un paese ingovernabile

Il destino dell’Afghanistan passa dai signori della guerra

Ahmad Massoud con il presidente dell'High Council for National Reconciliation, Abdullah Abdullah, e la sindca di Parigi, Anne Hidalgo (Christophe Archambault/Pool Photo via AP)
Ahmad Massoud con il presidente dell'High Council for National Reconciliation, Abdullah Abdullah, e la sindca di Parigi, Anne Hidalgo (Christophe Archambault/Pool Photo via AP)

 

  • Alla luce del disimpegno americano in Afghanistan per meglio focalizzarsi in medio oriente, nel sudest asiatico e in Europa sale l’importanza dei leader locali in Afghanistan, meglio noti come “signori della guerra”.
  • È probabile che queste milizie personali verranno finanziate, armate e spinte ad agire dai paesi confinanti al momento più opportuno. Non c’è stabilità politica in vista in Afghanistan, che resterà un paese con forti tensioni e sottoposto a forze centrifughe.
  • Di questi cinque, che non esauriscono l’universo dei capi clan, tutti sono sfuggiti alla cattura o hanno patteggiato la fuga: Ismail Khan, signore di Herat, in Iran, Abdelrashid Dostum e Atta Mohammad Noor sono in Uzbeikistan e Ahmad Massoud, il figlio di Shah Massoud, con Amrollah Saleh è nella roccaforte del Panjshir, territorio non ancora nelle mani dei Talebani e mai conquistato nemmeno dai sovietici. 

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