Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervenendo via video al Global Policy Forum organizzato dall’Ispi, ha chiesto all’Unione europea di considerare l’Ucraina un partner alla pari, accelerando il processo di integrazione all’interno dell’Ue.

«Vogliamo essere sulla nostra terra, non vogliamo niente da altri, vogliamo solo quello che ci appartiene. A parte questo la nostra motivazione sono i valori comuni dell'Unione europea e il mostrare a tutti che l'Ucraina non ha paura del secondo maggior esercito al mondo. Muoversi verso l'Unione europea - ha aggiunto Zelensky - per noi è un fattore unificante e ricevere lo status di candidato ci rafforzerebbe».

«L’Ucraina ha bisogno di aiuto: rifornimenti, alimenti, armi ed equipaggiamenti moderni», ha detto Zelensky. Per fermare la Russia «abbiamo bisogno del vostro sostegno, di armi moderne», per questo «chiedo ai nostri partner di darci armi potenti, è questione di vita o di morte». Il presidente ha voluto anche ringraziare il presidente del Consiglio Mario Draghi, uno dei principali sostenitori per l’entrata dell’Ucraina nell’Ue. «Tra i garanti di sicurezza futuri, nella cerchia di paesi amici e garanti, vediamo l’Italia. Pensiamo che debba esserci», ha detto Zelensky facendo riferimento ai colloqui di pace dove si è discusso più volte dell’ipotesi che in cambio della neutralità dell’Ucraina, questa sia protetta da alcuni paesi europei e non solo. Più volte l’Italia è stata accostata come paese garante.

Sui profughi

«Grazie agli italiani, alle città e al premier Draghi, per il sostegno al paese e alle persone rifugiate a causa della guerra in Ucraina, in particolare a donne e bambini».

«In questo periodo, più di 5 milioni di ucraini sono stati costretti a lasciare le loro case e ad andare all'estero. In linea di principio, non voglio chiamare questi ucraini rifugiati. Credo che torneranno a casa. Non appena la Russia uscirà dalla nostra terra. Non appena la pace sarà stabilita. Faremo tutto il possibile per questo», ha detto Zelensky.

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