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Il Metternich della globalizzazione, Henry Kissinger lascia un vuoto

Da intellettuale europeo prestato alla nuova potenza egemone ha dominato la diplomazia Usa per decenni. I rapporti con Pechino sono l’eredità più significativa di un uomo che lascia al giudizio della storia luci e ombre

Secondo molti, se non fosse nato in Germania sarebbe potuto diventare il presidente degli Stati Uniti, ma il giovane Heinz (Henry) Kissinger giunse negli Usa dalla Baviera che era già un quindicenne ebreo in fuga dall'Europa alla vigilia della Seconda guerra mondiale e non è mai riuscito a (o non ha mai voluto) liberarsi del forte accento tedesco di origine. Qualcosa di “altro” dall’America, di più complesso, ma profondamente al suo servizio. Così è rimasto un sofisticato intellettuale europeo

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