Il 18 agosto l’organizzazione ha accettato una proposta di accordo per il rilascio graduale degli ostaggi ma il governo israeliano non ha mai risposto. Intanto prosegue l’offensiva militare per l’occupazione totale di Gaza City
Nella tarda serata del 3 settembre Hamas ha annunciato di essere pronto «a stipulare un accordo per porre la fine della guerra a Gaza e la liberazione di tutti gli ostaggi in cambio di un numero concordato di prigionieri palestinesi detenuti dall'occupazione».
Con una nota, l’organizzazione ha ribadito che l'accordo «porterà al ritiro di tutte le forze di occupazione dall'intera Striscia di Gaza, aprirà i valichi di frontiera per consentire l'ingresso di tutte le necessità e avvierà il processo di ricostruzione». Dopo aver accettato lo scorso metà agosto una proposta di accordo, il gruppo palestinese non ha mai ricevuto una risposta da parte del governo israeliano che invece ha deciso di continuare i suoi piani per l’occupazione totale di Gaza City.
Il premier Benjamin Netanyahu ha più volte rifiutato di far votare al gabinetto di guerra l’intesa, perché prevederebbe un rilascio graduale degli ostaggi. «Questa è un’altra versione di Hamas che non ha nulla di nuovo», ha attaccato ieri Netanyahu. «La guerra può finire immediatamente alle condizioni stabilite dal Gabinetto: il rilascio di tutti gli ostaggi, il disarmo di Hamas, la smilitarizzazione della Striscia di Gaza, il controllo della sicurezza israeliana della Striscia di Gaza e l'istituzione di un governo civile alternativo che non educhi al terrorismo, non mandi il terrore e non minacci Israele».
Gli fa eco il ministro dell’ultradestra Itamar Ben-Gvir: «Per non dover più rispondere ai messaggi vuoti di Hamas, non ci deve essere più Hamas. Questa dovrebbe essere l'unica risposta a questi terroristi nazisti: scegliete tra la resa totale, il disarmo completo, l'emigrazione volontaria dalla Striscia di Gaza e il ritorno immediato di tutti i rapiti – senza alcun indennizzo sotto forma di rilascio di migliaia di Sinwar dalle prigioni – o sarete completamente distrutti».
PUNTI CHIAVE
17:00
Il presidente israeliano Herzog atteso a Londra la prossima settimana
16:36
Wafa, sono 64.231 i morti a Gaza da ottobre 2023
14:32
La Giordania lancia un appello ai paesi arabi contro il piano di Israele per la Cisgiordania
09:52
Solo un detenuto su quattro di Gaza è un combattente
Idf: «Controlliamo il 40% di Gaza City»
Il generale di brigata Efi Dufferin, portavoce dell'Idf, ha dichiarato che l'esercito israeliano controlla il 40% del territorio di Gaza City. «Questa settimana abbiamo iniziato a mobilitare le forze di riserva che costituiscono un moltiplicatore di forze. Nell'ambito dell'operazione, le forze delle Idf stanno combattendo e manovrando all'interno di Gaza City, nel quartiere di Zeitoun e alla periferia del quartiere di Sheikh Radwan», ha commentato il generale.
Israele alla Francia: «No al riconoscimento della Palestina»
Il presidente francese Emmanuel Macron non potrà visitare i territori palestinesi occupati finchè non rinuncierà al riconoscimento dello Stato di Palestina in programma per questo mese. È questa la decisione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu secondo l'emittente Kan. Il ministro degli Esteri, Gideon Saar, ha poi ribadito: «Israele cerca buoni rapporti con la Francia, ma la Francia deve rispettare la posizione di Israele quando si tratta di questioni essenziali per la sua sicurezza e il suo futuro».
Gaza, dall'alba sono stati uccisi 62 palestinesi
Secondo le fonti ospedaliere di Al Jazeera il bilancio delle vittime di oggi è salito a 62. Di cui 35 sono stati uccisi nella città di Gaza e 9 nella parte centrale e meridionale della Striscia mentre cercavano aiuti.
Il presidente israeliano Herzog atteso a Londra la prossima settimana
Il Guardian ha anticipato che la prossima settimana il presidente israeliano Isaac Herzog sarà a Londra per incontrare il premier inglese Keir Starmer. È la prima volta dall’inizio dell’invasione a Gaza. A precedere il suo arrivo, il previsto riconoscimento formale dello Stato di Palestina all'assemblea Onu. Il governo Starmer ha annunciato che non farà un passo indietro se Benjamin Netanyahu non accetterà un cessate il fuoco e un ritorno a un processo di pace verso la soluzione dei due Stati.
Ministero della Salute di Gaza: «Il 30% dei morti a Gaza sono bambini»
Intervistato da Al Jazeera, il direttore generale del ministero della Salute a Gaza, Munir al-Bursh, ha dichiarato che «L'occupazione israeliana sta uccidendo 28 bambini ogni giorno». Secondo al-Bursh «almeno il 30 per cento dei morti negli attacchi israeliani su Gaza sono bambini». La guerra, aggiunge, «ha creato più di 65mila orfani nella Striscia».
Wafa, sono 64.231 i morti a Gaza da ottobre 2023
Il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza ha raggiunto quota 64.231, la maggior parte delle quali donne e bambini, dall'inizio dell'aggressione israeliana nell'ottobre 2023. Lo riporta l'agenzia palestinese Wafa. Almeno altre 161.583 persone sono rimaste ferite. Il bilancio delle vittime è ancora incompleto, poiché molte vittime restano intrappolate sotto le macerie, inaccessibili alle ambulanze e ai soccorritori. Fonti hanno dichiarato alla Wafa che nelle ultime 24 ore sono stati trasportati negli ospedali di Gaza 84 corpi e 338 feriti.
Il Papa a Herzog: «Garantire un futuro al popolo palestinese»
Durante l'incontro con il presidente israeliano Isaac Herzog, come si legge nel comunicato vaticano, Leone XIV ha ribadito la posizione della Santa Sede: «La soluzione dei due Stati come unica via d'uscita dalla guerra in corso». Sul tema della tutela dei cristiani nella Regione, Herzog ha assicurato il Pontefice: «Israele si impegna a garantire la sicurezza e il benessere delle comunità cristiane in Terra Santa».
La Giordania lancia un appello ai paesi arabi contro il piano di Israele per la Cisgiordania
Il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi ha lanciato un appello per un'"azione araba congiunta" contro il "piano di sfollamento colonialista" di Israele. Secondo quanto riportato dall'emittente del Regno "Al Mamlaka", durante una riunione dei ministri degli Esteri arabi al Cairo, Safadi ha affermato che "il governo israeliano cerca di cambiare la mappa della regione per imporre l'egemonia israeliana" sulla regione. "Il governo israeliano dichiara apertamente di voler cambiare la mappa della regione. Non si preoccupa del diritto internazionale, ne' e' scoraggiato dai valori umani. Ha distrutto Gaza, ruba terre palestinesi nella Cisgiordania occupata e annuncia di voler imporre la propria sovranita' sulla Cisgiordania", ha dichiarato il ministro. Safadi ha inoltre denunciato l'occupazione di territori e gli attacchi in Siria e Libano, spiegando che "questo e' il pericolo che deve costringere a rivalutare tutti i nostri strumenti di azione congiunta"
Tajani: "Assisteremo italiani Flotilla come tutti gli altri"
Le misure che il governo intende garantire per proteggere gli attivisti della Global Sumud Flotilla sono "tutte le misure che garantiamo a tutti gli italiani nel mondo: l'assistenza diplomatica e l'assistenza consolare", ovvero quello che "abbiamo già fatto per altri italiani che erano stati fermati in Israele per un'iniziativa analoga". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Gaza: 370 persone morte per fame
Almeno 370 palestinesi sono morti di fame nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra, nell'ottobre 2023, tra cui 131 bambini. Lo afferma il ministero della Salute di Gaza, come riporta Al Jazeera. Il ministero ha aggiunto che almeno tre persone sono morte di malnutrizione nella Striscia nelle ultime 24 ore.
A Gaza attive forze di demolizione non militari
In tutta la Striscia di Gaza operano squadre di persone, sotto la copertura delle Forze di difesa israeliane (Idf), che utilizzano mezzi pesanti per un unico scopo: demolire. Lo riporta oggi Haaretz, precisando che "non fanno parte di un'unità militare regolare, ma sono piuttosto piccoli gruppi che si formano attraverso iniziative indipendenti". "Si tratta di civili, molti dei quali coloni, che vengono mobilitati tramite società appaltatrici - ha precisato il quotidiano - l'obiettivo è distruggere edifici e tunnel, o, per usare le parole comuni delle persone coinvolte: 'Radere al suolo Gaza'".
Solo un detenuto su quattro di Gaza è un combattente
Solo un detenuto su quattro di Gaza è stato identificato come combattente dall'intelligence militare israeliana e i civili costituiscono la stragrande maggioranza dei palestinesi detenuti "senza accusa né processo in carceri abusive". Lo scrive il Guardian, pubblicando un rapporto su dati classificati. Tra coloro che vengono incarcerati per lunghi periodi senza accusa né processo - si legge - "ci sono operatori sanitari, insegnanti, dipendenti pubblici, operatori dei media, scrittori, malati, disabili e bambini".
Gaza: almeno 20 morti nella notte
Almeno 20 palestinesi sono stati uccisi dall'alba il bilancio dei raid israeliani sulla Striscia: lo riferiscono fonti mediche citate dal al Jazeera. I residenti raccontano di "una notte infernale", segnata da pesanti bombardamenti. In Cisgiordania intanto l'Idf ha compiuto raid in diverse località, compresa Nablus arrestando almeno 4 persone, afferma la palestinese Wafa
Idf, non sicuro che conquista Gaza City porti a fine Hamas
Non è certo che la conquista di Gaza City indurrà Hamas a cedere. È quanto ha affermato un rappresentante delle forze armate israeliane, durante una seduta a porte chiuse della Commissione Esteri e Difesa della Knesset. Secondo quanto riferito dall'emittente pubblica Kan l'esponente dell'Idf ha sottolineato che l'operazione di conquista della città non è detto che farà crollare Hamas, "non è affatto certo". "La città ha un significato simbolico", ha aggiunto. Secondo le stime dell'Idf, ieri a Gaza City si trovavano ancora circa 800.000 persone.
Hamas: "Netanyahu ostacolo alla pace"
"Netanyahu è il vero ostacolo allo scambio di prigionieri e al cessate il fuoco... vuole una guerra senza fine". Lo ha detto Izzat al-Rishq, esponente dell'ufficio politico di Hamas, dopo che il governo israeliano ha respinto l'ultima proposta del gruppo militante di mettere fine alla guerra a Gaza con la liberazione di tutti gli ostaggi in cambio del rilascio di un certo numero di detenuti palestinesi e il ritiro dell'Idf dalla Striscia. Il dirigente di Hamas si è rivolto al presidente Usa Donald Trump, che ieri aveva intimato la liberazione di tutti i 20 rapiti, quelli vivi, sottolineando l'impegno del gruppo che "ha accettato il 18 agosto la proposta dei mediatori basata sulla proposta Witkoff" alla quale "Netanyahu non ha ancora risposto".
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