Dopo mesi di stallo avanza il processo di pace a quasi due anni dall’invasione della Russia avvenuta il 24 febbraio del 2022. Si è tenuto a Davos il quarto incontro dei consiglieri per la sicurezza nazionale sulla Formula di pace presentata dalle autorità ucraine. Alla riunione hanno preso parte i rappresentanti di 81 paesi. Secondo quanto affermato dal capo dell’ufficio presidenziale ucraino, Andriy Yermak, vengono sempre più coinvolti i paesi delle regioni del Sud del mondo come il Brasile.

Per Yermak il cessate il fuoco non può essere una soluzione, nonostante le difficoltà dell’esercito ucraino nel campo di battagli. «Questa non è sicuramente la via per la pace. I russi non vogliono la pace. Vogliono il dominio. Quindi, la scelta è semplice: o perdiamo e scompariamo, oppure vinciamo e continuiamo a vivere. E combattiamo».

Il coinvolgimento della Cina

Per il ministro degli Esteri svizzero, Ignazio Cassis, serve il coinvolgimento della Cina, che al momento è stata abbastanza esclusa nei negoziati dalle parti coinvolte. «La Cina svolge un ruolo importante. Dobbiamo trovare il modo di collaborare con questo paese», ha dichiarato Cassis, secondo cui «la pace per il popolo ucraino è urgentemente necessaria... Dobbiamo fare di tutto per porre fine a questa guerra».

Pechino aveva presentato un suo piano di pace diviso in 12 punti che non era stato rigettato né da Mosca né da Kiev, ma era stato accolto come un inizio per una discussione più approfondita, vista anche la posizione cinese di neutralità nei confronti della guerra.

«La partecipazione dell'alleanza Brics – ha aggiunto Cassis – è molto importante perché questi Paesi hanno un rapporto con la Russia. Tutto ciò può creare questo movimento collettivo per coinvolgere le nazioni che sono lontane dal conflitto ma che possono svolgere un ruolo nell'influenzare Cina e Russia».

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