Nel villaggio il 7 ottobre sono stati uccisi 102 residenti, il più piccolo di nove mesi e il più anziano di 88 anni. Oggi solo un decimo della popolazione ha fatto ritorno, gli altri sono stati ricollocati più lontano dal confine
Non fa più paura andare a Be’eri. Non è più come nei primi mesi dopo il 7 ottobre, quando i colpi di mortaio cadevano improvvisamente facendo urlare ai soldati gheshem sagol, “pioggia viola” come li chiamano in slang militare, mentre si gettavano a terra per mettersi al riparo. Quando cadevano ancora i razzi e i giornalisti dovevano indossare tassativamente un giubbotto anti-proiettili e firmare un foglio, prima di entrare nella zona militare chiusa, assumendosi piena responsabilità per eventual



