A pochi giorni dal primo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina l’Associated Press ha pubblicato la bozza di una risoluzione che è attualmente in discussione in seno all’Assemblea generale delle Nazioni unite.

Il documento sottolinea la necessità di una pace che garantisca la «sovranità, l’indipendenza, l’unità e l’integrità territoriale dell’Ucraina». Rispetto alla scheda di pace proposta dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky articolata in dieci punti, la bozza del documento delle Nazioni unite è molto meno dettagliata.

Benché la proposta di risoluzione diffusa da Ap utilizzi il classico linguaggio generale che caratterizza spesso l’alta diplomazia dell’Onu, si torna a parlare di pace dopo lunghi mesi di conflitto. La proposta di risoluzione sarà votata il prossimo 23 febbraio dopo una riunione da parte dell’Assemblea generale e forse sarà presente anche Zelensky.

Cosa prevede

Il testo chiede una risoluzione pacifica del conflitto e sottolinea la necessità di raggiungere «una pace globale, giusta e duratura» in Ucraina «il prima possibile», rispettando i principi della Carta dell’Onu.

Si chiede anche alla Russia di ritirare «completamente e incondizionatamente tutte le sue forze militari» dai confini riconosciuti a livello internazionale dell’Ucraina. Inoltre viene ribadito il mancato riconoscimento legale di tutti i territori annessi o acquisiti con la minaccia o l’uso della forza da parte di Mosca. Un chiaro riferimento ai referendum farsa organizzati dal Cremlino a Kherson, Lugansk, Donetsk e Zaporizizhia dello scorso settembre, con il quale i territori ucraini sono stati annessi in maniera forzata e unilaterale alla Federazione russa.

La bozza chiede anche chiede «completo scambio» dei prigionieri di guerra, il rilascio delle persone detenute illegalmente «e il ritorno di tutti gli internati e dei civili trasferiti e deportati con la forza, compresi i bambini».

I negoziati

La bozza è arrivata sulle scrivanie dei diplomatici dei paesi membri delle Nazioni unite nella serata del 9 febbraio dopo aver incassato il sostegno dell’Ucraina. Al momento non è stata ancora distribuita ai funzionari russi e bielorussi. I negoziati per trovare l’intesa su un testo finale sono appena iniziati. Resta da capire che posizione assumerà la Cina di Xi Jinping, che nell’ultimo anno ha assunto una posizione prudente sul conflitto in Ucraina. 

Nel frattempo il 20 febbraio è attesa la visita del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in Polonia in occasione del primo anniversario di guerra. Un momento di incontro con gli alleati della Nato che sostengono l’Ucraina che servirà per dettare una strategia in vista dell’offensiva russa delle prossime settimane.

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