- Le periferie scelte da Francesco come luogo d’elezione dell’evangelizzazione disegnano un cambiamento di prospettiva: una chiesa «in uscita» non si rifugia più nei territori noti dell’occidente e nelle sue gerarchie sociali.
- Quello di Francesco è «un magistero che può fare da punto di riferimento per una teologia pubblica in dialogo con il mondo», dice Marinella Perroni, teologa e biblista,
- La libertà d’espressione invocata dal papa per una chiesa che ricominci a discutere apertamente ha scatenato anche un’opposizione tradizionalista che non ha fatto sconti a Francesco, fino a diventare virulenta nei toni.
«Un sentimento di gratitudine ecco, su questo non ho dubbi. Non soltanto perché si è speso per la chiesa ma anche per come lo ha fatto, con un magistero assolutamente alto e incoraggiante per tutti quelli, e sono tanti e molti di più dei pedofili, dei peccatori, degli arricchiti, che stanno vivendo una chiesa, come posso dire, evangelica e al servizio del Vangelo, questo glielo riconosco sicuramente. Peraltro è anche un magistero che può fare da punto di riferimento per una teologia pubblica in



