- Il parlamento danese ha votato una norma per il trasferimento forzato dei richiedenti asilo in paesi terzi, decisione che l’Unhcr definisce «contraria alla lettera e allo spirito della Convenzione di Ginevra».
- Il problema non sembra però poter essere circoscritto alla particolare durezza delle politiche migratorie di un paese di cinque milioni e mezzo di abitanti: l’Europa intera si sta rinserrando nella sua fortezza.
- Sembriamo aver dimenticato che chiedere asilo è riconosciuto come un diritto umano. O forse siamo semplicemente indifferenti all’essere umano in quanto tale, che non possa vantare diritti come cittadino.
Rinserrata nella sua fortezza, preda del sogno folle di “zero migrazioni”: così appare l’Europa che si risolleva dalla pandemia. L’ultimo atto è andato in scena pochi giorni fa, quando il parlamento danese ha emendato la sua legge sugli stranieri, decretando il trasferimento forzato dei richiedenti asilo in paesi terzi (forse il Ruanda, la Tunisia o l’Etiopia) per l’esame delle domande di protezione, senza garanzia di ammissione nel paese neanche in caso di esito positivo della procedura. Ad



