- Non c’è dubbio che l’amministrazione democratica di Joe Biden abbia un atteggiamento verso la Russia più ostile di quello mantenuto dalla presidenza Trump. Tuttavia, va anche ricordato che – parentesi trumpiana a parte – la fermezza nei confronti della Russia è una costante nella politica estera statunitense, che affonda le sue radici nella Guerra fredda.
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Oggi, in seguito all’invasione dell’Ucraina, di cui l’occidente e la Nato non hanno alcuna responsabilità, la frattura si è ampliata al punto che è quasi impossibile ipotizzare un ritorno a rapporti “normali” nel breve periodo.
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Il punto vero, dunque, è prendere atto di questa situazione ed evitare che le crepe nel sistema internazionale si moltiplichino ulteriormente: è su questo versante che si dovrebbero concentrare i maggiori sforzi diplomatici e strategici di Joe Biden. Il testo è parte del nuovo numero di Scenari, scopri quali sono gli altri contributi. Per leggerli tutti è possibile abbonarsi qui.
Il conflitto in Ucraina dura ormai da tre mesi e si sta avviando a diventare una guerra di posizione e di logoramento, vista l’impossibilità di entrambe le parti in campo di prevalere l’una sull’altra. Diversi analisti, commentatori ed esponenti politici hanno stigmatizzato questa situazione in quanto prolungherebbe oltre misura scontri e violenze, non facendo altro che rimandare l’esito di una guerra già scritto in partenza per l’evidente disparità delle forze in gioco. Responsabili di quest



