Oggi si è svolta a Oslo la consegna dei premi Nobel. Il co-vincitore russo del premio Nobel per la pace di quest’anno ha riferito che le autorità del Cremlino gli hanno detto di rifiutare il premio. Yan Rachinsky dirige il Memorial, uno dei gruppi per i diritti più antichi della Russia chiuso dal governo l'anno scorso. L’attivista ha raccontato durante un’intervista al programma della rete britannica BBC HARDtalk che gli è stato detto di non accettare il premio perché gli altri due co-vincitori, Ales Bialiatski, attivista bielorusso incarcerato, e il Centro ucraino per le libertà civili, sono ritenuti dal governo di Mosca «inappropriati». Bloomberg ha contattato il ministero degli Esteri russo, Sergej Lavrov per un commento, ma non ha ricevuto risposta.

Durante l’intervista Rachinsky ha raccontato che «naturalmente, non abbiamo tenuto conto del consiglio» del governo. Nonostante le minacce alla sua sicurezza, Rachinsky ha affermato che il lavoro di Memorial è rimasto essenziale.

Annunciando i vincitori del premio, il Comitato per il Nobel ha affermato che Memorial è stato fondato sull'idea che "affrontare i crimini del passato è essenziale per prevenirne di nuovi".

Per Rachinsky è stata «straordinaria» la decisione della commissione di assegnare il premio a vincitori di tre paesi diversi.

La consegna del premio

In occasione della consegna del premio affiancato dalle altre due vincitrici ha definito «folle e criminale» la guerra del presidente Vladimir Putin in Ucraina.

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