La rotta balcanica

Il “game” disperato degli afghani che provano a raggiungere Trieste

  • Al confine tra Bosnia e Croazia si assiepano ragazzi che, dopo aver provato il “game”, come loro chiamano il tentativo di raggiungere Trieste, vengono respinti dalla polizia croata spesso proprio sulla sponda del fiume.
  • «Ci hanno fatto mordere dai cani e ci hanno ammanettato, poi ci hanno portato nella stanza con la porta blu, dove ci hanno lasciato per due giorni senza cibo e senza acqua»
  • Alla stazione di polizia locale, dove oltre alle automobili e ai furgoni con la scritta “Policija” c’è un gran via vai di furgoni anonimi, da dove scendono e salgono uomini in borghese.

Le foto sono di Alessandra Fuccillo e Valerio Nicolosi  La strada che da Velika Kladusa porta verso Bihac per buona parte del lungo percorso è fatta di curve e colline che accompagnano il fiume Korana, che in questo punto segna il confine naturale tra Bosnia e Croazia: da un lato Unione europea, dall’altra un paese rimasto in un limbo geopolitico dopo essere stata la periferia dell’impero Ottomano e poi nella Federazione Jugoslava. Questa parte del confine è piena di ragazzi che dopo aver

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