La città di Hannover, in Germania, è la prima in Europa a mettere in atto misure di razionamento dell’energia a causa della crisi del gas russo. Il consiglio comunale ha deciso che l’erogazione di acqua calda sarà sospesa in tutti gli edifici pubblici, comprese palestre e piscine. Le fontane sono state spente (come aveva già fatto Augusta, in Baviera) e non ci sarà illuminazione notturna sugli edifici pubblici, come accadeva sulla facciata del municipio e di alcuni musei. Un nuovo regolamento stabilisce inoltre che d’inverno non si potrà mantenere una temperatura interna superiore ai 20 gradi.

Attualmente, le consegne di gas russo sono molto ridotte rispetto al solito e i leader europei sostengono che si tratti di una rappresaglia per le sanzioni che hanno colpito il paese dopo l’invasione dell’Ucraina. Molti esperti ritengono che la situazione del gas peggiorerà rapidamente in autunno, con l’inizio della stagione fredda.

Tedeschi avvertiti

I cittadini tedeschi erano stati avvertiti nelle settimane precedenti che presto avrebbero dovuto fronteggiare grosse riduzioni nelle consegne di gas e un rincaro delle bollette. Questa settimana, i leader europei si sono accordati per una riduzione dell’utilizzo del gas russo del 15 per cento rispetto al fabbisogno dello scorso anno.

Proprio oggi il ministro dell’Economia Robert Habeckn ha avvertito che il sovrapprezzo sul gas che sarà messo a novembre potrebbe essere più alto del previsto. «Non sappiamo quanto il gas costerà in autunno, ma la cattiva notizia è che sarà di sicuro nell’ordine di alcune centinaia di euro a famiglia».

Attualmente, il gas fornito dalla Russia costituisce un quarto del fabbisogno nazionale, dal 40 per cento di un anno fa. Percentuali simili valgono anche per l’Italia.

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