Non più solo vescovi e superiori religiosi, ma anche i laici a capo delle associazioni internazionali, saranno obbligati a segnalare gli abusi e le violenze sessuali di cui vengono a conoscenza. 

È questa la maggiore novità della versione aggiornata del motu proprio “Vos estis lux mundi”, promulagata oggi da papa Francesco e destinata a entrare in vigore il 30 aprile. 

La nuova versione, secondo quanto riportato da Vatican News, allarga le responsabilità dei vescovi, superiori religiosi e chierici preposti alla guida di una Chiesa particolare o di una prelatura anche ai «fedeli laici che sono o sono stati moderatori di associazioni  internazionali di fedeli riconosciute o erette dalla Sede Apostolica, per i fatti commessi» mentre erano in carica.

Stop al vincolo del silenzio

Un’altra modifica importante è sulla libertà di espressione delle vittime: mentre prima che chi segnala l’abuso non può essere vincolato al silenzio ora la tutela è estesa «alla persona che afferma di essere offesa e ai testimoni». 

Vengono rafforzate allo stesso tempo le norme per salvaguardare «la legittima tutela della buona fama e la sfera privata di tutte le persone coinvolte» e la presunzione di innocenza» degli indagati. Le diocesi devono dotarsi di veri e propri organismi e uffici per le segnalazioni degli abusi e l’indagine deve essere condotta dal vescovo dove gli abusi sono stati compiuti. 

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