L’aggressione di Vladimir Putin all’Ucraina non è solo una guerra ucraina ma una crisi umanitaria che riguarda tutti noi europei. Facciamo ciò che è nelle nostre possibilità perché la popolazione in fuga dalla guerra trovi ristoro e assistenza.

Perciò Domani ha deciso di promuovere e sostenere i progetti della Comunità di Sant’Egidio, impegnata per la pace e per l’assistenza immediata ai profughi e alla popolazione esposta alla violenza. In particolare, questo giornale pensa ai più fragili, tra i quali i bambini. Per questa ragione sostiene i progetti di Sant’Egidio di case-famiglia a Kiev per bambini in difficoltà e adozioni a distanza.

L’attività sul campo

Da anni la Comunità di Sant'Egidio è presente in Ucraina, in varie città, a partire da Kiev. Nella capitale ucraina, assediata e bombardata, continua a sostenere una rete di famiglie in seria difficoltà economica e alcune case famiglia che accolgono bambini orfani.

Oggi questi bambini sono in pericolo per la guerra e per le conseguenze anche economiche che comporta: già si fanno sentire, sulla popolazione. I volontari di Sant’Egidio hanno incontrato alcune di queste famiglie durante le distribuzioni di pasti in strada per i senza dimora. Grazie al programma di adozioni a distanza della Comunità, sono stati affittati degli appartamenti, i bambini sono tornati a scuola e i genitori hanno trovato un lavoro.

I più fragili

A Kiev, Leopoli, Ivanofrankivsk i giovani di Sant’Egidio visitano anche numerosi anziani, sia in casa sia negli istituti. Le loro condizioni di vita sono durissime: gli anziani sono infatti tra le fasce più deboli della popolazione, con pensioni insufficienti ad arrivare a fine mese, anche perché non esiste il sistema sanitario pubblico o altre forme di assistenza statale.

Prima della guerra Sant’Egidio sosteneva tantissimi anziani nell’acquisto dei medicinali, con la spesa e il pagamento delle bollette. L’azione della comunità si concentra non solo sui bambini, che non meritano di crescere in guerra, ma anche sugli anziani: questa generazione ha conosciuto l’orrore della seconda guerra mondiale e tante sofferenze durante e dopo la fine dell’Unione Sovietica. 

Casa per casa

Tantissimi ucraini stanno fuggendo verso la confinante Polonia. Anche qui la Comunità è attiva: in queste ore gli operatori umanitari stanno portando le prime famiglie di ucraini nelle case che Sant’Egidio ha trovato grazie a un appello sui social divenuto virale in poco tempo. Per le case, come per i corridoi umanitari, il criterio è dare la priorità a chi è in situazione di massima vulnerabilità.

In Polonia vivono legalmente 1,5 milioni di ucraini, quindi la maggior parte di coloro che stanno attraversando la frontiera da Leopoli sa dove andare. Ma cosa succede a chi arriva alla stazione disorientato, senza niente? A loro è necessario trovare casa. Centinaia di persone hanno risposto all’appello di solidarietà, soprattutto a Varsavia, dove Sant'Egidio è molto radicata: segno di un desiderio di accogliere che finalmente si può concretizzare.

Per dare una mano

Speriamo che l’adesione di Domani a queste iniziative contribuisca ad allargare la rete di solidarietà. Carlo De Benedetti, editore di Domani, ha deciso di lanciare la campagna con queste parole: «Mi sento particolarmente solidale a chi in Ucraina subisce le conseguenze della sciagurata iniziativa di Vladimir Putin. Le immagini di questi giorni mi ricordano il bombardamento della mia casa a Torino, lo sfollamento e la fuga rocambolesca in Svizzera tra 1942 e 1943. In segno di solidarietà a chi soffre cose che io stesso ho provato, verso 500mila euro».

Per contribuire, si può fare una donazione con un bonifico alla Comunità di Sant’Egidio
IBAN: IT 67 D 07601 03200 000000807040
intestato a Comunità di S. Egidio ACAP Onlus
Causale "Aiuti all'Ucraina"

PER SOSTENERE I BAMBINI ADOTTATI A DISTANZA A KIEV

Conto N°61176038 intestato a:
Comunità di Sant’Egidio - Acap Onlus - Adozioni a Distanza
Piazza Sant’Egidio 3/a 00153 Roma
IBAN: IT26K0760103200000061176038
Causale: adozioni a distanza ucraina

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