grafica animata.

Il clima e gli incendi

I motivi del cambio di passo sono principalmente due: 

  • evitare possibili incendi, 
  • preoccupazioni ambientali

In realtà uno degli aspetti dell’emergenza climatica, l’aumento delle temperature, e gli incendi non sono fattori slegati fra loro ma anzi il primo agevola il presentarsi del secondo. Il sindaco della città di Salt Lake City, nello Utah, ha dichiarato che «dobbiamo essere coscienziosi sia della nostra qualità dell’aria che del potenziale di incendi». Se si considera poi che lo Utah è lo stato tra i più soggetti a incendi negli Stati Uniti, con una media di 800-1.000 incendi ogni anno, allora la scelta sembra più che oculata.

Nella città di Boulder, in Colorado, il governo ha comunicato su Facebook che «il passaggio dai fuochi d’artificio tradizionali ai droni non è stata una decisione facile ed è basata su una serie di fattori, tra cui l’aumento del pericolo di incendi alimentato dai cambiamenti climatici».

APN

Il proprietario di un’agenzia immobiliare di Boulder WK Real Estate, Dan Kingdom, ha specificato che la società da cui compravano fuochi d’artificio è fallita durante la pandemia, il che ha reso la scelta di affidarsi ai droni più facile, ma ritiene che aver subito il più grande incendio del Colorado il “Marshall fire” solo 18 mesi prima ha influito molto sulla scelta.

Il “costo” dei fuochi

Il problema è che i fuochi d’artificio determinano un abbassamento della qualità dell’aria, lasciano detriti e sono rumorosi creando seri problemi non solo per animali ma anche per le persone che soffrono di stress post traumatico, come i numerosi veterani che risiedono a San Diego in California che quest’anno ha deciso anche lei di optare per i droni.

Non solo i fuochi presentano questi svantaggi, secondo Jeff Stein, proprietario di una ditta di droni in California, sostiene che i suoi prodotti possano offrire uno spettacolo più affascinante perché le immagini e storie che i pixel dei droni possono mostrare e raccontare sono più articolate dei classici e semplici spettacoli pirotecnici; ma sono anche più efficienti economicamente perché i droni possono essere riutilizzati.

AP

Carenza di fuochi

L’attenzione che le amministrazioni comunali americane stanno riservando al pianeta è stata però agevolata da un altro fattore. Ci sono sempre meno fuochi d’artificio negli Stati Uniti. La crisi nella catena di approvvigionamento di questi ultimi è dovuta alla pandemia. 

Dal 2021 la National Fireworks association (Nfa) avverte che i colli di bottiglia dovuti a ritardi e aumenti di costo della logistica nell’offerta dei fuochi porteranno ad averne sempre meno in America. Anche perché il 90 per cento dei fuochi artificiali sono prodotti in Cina, ma la pandemia ha determinato il raddoppiamento dei costi di trasporto e una carenza di container nelle navi portacontainer.

Per di più i container che trasportano i fuochi sono sempre posizionati solo su una parte delle navi, cioè la parte anteriore dello strato superiore, csì in caso di incendio questi possono essere buttati a mare. «Quindi, se passi da una nave portacontainer da 5.000 a una nave portacontainer da 3.000, la tua percentuale disponibile per i fuochi è quasi dimezzata» diceva già due anni fa il presidente della Nfa, Steve Houser.

E Infatti Dan Kingdom non è stato l’unico a dichiarare quest’anno alla Cnn che la carenza dei fuochi ha spinto maggiormente verso l’uso dei droni. Anche Jeff Stein dice che la contea di La Jolla «è rimasta senza fuochi d’artificio negli ultimi anni» e per questo si affida alla sua compagnia per spettacoli “pirotecnici” fatti solo da droni.

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