Mentre corrono le ore dell’election day che porterà il nome presidente degli Stati Uniti, sono quasi 100 milioni gli americani che hanno già votato nei giorni precedenti al 3 novembre. Secondo il conteggio dell'Election project della Florida University, sono 99.657.079 gli americani che hanno già espresso la loro preferenza tra Biden e Trump ricorrendo al voto anticipato. Di questi, oltre 35 milioni si sono recati alle urne di persona e oltre 63 milioni hanno votato per posta.

L’“early voting” , il voto anticipato, che può essere espresso via posta o in presenza, è stato scelto da una quantità record di elettori, che l'hanno individuato come soluzione per evitare rischi di contagio.

È stata ampiamente superata, dunque, la metà dell'affluenza complessiva delle presidenziali del 2016 che fecero approdare Donald Trump alla Casa Bianca (quattro anni fa avevano votato 138.846.571 persone, di cui circa 58 milioni anticipatamente).

Election night senza vincitore?

Un numero di voti per posta così elevato porta con sè alcune incognite sul risultato sia per i tempi che per il nome effettivo del vincitore. In North Carolina si potranno conteggiare i voti arrivati fino a 9 giorni dopo, e in Pennsylvania fino a 3 giorni dopo, ci potrebbe perciò volere del tempo in più prima di sapere chi avrà vinto. In altri stati tuttavia verranno considerate solo le schede arrivate prima del 3 novembre.

Oltre ai disguidi postali, un’altro problema resta come gli sconfitti prenderanno i risultati. Di fronte a una così alta incidenza del voto anticipato, Donald Trump ha minacciato ricorso alla Corte suprema in caso di sconfitta. La speaker della Camera, la democratica Nancy Pelosi, ha replicato in un’intervista all’HuffPost: «Siamo pronti a tutto».

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