Al vertice di Davos, che ha le sue radici nella geopolitica più che nella finanza, si è aperto un varco verso l’exit strategy della guerra tra Israele e Hamas.

A sorpresa, l'Arabia Saudita ha detto che potrebbe riconoscere Israele come parte di un accordo più ampio dopo la risoluzione del conflitto palestinese. «Siamo d'accordo sul fatto che la pace regionale include la pace per Israele, ma ciò potrebbe avvenire solo attraverso la pace per i palestinesi attraverso uno Stato palestinese», ha detto il ministro degli Esteri Faisal bin Farhan durante un panel al World economic forum a Davos.

In risposta alla domanda se l'Arabia Saudita potrebbe riconoscere Israele come parte di un accordo più ampio dopo la risoluzione del conflitto palestinese, il ministro saudita non ha glissato e ha risposto «certamente».

Faisal ha affermato che garantire la pace regionale attraverso la creazione di uno stato palestinese è «qualcosa su cui abbiamo effettivamente lavorato con l'amministrazione statunitense, ed è molto rilevante nel contesto di Gaza».

Dopo lo scoppio della guerra tra Israele e Hamas, l'Arabia Saudita ha congelato i piani sostenuti dagli Stati Uniti affinché il regno normalizzasse i legami con Israele.

Questa dichiarazione darebbe un senso alla shuttle diplomacy del segretario di Stato americano, Antony Blinken, che da tre mesi sta costruendo un difficile nuovo equilibrio di forze in Medio Oriente per il dopo guerra nella Striscia che prevede il riconoscimento dei due stati da parte del governo israeliano in cambio di un più ampio riconoscimento dei paesi arabi moderati del diritto di esistere di Israele.

Si tratterebbe di un ritorno alla situazione prima del terribile attacco di Hamas del 7 marzo che aveva come obiettivo anche l’affondamento dell’avvicinamento tra Tel Aviv e Riad in funzione anti-Teheran.

Blinken, in un’intervista alla Cnbc a Davos condotta da Andrew Ross Sorkin ha ribadito l’importanza della politica dei due stati e ha chiesto a Israele di sostenere l’Anp come elemento di stabilità.

Il segretario di Stato ha detto che i paesi arabi «non vogliono entrare nel business della ricostruzione di Gaza solo per vederla di nuovo distrutta» tra un anno.

Blinken ha sottolineato l’importanza dell’apertura dell’Arabia saudita verso Israele e commentando le primarie nello Iowa, ha detto che «Biden sta conducendo la migliore politica estera nell’interesse americano».

Jake Sullivan, il Consigliere per la sicurezza nazionale americana, intervenendo poco dopo sempre a Davos, ha sottolineato come l’interesse degli Usa sia per una maggiore integrazione dei paesi chiave in Medio Oriente che porti a una maggiore stabilità con la soluzione dei due stati.

Gli Usa «sono impegnati per la de-escalation in Medio Oriente»: ha precisato Sullivan affermando che Washington non vuole l'allargamento del conflitto di Gaza e si sta limitando a rispondere agli attacchi delle milizie filo iraniane in Yemen.

Il premier cinese 

Il premier cinese Li Qiang ha incontrato il Ceo di JP Morgan, Jamie Dimon, veterano di Davos, quello di Bank of America Brian Moynihan, di Standard Chartered, Bill Winters, e di Blackstone, Steve Schwarzman durante un pranzo con altri leader finanziari e aziendali.

Dimon, al termine del pranzo, ha detto alla Reuters: «Sono contento che la gente parli». Il premier cinese avrebbe chiesto ad alcuni investitori, secondo Ft, di non vendere le azioni cinesi, annunciando che il Pil cinese 2023 è cresciuto del 5,2 per cento.

Basterà a rassicurare gli investitori? Vedremo. Sull'intelligenza artificiale sono necessarie delle "linee rosse" da non oltrepassare per garantire che lo sviluppo dell'intelligenza artificiale torni a vantaggio «del progresso di tutta l'umanità», ha concluso il premier cinese Li Qiang.

Le parole di von der Leyen

«La Russia è sempre più isolata e dipende ora dalla Cina sia per i suoi fini militari che economici», ha detto la presidente della Commissione europea in scadenza di mandato.

Ursula von der Leyen ha affermato che la Russia si appoggia sempre di più al suo alleato orientale poiché non riesce a raggiungere i suoi obiettivi. «La Russia sta fallendo nel raggiungere gli obiettivi strategici», ha affermato. «È innanzitutto un fallimento militare», ha concluso, sottolineando che finora l’Ucraina ha mantenuto «libertà e indipendenza» nella sua guerra con Mosca.

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