Se con i gruppi islamisti palestinesi, il sunnita Hamas e la “sincretica” Jihad – per quest’ultima formazione le differenze religiose tra sunniti e sciiti non sono fondamentali – l’alleanza si fonda sull’inimicizia assoluta verso Israele e la rilevanza assegnata alla difesa di Gerusalemme come luogo santo dell’Islam, con Hezbollah il legame è religioso, dottrinale, politico.
L’immagine rimanda al convitato di pietra, peraltro assai poco invisibile: la sua incombente presenza è scolpita persino nell’iconografia che fa da sfondo all’incontro di Beirut tra il leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah, il vice di Hamas Saleh Aruri e il capo della Jihad islamica Ziad Nakhale. Nella stanza del leader del Partito di Dio, infatti, campeggiano i ritratti di Khomeini e di Khamenei, rispettivamente fondatore della Repubblica islamica d’Iran e l’attuale guida, simbolo di un lega



