Un attacco missilistico russo ha colpito un condominio e un centro ricreativo nella regione di Odessa provocando, per il momento, 17 vittime. Secondo il servizio di emergenza nazionale ucraino il bombardamento avrebbe anche provocato una trentina di feriti, tra cui alcuni che sono stati ricoverati in gravi condizioni in ospedale. Tra le 17 vittime si contano anche tre bambini.

L’Isola dei serpenti

Non è chiaro ancora da dove sia partito l’attacco. Nei mesi scorsi la città di Odessa, un importante snodo commerciale situato nell’estremo sud-ovest del paese, è stata presa di mira più volte dai bombardamenti russi. La maggior parte dei missili venivano lanciati dalle navi della Marina russa di stanza nel Mar Nero. Parte della flotta di Mosca era concentrata nell’Isola dei Serpenti, un luogo strategico dove ci sono stati intensi combattimenti militari nei primi mesi di guerra. Ieri, però, le autorità ucraine hanno confermato che le navi russe hanno liberato l’area.

Il 30 giugno il Cremlino ha infatti annunciato di voler abbandonare l’area in «segno di buona volontà» per «non ostacolare gli sforzi dell’Onu per sbloccare le esportazioni alimentari». Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, esulta: «L’Isola dei Serpenti è un punto strategico e cambia significativamente la situazione nel Mar Nero. Non garantisce ancora la sicurezza, non garantisce ancora che il nemico non tornerà. Ma già limita notevolmente le azioni degli occupanti. Passo dopo passo, li cacceremo dal nostro mare, dalla nostra terra e dal nostro cielo».

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