- In questi ultimi decenni, in cui la parentesi della secolarizzazione della politica è andata progressivamente chiudendosi, il pretesto religioso dei conflitti è tornato prepotentemente in auge.
- Ma il meccanismo resta lo stesso: se si vogliono capire i fenomeni politici locali e internazionali in cui le religioni sono coinvolte in un modo o un altro, occorre studiare la geopolitica, non la teologia.
- Anche i terroristi dei giorni nostri vengono strumentalizzati dai poteri che possono trarre vantaggio dalle loro violenze. Il testo fa parte del nuovo numero di Scenari, in edicola e in digitale da venerdì 8 luglio.
La guerra santa non esiste, ma il suo mito è sempre vivo
11 luglio 2022 • 12:00